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Lettera sul Corriere a sostegno di Matteo Renzi, chi sono i 209 firmatari dell'appello

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Tratti distintivi: imprenditori (molti), ricchi (alcuni), del Nord (quasi tutti). È questo il profilo medio dei firmatari dell'accorato appello a sostegno del premier Matteo Renzi, pubblicato sabato sulle pagine del Corriere della Sera. "In soli 18 mesi - avevano scritto i firmatari invitando Renzi ad "andare avanti" - finalmente questo governo ha realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso".

Il Fatto quotidiano.it ha ricostruito da chi è composta questa truppa di supporter del premier che - assicurano loro - nulla sapeva dell'iniziativa.

C’è Roberta Furcolo, ex dirigente di Intesa San Paolo e nota per essere la moglie di Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. Che, peraltro, già a ottobre 2014 sottolineava l’esigenza di “sostenere gli sforzi del governo (Renzi, ndr) per rendere più competitivo il sistema Italia”.

Nella lista dei firmatari, poi, c’è Chicco Testa, presidente – tra le varie cariche – di Sorgenia e Assoelettrica. E poi Guido Roberto Vitale (consulente finanziario e fondatore della Vitali&Co.), Giovanni Tamburi (ex banchiere d’affari e finanziere), Andrea Casalini (amministratore delegato di Eataly Net, società di e-commerce legata al gruppo di Oscar Farinetti), Auro Palomba (esperto di comunicazione finanziaria e fondatore della società di “reputation” Community) e il nobile Gaddo della Gherardesca.

Si aggiungono anche Paolo Colonna (ex presidente della società di investimento Permira) e Paolo Cuccia (presidente del Gambero Rosso holding con un passato in Capitalia, Eur, Citicorp, Bulgari, Abn Amro e Acea).

Auro Palomba, imprenditore, fondatore di Community così ha spiegato la sua decisione di sottoscrivere l'annuncio a pagamento di sostegno a Matteo Renzi pubblicato oggi sul 'Corriere della sera': "C'è l'idea, in un momento in cui c'è molta voglia di distruggere, di supportare chi sta provando a fare qualcosa": "Avevo letto l'annuncio dello scorso ottobre - ha aggiunto - e conoscevo alcuni dei firmatari e ho detto loro di avvisarmi se facevano qualcos'altro e quando lo hanno fatto mi sono aggiunto".

"Si tratta di un gruppo di persone, professionisti, imprenditori, molti che non si conoscono nemmeno", ha spiegato, che si sono trovati a sostenere questa iniziativa "con il passaparola". "Sono persone convinte che ci sia bisogno di fare. Spesso in Italia si pensa a distruggere. Non è un partito - ha concluso - Ognuno parla per conto proprio"

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