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Sesto S. Giovanni, nullatenenti con Ferrari e Porsche: due imprenditori in manette per frode fiscale

L'inchiesta della guardia di finanza ha accertato anche un traffico di rifiuti con gravi danni ambientali. Denunciate altre 11 persone e sequestrati beni per un valore di oltre 4 milioni di euro
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Risultavano nullatenenti ma erano proprietari di Ferrari, yacht e orologi di lusso. Due imprenditori, Massimo Cannarozzo e Antonino Scabrini, sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, nell'ambito di un'inchiesta per frode fiscale e traffico di rifiuti che ha portato anche al sequestro di beni per oltre 4 milioni di euro. Cannarozzo, soprannominato 'Diabolik', è definito dagli investigatori un "figlio d'arte": il padre Domenico in passato era stato indicato dall'ex ministro Rino Formica come "il primo evasore d'Italia" in quanto, secondo l'accusa, acquistava in nero tonnellate di metalli per rivenderli attraverso un giro di società di comodo.

I due arrestati avrebbero emesso fatture false per oltre 129 milioni di euro e sarebbero responsabili, fra l'altro, di danni ambientali. Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dal pm monzese Donata Costa, sarebbero coinvolti in un commercio in nero di rifiuti metallici i cui proventi sarebbero stati riciclati attraverso investimenti su piazze borsistiche internazionali. Attraverso gli illeciti i due imprenditori, secondo l'accusa, hanno ottenuto un guadagno di oltre 4 milioni di euro in un solo anno di attività, grazie anche all'emissione di documentazione falsa sia con riferimento alla normativa ambientale (per 40 mila tonnellate di rifiuti metallici) sia alle leggi tributarie, con un'imposta evasa di oltre 3 milioni.

Pur risultando nullatenenti, conducevano un elevato tenore di vita e avevano nelle proprie disponibilità Ferrari e Porsche, orologi Rolex, gioielli, uno yacht ormeggiato nel porto di Viareggio (Lucca) e una villa a Desio (in Brianza): beni che ora sono stati posti sotto sequestro. Oltre ai due imprenditori arrestati sono state denunciate 11 persone fra amministratori, professionisti e intestatari fittizi di beni, accusate a vario titolo di reati tributari, ambientali, riciclaggio, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori.