Scienze

Quelle macchie misteriose sulla superficie di Cerere

Fotografate dalla sonda Dawn della Nasa, la loro natura rimane per ora un mistero. Per scoprire di cosa si tratta bisognerà attendere l'arrivo della sonda nell'orbita del pianetino, previsto per il prossimo 6 marzo

2 minuti di lettura
SE GRAZIE a Rosetta il 2014 verrà ricordato probabilmente come l'anno della cometa, il 2015 potrebbe divenire celebre per un altro corpo celeste: Cerere. Anche in questo caso si tratta di un primato, visto che se tutto andrà come sperato la sonda Dawn della Nasa dovrebbe presto esplorare per la prima volta questo particolare pianeta nano, che è al contempo il più grande corpo celeste della cintura degli asteroidi, e il più piccolo proto-pianeta del Sistema Solare.

Dawn, partita dalla Terra nel 2007 e già protagonista nel 2011 di un incontro ravvicinato durato un anno con l'asteroide Vesta, dovrebbe arrivare a destinazione il prossimo 6 marzo. Nelle scorse settimane comunque ha iniziato il suo avvicinamento a Cerere, ed è già pronto il primo grattacapo per gli scienziati della missione: le foto scattate dalla sonda mostrano infatti due misteriose, e per ora inspiegabili, macchie bianche sulla superficie del proto-pianeta.
[[ge:rep-locali:repubblica:107993856]]
Dalla Nasa non si sbilanciano, ma ammettono che al momento il fenomeno resta senza spiegazione. "Sì, possiamo confermare che sulla superficie di Cerere è presente qualcosa che riflette una maggiore quantità di luce solare", ha spiegato a Space.com Marc Rayman Direttore e Ingegnere Capo della missione Dawn, "ma cosa sia effettivamente resta per ora un mistero".

Osservando le foto diffuse negli scorsi giorni è facile notare le macchie in questione, piccoli cerchi bianchi sulla superficie di Cerere. A rendere inaspettata la scoperta è il fatto che il pianeta nano in questione faccia parte dei cosiddetti "pianeti ghiacciati", cioè planetoidi come Plutone, la luna di Saturno Encelado e quella di Giove Europa, la cui superficie è coperta di ghiacci perenni. Cerere però è tra i più caldi corpi celesti di questo tipo, con temperature che nella zona equatoriale oscillano tra i -136 e i -28 gradi, e i ghiacci sulla sua superficie dovrebbero essere quindi abbastanza "fluidi" da riempire qualunque tipo di depressione, producendo una superficie relativamente uniforme.

L'unica ipotesi trapelata per ora dai ricercatori della Nasa, e riportata dal Los Angeles Times, è che le macchie possano rappresentare una zona di materiale esposto di recente (ad esempio dall'impatto di un asteroide), che non abbiano quindi avuto il tempo di scurirsi come le aree circostanti per effetto dei raggi cosmici. "Per ora non sappiamo cosa siano, ma è sicuramente intrigante", ha aggiunto Rayman. "In effetti fa venire voglia di mandare un'astronave a scoprire di cosa di tratti, e ovviamente è esattamente quello che stiamo facendo! Quando Dawn sarà abbastanza vicina da mettere a fuoco Cerere più chiaramente, dovremmo riuscire a vedere in grande dettaglio".

Le macchie bianche comunque sono solo uno dei tanti misteri che aspettano di essere chiariti dalla missione. Si ritiene ad esempio che Cerere sia composto per il 25% di acqua, una percentuale superiore a quella presente sulla Terra, e potrebbe quindi presentare (o averle presentate in passato) le caratteristiche necessarie a ospitare una qualche forma di vita. Le immagini riprese dalla Terra hanno evidenziato inoltre la possibile presenza di getti di gas, che potrebbero indicare l'esistenza di "geyser di ghiaccio", simili a quelli osservati su altri pianeti ghiacciati come Encelado. Anche in questo caso, per una conferma dovremmo attendere l'ingresso in orbita di Dawn, il prossimo 6 marzo.