Laici Libertari Anticlericali Forum

Abusi al santuario di padre Pio. Morto il prete che denunciò i colleghi pervertiti. Lasciò i cappuccini, «Vorrei leccarti la (…), la notte mi (…) pensando la tua (...)».

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/3/2015, 22:42
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


Trasferito il prete che testimoniò. Il video e l'inchiesta

Padre-Domenico1

www.video.mediaset.it/video/iene/pu...pio_525112.html

LE IENE: ANNA, ABUSI NEL SANTUARIO DI PADRE PIO - PUNTATA 26 MARZO 2015, VIDEO E RESOCONTO


Le-iene-1t
Le-iene-1t



"E' l'ora di Matteo Viviani". La Iena racconta una storia legata al santuario di Padre Pio dove ogni anno milioni di fedeli si recano per visitare le spoglie del santo. Anna ci racconta una storia fatta di mobbing, omertà e lavori in nero.


Le-iene-2a
Le-iene-2a



Anna ha sempre vissuto una vita di stenti, a 20 anni si è dovuta trasferire nel garage. Ma non accettava questa situazione. Così decide di trasferirsi nel santuario: 10 ore di lavoro, tutti i giorni, per 400 mila lire. Ovviamente a nero. Qui, ed un prete che lavora nel santuario lo conferma, i frati cominciano a "perdere il lume". Anna inizia a ricevere l'attenzione di molte persone, soprattutto un frate. Questo in foto con lei. Una sera arriva il frate, la tocca da dietro, si alza il saio ed inizia a masturbarsi. "Non devi avere paura, gli uomini sono tutti così", le dice. Queste situazioni si ripetono spesso.


Le-iene-2b
Le-iene-2b



Un prete, unico amico di Anna nel santuario, prova a raccontare la sua verità ma ha paura a dire tutto: "La mia situazione è drammatica". Anna, dopo queste "attenzioni particolari" del frate, si rivolge ad alcuni psicologi ed ottiene uno spostamento: dalla cucina alla segreteria. Ma il frate continua le sue pressioni e non si rassegna all'idea di non averla: "Ti metterò accanto a dei porci".


lLe-iene-2c
lLe-iene-2c



Inizia l'Odissea di Anna. Le molestie vanno avanti anche da parte di altri frati ed altri colleghi. "Allora? Ancora non ti arrendi? Quando sarai mia?". Il 14 luglio 2012 arriva il culmine: il collega di Anna le palpa il seno, la costringe a subire l'atto sessuale e la scaraventa a terra. Anna denuncia ed ovviamente l'aggressore è stato messo sotto processo.

Le-iene-2c



Il quadro clinico di Anna peggiora e le viene somministrato un trattamento cominato farmacologico e psicologico. Ma ai frati questo importa poco. E iniziano a spostarla da una parte all'altra del convento. "Era perseguitata per tante ragioni", dice questo signore. Dopo un periodo di malattia, Anna viene denunciata perché - si dice fra i frati - ne aveva denunciato uno, "questa è cattiva, ha mangiato e bevuto qua dentro e fa causa ad un frate? Ora è licenziata... licenziata" dicono alcuni frati, come testimoniano alcune registrazioni audio.

Le-iene-2c

Le-Iene-2d



Domenico, un prete, dice: "Loro sono più Iene di voi, Padre Pio non sarebbe fiero di tutto questo". Anna, infine, vorrebbe un'udienza con Papa Francesco per potergli raccontare tutto questo.

Le-iene-2e

Le-iene-2e



Viviani, infine, raggiunge il santuario per chiedere i motivi del licenziamento e del successivo fratto di Anna: "Non posso e non voglio rispondere, non approfittate della nostra bontà". Il padre se ne va e non risponde. Viviano fa un appello: fra due settimane Anna sarà sfrattata e finirà per strada, qualcuno vuole aiutarla?



CLICCA SULL'IMMAGINE PER IL VIDEO DEL SERVIZIO


DwOAHaH




tvblog


http://angolodellamicizia.forumfree.it/?t=70544257

Edited by pincopallino1 - 30/1/2024, 09:53
 
Web  Top
view post Posted on 27/3/2015, 21:17
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


http://www.foggiatoday.it/cronaca/abusi-co...eo-le-iene.html

"Abusi nel Santuario di Padre Pio": la denuncia di Anna a 'Le Iene'
Il servizio di Matteo Viviani è andato in onda ieri sera nella puntata de 'Le Iene'. La denuncia nel racconto struggente di Anna Verde

Redazione 27 Marzo 2015
Consiglia
785
1
8
Immagine tratta dal video
Immagine tratta dal video
Una storia raccapricciante," di mobbing, molestie sessuali, lavori in nero ed omertà". E' la storia, triste, di Anna Verde, che Matteo Viviani ha ripercorso nella puntata de 'Le Iene' del 26 marzo 2015, e che si sarebbe consumata in uno dei luoghi di culto più importanti al mondo, il Convento di Padre Pio.

Un'infanzia difficile e tredici anni di sofferenza, di presunti abusi che un prete avrebbe compiuto su di lei durante le ore di lavoro. Troppo bella per resistervi, troppo giovane per non invaghirsene. Il primo episodio - racconta la vittima - si sarebbe consumato in cucina: "...lui si avvicina, mi tocca da dietro, si alza il saio e si masturba...". E poi ancora: "Mi toccava con la forza che voleva togliermi il camice" ricorda.

A uno degli atti osceni avrebbe assistito anche Don Peppino, che all'inviato del programma di Italia Uno rivela: "Io vivo qua, la mia situazione è drammatica, delicatissima". Il prete ha paura di affermare quello che ha visto, ma nel corso dell'intervista Viviani riesce a strappargli ugualmente più di una conferma.

IL VIDEO ANDATO IN ONDA A 'LE IENE'
LA REPLICA DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI

Una ventina in tutto, gli atti osceni denunciati dalla vittima, anche ai piani alti, alla curia di Roma. Anna chiede di indagare, ma le viene detto di affidarsi a Dio e di pregare. Nemmeno il trasferimento dalla cucina in portineria cambierà le cose. L'orco - presunto o tale - è lì e non ha alcuna intenzione di mollare la presa: "Ti sei decisa a essere mia, ti renderò la vita difficile" afferma Anna. O "ti metterò accanto ai porci", frase ascoltata e confermata anche da padre Ernesto. E dalle parole di padre Domenico: "La teneva come una sciacquina".

Alle avances del frate si sarebbero aggiunte anche quelle di un collega. La situazione precipita, il 14 luglio 2012 la donna subisce e denuncia l'aggressione fisica del collega. Da lì in poi per lei comincia un vero e proprio calvario. Anna viene spostata da una parte all'altra del convento, ma lo stato di salute peggiora e si ammala di fibromialgia. Per questo motivo i medici ritengono necessario "un periodo di riposo forzato dal lavoro".

Nel novembre 2013 la donna viene licenziata, "perchè ha denunciato i frati" commenta don Peppino. Dopo il licenziamento arriva persino lo sfratto. Presunti abusi da laici e religiosi, mobbing e sfratti nel luogo dove visse San Pio da Pietrelcina, il frate con le stimmate. Questa è la storia, triste, raccontata da Anna Verde.
 
Web  Top
view post Posted on 17/4/2015, 09:30
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


http://www.video.mediaset.it/video/iene/pu...noi_530017.html


http://www.daringtodo.com/lang/it/2015/04/...-del-16-aprile/

Ricordate Anna Verde, la ragazza che ha dichiarato ai microfoni de Le Iene Show di essere stata violentata presso il convento dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo? I frati hanno respinto ogni accusa, affermando che le parole di Anna sono assolutamente calunniose e non veritiere. Per questo la donna, ormai ex dipendente presso il convento di Padre Pio, è stata licenziata con giustificato motivo.

Questa sera la Iena Matteo Viviani è tornata sul luogo del delitto per cercare altre informazioni, e ciò che è emerso è abbastanza inquietante: cosa si cela dietro il convento?

Ecco il video del servizio di Matteo Viviani

www.sangiovannirotondonet.it/?p=38623


Le Iene al contrattacco: “Nessuno ha toccato la santità di Padre Pio”
Attualità17 aprile 2015 9:29 nessun commento LETTURE: 253

Pesante servizio di Matteo Viviani incentrato stavolta sullo stile di vita dei frati

Come previsto le Iene di Italia 1 sono tornate alla carica sul caso dei presunti abusi subiti dalla signora Anna Verde.

Il servizio di Matteo Viviani è iniziato dalla fiaccolata organizzata la settimana scorsa. Il giornalista ha tenuto a precisare che quanto mandato in onda lo scorso 26 marzo nulla ha a che fare con la santità di Padre Pio. “Nessuno ha puntato il dito contro il Santo – afferma Viviani -. Abbiamo semplicemente raccontato cosa sarebbe accaduto nel luogo ispirato ai suoi principi di umiltà e misericordia”.

Le Iene nella prima parte del servizio cercano di smontare punto per punto il comunicato stampa dei frati diramato a seguito delle accuse.

Poi ritornano sulla questione della signora Anna con intercettazioni audio e video nei quali personalità della chiesa avvisano Anna di non mettersi contro i cosiddetti poteri forti del ‘Convento’.

Significativo il passaggio dove un frate dichiara apertamente che non serve nemmeno parlare con il Vescovo: “Il Vescovo – dichiara un suora – non si può mettere contro i frati sennò loro fanno come l’altro vescovo, lo mandano via dalla Diocesi”.

Viviani conclude il servizio con un reportage a telecamere nascoste dell’interno del convento per mettere in risalto lo stile di vita nel Santuario: “Non capiamo come frati che fanno voto di povertà e che secondo il fondamento evangelico francescano dovrebbero fare della solidarietà con i poveri un segno di identità, possiedono centinaia di proprietà”. Le telecamere fanno capolino nel parco macchine del convento, nelle stanze e i locali interni, non proprio in stile francescano.

Insomma un altro gran polverone si abbatte su questa questione. E siamo solo alla seconda puntata.

N.B. Nel finale della puntata delle Iene di ieri sera la conduttrice Ilary Blasi ha letto un sms minaccioso arrivato all’autore del servizio Matteo Viviani, per non far mandare in onda il servizio.

Per rivedere il servizio clicca QUI .
 
Web  Top
view post Posted on 18/4/2015, 05:20
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


http://sacerdotisposati.altervista.org/?p=25790297


Abusi e lusso sfrenato nel Santuario di Padre Pio. ‘Le Iene': “Quello che i frati non dicono…” Video
– Posted on 17 aprile 2015Posted in: attualità

La Iena Matteo Viviani torna a parlare del caso di Anna, una donna vittima di abusi da parte di alcuni frati del santuario dedicato a Padre Pio di San Giovanni Rotondo in cui lavorava.
Il servizio andato in onda lo scorso 26 marzo ha scioccato la comunità fortemente religiosa.
La donna, in seguito alla sua denuncia, è stata prima demansionata e poi licenziata e in molti sono scesi in strada a manifestare in favore dei preti. Viviani, con un nuovo servizio, torna sul posto e intervista anche la Madre Superiora che, seppur sconvolta dalla storia di Anna, commenta così l’accaduto “È un monastero importante, non è che può nascere uno scandalo proprio lì. Di storie se ne sentono da tantissimo tempo, comunque. Da molto prima che denunciassi tu la cosa…”.

IL VIDEO

LUSSO SFRENATO Più tardi il servizio svela un altro segreto nello stile di vita dei frati. Nella seconda parte del filmato si sollevano i dubbi sul voto di povertà a cui i sacerdoti dovrebbero attenersi. Sono stati stanziati 30 milioni di euro per erigere un santuario super moderno e una tomba sacrale faraonica ricoperta d’oro. Il convento è pieno di stanze lussuose stile albergo a 5 stelle con pavimenti in marmo con un frigo pieno di bibite e alcolici, per non parlare della stanza che sembra proprio un pub con super alcolici.

leggo.it


 
Web  Top
view post Posted on 3/9/2015, 04:12
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tes...ri-1165770.html

Testimoniò sulle molestie al santuario di Padre Pio, ​parroco traferito a 80 anni
I fedeli hanno chiesto l'intervento del Papa per impedire "l'esilio" di Padre Domenico Costanzo


Anita Sciarra - Mer, 02/09/2015 - 18:57
commenta
È stato trasferito d'imperio in Calabria dopo 40 anni vissuti nel convento dei cappuccini di Castelbuono in Sicilia.


Padre Domenico Costanzo, il parroco che aveva testimoniato a favore della donna che aveva denunciato molestie dai frati nel santuario di San Giovanni Rotondo.

La decisione ha lasciato sbalordito il sacerdote 80enne e ha scosso l'intera l'intera comunità che da settimane ha un appello chiedendo che il padre rimanga al suo posto. Lo La notizia è stata riportata dal Repubblica.

"Dopo aver denunciato alla trasmissione "Le Iene" le violenze e i maltrattamenti subiti dalla donna - scrivono i fedeli - e dopo aver servito per quasi 40 anni la stessa comunità in provincia di Palermo, ha ricevuto un avviso di trasferimento. Padre Domenico ha servito la comunità di Castelbuono per quasi quarant'anni. Ha educato migliaia di ragazzi nel segno dello sport, della musica e del teatro. Ha vissuto la comunità da umile protagonista, contribuendo come pochi alla socialità, alla crescita culturale della comunità. Oggi - proseguono i fedeli - astruse gerarchie ecclesiastiche hanno deciso irresponsabilmente di estirpare da Castelbuono un personaggio così positivo e importante ".

La comunità si è rivolta direttamente al Papa per chiedere alla Chiesa un passo indietro. Dopo la decisione, infatti, il convento dei Cappuccini di Castelbuono rischia di chiudere.

La vicenda è estremamente delicata, soprattutto se si pensa che anche l'altro frate che ha testimoniato a favore della ragazza, Ernesto Cicero, ultra 70enne, era stato trasferito recentemente dai frati. Questa volta in Umbria.

Per il momento però sembra non esserci nulla da fare, a padre Costanzo non resta che fare le valigie
 
Web  Top
view post Posted on 4/9/2015, 09:08
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


http://www.immediato.net/2015/09/02/molest...rono-gli-abusi/

Molestie sessuali nel convento di San Pio, spediti in esilio i frati che denunciarono gli abusi
2 settembre 2015 ·
padre ernesto e padre domenico
Da sx, padre Ernesto e padre Domenico
Trasferito dopo 40 anni di onorato servizio. Questo è toccato a padre Domenico Costanzo, ormai 80enne frate cappuccino. L’uomo è noto per aver testimoniato a favore di Anna Verde, la donna che aveva denunciato molestie dai frati del santuario di San Giovanni Rotondo.

anna verde
Anna Verde
Padre Costanzo, una vita nel convento di Castelbuono in Sicilia (provincia di Palermo) dovrà fare le valige per trasferirsi in un monastero della Calabria. Una decisione che ha scosso l'intera comunità che ha lanciato da settimane un appello affinché l’80enne frate rimanga dove è sempre stato. “Dopo aver denunciato alla trasmissione "Le Iene" le violenze e i maltrattamenti subiti dalla donna - scrivono i fedeli - e dopo aver servito per quasi 40 anni la stessa comunità in provincia di Palermo, ha ricevuto un avviso di trasferimento. Padre Domenico ha servito la comunità di Castelbuono per quasi quarant'anni. Ha educato migliaia di ragazzi nel segno dello sport, della musica e del teatro. Ha vissuto la comunità da umile protagonista, contribuendo come pochi alla socialità, alla crescita culturale della comunità. Oggi - continuano i fedeli - astruse gerarchie ecclesiastiche hanno deciso irresponsabilmente di estirpare da Castelbuono un personaggio così positivo e importante”. Una notizia davvero sorprendente visto che padre Domenico è l’ultimo frate presente nel convento di Castelbuono dopo l'addio di padre Valeriano per sopraggiunti limiti di età. In pratica la struttura adesso resterà vacante.

Stessa sorte era toccata ad un altro frate, Ernesto Cicero, anche lui testimone a favore della donna e di recente trasferito a Spoleto in Umbria nonostante i suoi 70 anni. Costanzo e Cicero dimorarono per alcune estati a San Giovanni Rotondo (dal 2010 al 2013) dove avrebbero scoperto le molestie e il lungo calvario subito dalla vittima, fatto di abusi e mobbing.

Sui trasferimenti è chiaro il sospetto dei fedeli che puntano l’indice sul caso emerso durante il servizio de “Le Iene” su Italia Uno, quando un’ex dipendente della struttura di San Giovanni Rotondo raccontò le molestie subite dai frati prima di essere licenziata. Storie confermate da padre Domenico e padre Ernesto sui quali si scagliarono i colleghi frati pugliesi (oltre a parte della cittadinanza). "Dichiarazioni deliranti - affermarono - diffamatorie e calunniose. La signora è stata licenziata per "giustificato motivo", tanto che si è vista respingere in due gradi di giudizio il relativo ricorso presentato dinanzi al giudice del lavoro. E le sue dichiarazioni, tra l'altro, sono state abilmente corroborate dalle dichiarazioni di due Frati Cappuccini della Sicilia, che hanno dimorato a San Giovanni Rotondo solo per pochissimi giorni e che hanno riferito racconti della ex dipendente".

IL SERVIZIO DELLE IENE: http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/0...-noi_9445.shtml

Dichiarazioni che scatenarono l’immediata reazione di padre Domenico: "Io Domenico Costanzo, sono uno dei due frati cappuccini siciliani - scrisse - e vi assicuro che sono stato tra voi, uno di voi e con voi per quattro estati, dal 2010 al 2013, più tutto il mese di settembre 2013 (e il mio collega ha dimorato per un periodo ancora più lungo). Ho lavorato nell'ambito della Pastorale e la liturgia e ho avuto modo di seguire da vicino e da lontano le vicende della "passione" di Anna Verde, e questo ve lo dimostro tramite due lettere che io ho trasmesso ai Ministri Provinciale e Generale cappuccini, che vedevo particolarmente assenti nei momenti drammatici che Anna viveva in ragione del vostro sistema persecutorio contro di lei, assolutamente immotivato ".
 
Web  Top
view post Posted on 9/6/2016, 15:15
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


http://espresso.repubblica.it/archivio/201...re-pio-1.270611

Il diavolo nel convento di padre Pio: 'Così i frati mi hanno molestata sessualmente'
Una donna che lavorava nel monastero del Santo di Pietrelcina denuncia: «I frati hanno abusato di me». E produce registrazioni e sms pornografici. La procura avvia un’inchiesta
DI LIRIO ABBATE
09 giugno 2016
83
FACEBOOK
TWITTER
PINTEREST
GOOGLE
EMAIL
Il diavolo nel convento di padre Pio: 'Così i frati mi hanno molestata sessualmente'
Il sesso si mischia alla violenza e alle ritorsioni nel convento più famoso nel mondo religioso, quello in cui ha vissuto padre Pio a San Giovanni Rotondo. Centinaia di conversazioni telefoniche tracciano la triste storia di alcuni religiosi accusati di avere abusato e molestato una ragazza che lavorava nel convento, come raccontiamo sull'Espresso in edicola venerdì 10 giugno.

Sono telefonate registrate ed sms a luci rosse scritti dai frati che svelano il lato oscuro di un mondo in cui vivono alcuni di loro, tenuto segreto e nascosto ai fedeli. È il modo con il quale viene sottomessa una povera ragazza attraverso tentativi di violenza sessuale e molestie, pena il licenziamento in caso di rifiuto.

ESPRESSO+ LEGGI L'INCHIESTA INTREGRALE

Fatti che si sono svolti per lungo tempo a San Giovanni Rotondo. Storie incise sui nastri audio o scritte nei messaggi di cui “l’Espresso” ha preso visione. La vittima degli abusi è Anna Verde, oggi ha 40 anni. Ha avuto il coraggio di dire basta ai soprusi e alle molestie, denunciando prima alla polizia di Foggia e poi ai carabinieri della sezione della procura della Repubblica.

Il sesso si mischia alla violenza e alle ritorsioni nel convento più famoso nel mondo religioso, quello in cui ha vissuto padre Pio a San Giovanni Rotondo. Centinaia di conversazioni telefoniche tracciano la triste storia di alcuni religiosi accusati di avere abusato e molestato una ragazza che lavorava nel convento. In questa triste storia ci sono due pesi e due misure. E una giustizia a fasi alterne. I frati che hanno confermato le accuse, testimoniando a favore della donna, sono stati puniti dai loro superiori e trasferiti in altri conventi. Mentre la procura di Foggia su queste accuse, credendole, ha mandato sotto processo un laico per molestie e violenza sessuale. Per i frati no. Per loro è stata chiesta l’archiviazione. E il difensore della parte offesa si è opposto. La storia è ancora aperta. Di Lirio Abbate





Le sue accuse, oltre alle registrazioni, non sembrano campate in aria perché sono state confermate davanti agli investigatori anche da tre frati che hanno vissuto, in periodi diversi, nel convento di San Giovanni Rotondo, ed hanno visto e sentito ciò che Anna Verde ha denunciato. Per i tre frati, però, solo per aver parlato delle molestie e difeso Anna, accusando alcuni confratelli, è arrivata la punizione “religiosa”. Sono stati oggetto di provvedimenti disciplinari da parte dei loro superiori dell’ordine dei frati minori cappuccini. E per questo allontanati dalla sede in cui si trovavano e trasferiti in altre province per un periodo che a loro non è stato comunicato.

Di fatto sono in esilio, e non possono parlare con estranei. Insomma, i loro superiori li hanno messi in punizione solo perché hanno collaborato e denunciato fatti orribili che si sarebbero verificati fra le mura del convento di padre Pio.

I frati accusati da Anna, fra le tante telefonate e la valanga di messaggi le scrivevano: «Vorrei essere un neo per trovarmi nei posti più insensati, vorrei essere una crema di bellezza, per massaggiarti, vorrei essere un indumento per stare sempre addosso a te, ma ora vivo solo nell'immaginario e per questo mi accontento!». Ma c'era pure chi si sbilanciava su temi più caldi: «Anna vorrei leccarti (…) per me non è un problema la notte mi (…) pensando la tua (...)».

La donna per questi fatti ha denunciato un laico che lavora nel convento e alcuni frati, che adesso sono stati trasferiti dalla struttura religiosa. Per il laico, accusato di molestie e violenza sessuale, c'è già un processo che si svolge davanti ai giudici del tribunale di Foggia, e Anna Verde è costituita parte civile con l'avvocatessa Alessandra Guarini. Per i frati, dopo diverse sollecitazioni fatte dalla difesa della donna alla procura a svolgere indagini, è stato aperto un fascicolo dopo oltre ventiquattro mesi dalla denuncia e in questo caso i pm di Foggia non hanno contestato alcun reato di abuso sessuale, ma solo “maltrattamenti sul luogo di lavoro”. Le molestie denunciate non sono state prese in considerazione.

Secondo la difesa non sarebbe stato fatto su questo punto alcun approfondimento investigativo. Per i magistrati non ci sono questi reati. Non solo, per i maltrattamenti per i quali i frati sono ancora indagati, la procura chiede l’archiviazione, perché la notizia di reato è infondata. A questa richiesta Anna Verde si è opposta e il gip del tribunale dovrà fissare una nuova udienza per discutere questa scelta della procura.

Leggi l'inchiesta integrale sull'Espresso in edicola venerdì 10 giugno e online su Espresso+
 
Web  Top
view post Posted on 29/8/2017, 17:58

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


http://www.giornaledelcilento.it/it/abusi_...ml#.WaWcv7JJaUk

Abusi nel santuario di Padre Pio, è Benedetta Sirignano l'avvocato di Anna Verde
Redazione • 29 agosto 2017 17:06

Anna Verde, una donna che lavorava nel monastero del Santo di Pietrelcina denuncia: «I frati hanno abusato di me». E produce registrazioni e sms pornografici. La procura avvia un’inchiesta. Secondo le accuse della donna, il sesso si mischia alla violenza e alle ritorsioni nel convento più famoso nel mondo religioso, quello in cui ha vissuto padre Pio a San Giovanni Rotondo. Centinaia di conversazioni telefoniche avrebbero lasciato traccia della triste storia di alcuni religiosi accusati di avere abusato e molestato una ragazza che lavorava nel convento, come ha raccontato anche l'Espresso in una inchiesta integrale in edicola lo scorso venerdì 10 giugno.

Fatti che si sarebbero svolti per lungo tempo a San Giovanni Rotondo. Storie incise sui nastri audio o scritte nei messaggi di cui “l’Espresso” ha preso visione. La vittima degli abusi è Anna Verde, oggi ha 40 anni. Ha avuto il coraggio di dire basta ai soprusi e alle molestie, denunciando prima alla polizia di Foggia e poi ai carabinieri della sezione della procura della Repubblica. La vicenda è anche approdata alla trasmissione di Italia Uno ,"una storia raccapricciante," di mobbing, molestie sessuali, lavori in nero ed omertà". E' la storia, triste, di Anna Verde, che Matteo Viviani ha ripercorso nella puntata de 'Le Iene'e che si sarebbe consumata in uno dei luoghi di culto più importanti al mondo, il Convento di Padre Pio. Un'infanzia difficile e tredici anni di sofferenza, di presunti abusi che un prete avrebbe compiuto su di lei durante le ore di lavoro. Troppo bella per resistervi, troppo giovane per non invaghirsene. Il primo episodio - racconta la vittima - si sarebbe consumato in cucina: "...lui si avvicina, mi tocca da dietro, si alza il saio e si masturba...". E poi ancora: "Mi toccava con la forza che voleva togliermi il camice", ricorda. A uno degli atti osceni avrebbe assistito anche Don Peppino, che all'inviato del programma di Italia Uno rivela: "Io vivo qua, la mia situazione è drammatica, delicatissima".

Il prete ha paura di affermare quello che ha visto, ma nel corso dell'intervista Viviani riesce a strappargli ugualmente più di una conferma. Sono telefonate registrate ed sms a luci rosse scritti dai frati che svelano il lato oscuro di un mondo in cui vivono alcuni di loro, tenuto segreto e nascosto ai fedeli. È il modo con il quale viene sottomessa una povera ragazza attraverso tentativi di violenza sessuale e molestie, pena il licenziamento in caso di rifiuto. Fatti che si sono svolti per lungo tempo a San Giovanni Rotondo. I frati che hanno confermato le accuse, testimoniando a favore della donna, pare siano sono stati puniti dai loro superiori e trasferiti in altri conventi. La procura di Foggia su queste accuse, ha mandato sotto processo un laico per molestie e violenza sessuale, poi assolto in primo grado. Mentre per i frati è stata chiesta l’archiviazione. La giovane donna, Anna Verde, non si rassegna, chiede giustizia, rivolgendosi all'avvocato cilentano - Benedetta Sirignano - per capovolgere il processo in secondo grado e per una eventuale riapertura delle indagini a carico dei frati.
 
Top
view post Posted on 26/4/2018, 10:43
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,933

Status:


"Non ritratto le accuse; condanno il ricorso alle calunnie per denigrare la vittima"

Cappuccino lascia l'ordine per protesta: "Abusi sessuali orripilanti nel convento di Pietrelcina"


lLe-iene-2c
LA vittima Anna Verde a Le Iene

padre-domenico-300x336

Le-iene-2e

La vicenda e l'inchiesta de le Iene https://laici.forumcommunity.net/?t=57494830


“Mi ritengo libero da ogni aggancio con voi”. Nuova lettera di Padre Domenico all’Ordine dei Cappuccini
By Redazione on 25 aprile 2018

Alla c. a. di Fr. Felice Cangelosi
Provinciale
Frati Cappuccini – Messina

Per la terza volta (e adesso è la quarta volta) ti scrivo per mettere in evidenza la mia volontà, relativa all’intenzione di uscire dall’ordine. In effetti io, già dal 21 Novembre 2017, mi sono ritenuto fuori dall’ordine, fuori con la mente, col cuore e nella realtà concreta, con la pubblicazione via Fb. Ripeto che non si tratta affatto di capriccio o di crisi vocazionale, ma per la pesantezza di un esercizio di potere che da un certo periodo hai manifestato nei miei confronti. Infatti, aggrappato al tuo potere, ti sei rivestito della boria di un garibaldino e sei diventato come un bullo mastino, più che potente, con l’ansia di colpirmi ad ogni piè sospinto, evidenziando, nei miei confronti, un odio conclamato e uno spirito vendicativo, al punto che non mi parli più da tanto tempo, che mi hai strappato dalla provincia, e… da Castelbuono, soprattutto in maniera quasi violenta ed avvilente, che mi hai imposto di non metter più piede a Castelbuono per essere stato minacciato di ritrattare quello che ho testimoniato davanti alla autorità giudiziaria, dicendo il vero, su quanto, a mia conoscenza circa abusi e molestie, subite da Anna Verde. Pertanto Io, Padre Domenico, confermo che ho stimato sempre l’ordine cappuccino e ho imparato ad amarlo dall’età di 12 anni, da quando sono stato chiamato al seminario (giovedì 27 sett. 1945) e, a poco a poco, anno dopo anno, durante la crescita e l’inoltro progressivo nella dinamica interna fino alla maturità, ho avuto la chiara sensazione che il “cappuccino” fosse penetrato nel profondo del midollo delle mie ossa. E sono stato cappuccino, convinto e convincente, lavorando indefessamente, giorno dopo giorno e senza risparmiarmi, in tutti i campi dove sono stato impegnato, come presbitero, per ben 60 anni. Mai perplesso, mai scoraggiato, mai avvilito e sempre entusiasta di quello che facevo, dando tutto di me stesso, avvertendo la presenza del Signore in tutto quello che ho potuto realizzare. Posso dire altrettanto per quanto riguarda il rapporto con il popolo che, a seguito della mia lunga esperienza ( 40 anni) a Castelbuono, infatti, mi sono visto seguito e amato per la mia onestà, equilibrio e assoluta disponibilità.

Mi sorprende, pertanto, e, non poco, l’arrivo della 1° e 2° ammonizione canonica per la dimissione dall’Ordine!!!. Ti confesso che ci ho riso di sopra un bel po’, divertito. Come si può pensare alla mia dimissione dall’Ordine dopo che io, liberamente e consapevolmente, col senso di piena responsabilità, ho espresso, ripetutamente, la mia volontà di lasciare l’Ordine e ciò, ripeto, non per crisi vocazionale o per motivi banali???. Silurato, infatti, a Reggio Calabria ed ivi inchiodato senza il minimo rapporto di dialogo coi superiori e nemmeno col resto della fraternità… Ho avuto la netta sensazione di essere stato rifiutato e, da te, vomitato dalla bocca, dalla mente e dal cuore, perchè ritenuto un essere inutile e dimenticato da tutti, per due anni e mesi… senza mai una chiamata, una parola di conforto umano… Ero riuscito a capire che quel luogo, Reggio Calabria, corrispondeva alla conclusione della mia storia umana, come una precisa e inesorabile premeditata condanna. Giorno dopo giorno mi accorgevo, infatti, che qualcosa covava in te e in tutti, in maniera latente e subdola e si manifestava, in modo indiretto, facendomi stare male. Posso dire che ho sperimentato il peso e la dinamica delle inquisizioni medievali. A stento ho sopportato per due anni e mesi l’esilio di Reggio Cal. ma, alla fine, si è rivelata, in tutta la sua portata, quella fragilità che è anche dei più forti, e, in queste condizioni, ho sfiorato, più di una volta, il pericolo di un crollo rovinoso a livello psicofisico o di una scivolata in una depressione senza ritorno, così è successo al pronto soccorso di Reggio C., nella notte tra il 17 e 18 settembre del 2017. Ho avuto tanta paura, quella notte per la salute e per tutto… così ho deciso di provvedere a lasciare quella sede sotto la tutela dell’avvocato e ho fatto ritorno a Castelbuono appunto per motivi di salute, la quale, immediatamente ha ripreso il suo ritmo ed equilibrio normale ad ogni livello fino ad oggi. Dopo tutto questo, pertanto, devo rilevare come in nessuna legge canonica e no, è scritto tutto quello che mi avete fatto soffrire e, pare per il capriccio di un potere di cui ti sei appropriato proprio per fare e vedere soffrire. Il codice di diritto canonico è diventato per te il punto fisso che regola il termometro del tuo agire… E’ possibile che un articolo o un comma del DC valga più di una persona e di una persona di 85 anni che debba essere strapazzato peggio di un cane, per impedirgli di esercitare quello che ha ricevuto, e non dagli uomini… quell’esercizio che mi ha sempre sostenuto per 60 anni? Mi ha mortificato fin nel profondo del mio essere, che proprio in occasione del sessantesimo anno di ordinazione, mi sia stato impedito gridare il mio Grazie a Dio per tanto dono? Tu sai che quello che io sono diventato il 9 marzo del 1958, non è frutto della mia industria o del mio saper fare, ma libera scelta del Signore che, già dall’età di 12 anni, mi ha chiamato, cosa che io ho capito benissimo e l’ho tenuto sempre presente, ricordando anche quel primo giorno in cui sono andato al seminario di Randazzo, data che io ho ricordato quasi ogni anno? E tutto ciò a beneficio della Chiesa e del prossimo. Rimango ancora inebetito e scioccato. Mi sembra proprio di vivere quella scena quando Gesù ha presentato la sua nuova legge di libertà, di gioia e di salvezza e i Farisei, brontolando, si aggrappavano alla legge degli uomini!!! Per questo io reputo che più che un‘offesa a me, si è trattato di un impedimento alla grazia e un rifiuto alla misericordia. Aggiungo ancora che, considerato come morto, completamente isolato, abbandonato ed emarginato oltre che privato di un minimo di dialogo per due anni e mesi, con i superiori, chiusi nel silenzio, insieme al resto della fraternità provinciale… *Mi dissocio dal fatto che, per essere stato membro effettivo dell’Ordine, debba sentirmi coinvolto in quegli atteggiamenti persecutori ad oltranza, nei confronti di Anna Verde, con l’intento di rovinarne la vita e oscurarne la personalità, la fama e il buon nome… Anna, invece, è innocente, di moralità a posto e onesta… *Mi è sonata come un brutale giudizio sommario, la lettera del 06.06.016, un’autentica condanna che mi ha umiliato in profondità e fortemente offeso nella mia dignità e personalità umana… *In questa lettera mi si impone di ritrattare quanto io ho scritto, per sostenere Anna contro l’azione persecutoria da parte del covosenzaVangelo e quello che, sotto giuramento, ho dichiarato davanti al giudice, cosa che non farò mai, costi quello che costi. Gli abusi e le molestie sessuali, di cui è vittima Anna Verde, sono fatti storici, concreti, orripilanti e indimenticabili che, nell’esperienza di Anna, grondano ancora sangue di profonde ferite morali… *Ho registrato, in tutto questo tempo, la completa assenza dell’intera Fraternità e la radicale indifferenza dei singoli membri della fraternità provinciale, particolarmente in determinati momenti in cui era in serio pericolo la mia vita e, considerandomi morto, hanno disperso, dalla mia stanza di Castelbuono, cose che, per me, avevano un valore significativo di una lunga attività coi Bambini e i giovani… *Condanno, con forza, scandalizzato, il ricorso al braccio secolare, mediante “galoppini”, non senza compenso, al fine di danneggiare, con dicerie calunniose e registrazioni, fatte circolare privatamente , per denigrare Anna Verde sia moralmente che socialmente… (E’ dire che il 29.09.2012, tu, provinciale, hai detto, dinanzi all’autorità, che: Anna Verde è una persona di animo umile e generosa e, moralmente pulita). *Biasimo sinceramente il fatto che Anna che, dal 2013 ad oggi, pur avendo avuto la possibilità di lavoro, per se e le sue sorelle, si è trovata, sempre e puntualmente, davanti ad un muro alto e invalicabile, che “la mano nera” di Troina, legata al covosenzaVangelo di SGR, aveva determinato che ciò non avvenisse e… non avveniva di fatto…

Pertanto, ancora una volta, per quello che ho dovuto subire fin adesso, mi ritengo libero da ogni aggancio con voi, se no, sarò costretto a prendere provvedimento. Non ho niente da dare a voi e niente ricevere da voi. Rispettosi saluti.

Troina, 30.03.018.

Fr. Domenico Costanzo

www.castelbuono.org/padre-domenico-...lice-cangelosi/
Castelbuono .Org AZIENDE
Gibellina. A cinquant’anni dal terremoto si guarda al futuro grazie all’architettura e all’arte
L’Agenzia Funebre Le Madonie mette a disposizione un luogo per rendere l’estremo omaggio ai propri cari
Nicola Fiasconaro riceve a Venasca (CN) il premio “La Castagna d’Oro”
“Magenta”: il verde-fuoco di Alessandro Di Giugno in mostra in PUTIA
Dallo “smacco” al successo, quando Domenico Dolce negli anni ’70 venne “bocciato” a Castelbuono
Abbazia Santa Anastasia e Do’ House. La foto per il Vinitaly di Robert Goodman
L’Agritusimo Bergi pluripremiato al Concorso Internazionale Biomel
Abbazia Santa Anastasia presenta: “Sentieri di Anastasia”
Nicola Fiasconaro riceve il Sigillo di Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo
Nicola Fiasconaro insignito del premio “Miglior Panettone Sigep2018”
Home > Dibattito & Posta dei lettori > Padre Domenico. La lettera a Frate Felice Cangelosi
Padre Domenico. La lettera a Frate Felice Cangelosi
By Redazione on 18 giugno 2017
SHARE TWEET SHARE SHARE
0 COMMENTS


Riceviamo da Padre Domenico Costanzo, e pubblichiamo di seguito, lo stralcio di una lettera indirizzata all’attenzione di Fr. Felice Cangelosi e per conoscenza al Generale dell’Ordine dei Frati Cappuccini F. Mauro Jehri., con la quale lo stesso ribadisce la propria posizione in merito ad alcuni punti dell’annosa vicenda in cui, quale testimone, è coinvolto e che ha determinato il suo allontanamento da Castelbuono.



Carissimo, nonostante tutto, riconosco le vostre persone e le rispetto, come è giusto, ma non sento di condividere il modo con cui vi rapportate con me e con altre persone. Costituiti, infatti, in autorità, l’impegno che vi compete, da espletare nel servizio della carità e la dinamica della fraternità, perla specifica dell’ordine francescano cappuccino, tutto scorre sulla base del potere che, sembra, miri, piuttosto, come ho potuto costatare, sulla mia pelle e di qualche altra persona, alla distruzione, e non alla promozione, al rispetto della giustizia e al bene della persona stessa. Il tuo intento, Felice, infatti, ho capito benissimo, è quello che io soccomba o mi riduca in malo modo, per poi chiudere la mia vita nel totale abbandono… Così si spiega questo strategico silenzio e le continue punzecchiature che mi pervengono da parte di esseri, pieni di veleno, che tendono a demolire, avvilire e scoraggiare. Anche le lettere aperte fanno la loro parte che mettono in evidenza grosse e poderose menzogne e inviti, con vile ricatto, a ritrattare quanto ho dichiarato davanti al giudice, nei confronti di Anna verde.

Ti pregherei, pertanto, di usare mezzi più decenti e altrettanto efficaci, se devi arrivare al tuo scopo. Ma prima ascoltami.

1 – Non ho mai usato telecamere nascoste e non ho mai ripreso nessuno;

2 – Affermo, in maniera determinante, che mi rifiuto categoricamente di ritrattare una sola riga di quanto ho scritto a sostegno di Anna Verde contro l’azione persecutoria da parte tua e del covo s. V. e, particolarmente, non intendo , assolutamente, ritrattare, quanto ho dichiarato, sotto giuramento, davanti al giudice, in relazione agli abusi e molestie sessuali subite da Anna Verde che, ancora oggi, grondano sangue di profonde ferite morali e, pertanto, continuo a sostenere Anna Verde e la custodirò sempre, come una perla.

[…]

www.castelbuono.org/padre-domenico-...-a-castelbuono/
Padre Domenico lascia l’ordine dei Cappuccini e torna a Castelbuono
By Redazione on 27 novembre 2017


Ieri sera Padre Domenico ha affidato a Facebook un lungo e amaro messaggio con cui ha comunicato ai propri amici e alla comunità tutta le proprie dimissioni dall’Ordine dei Cappuccini. Oltre all’inevitabile dispiacere traspare però anche una serenità di fondo, che scaturisce dalla coerenza con i valori promossi per una vita, confermati durante l’ultimo periodo nella vicenda che l’ha visto, da testimone e denunciatario di abusi, non piegarsi alle pressioni e alle sanzioni inferte nei suoi riguardi dalle alte strutture della Chiesa.

Della vicenda ce ne siamo occupati sin dal principio (qui l’intera raccolta), dapprima amplificando la testimonianza di Padre Domenico e le sue ragioni, condannando la ritorsione della Chiesa – che, in tutta risposta, l’aveva rimosso dalla sede castelbuonese – anche facendoci promotori di una petizione che raccolse 9000 sostenitori.
Siamo lieti di apprendere della decisione del nostro frate, che gli consentirà di godere del calore e del meritato affetto della “sua” comunità, certi che le parole ed il comportamento di Padre Domenico, anche nella conduzione di questa vicenda, continueranno a costituire un esempio positivo per il nostro paese.



A tutti i cari concittadini castelbuonesi e agli amici vicini e lontani, Pace e Bene. Col cuore, trepidante, fra le mani, desidero raggiungervi per esprimere quanto, in questi giorni. mi è motivo di grande sofferenza morale. Due i motivi determinanti, il primo: ho lasciato l’ordine dei Cappuccini. Per due anni e mesi ho resistito a una disposizione che mi relegava a Reggio Calabria dove avrei dovuto scontare, fuori dalla provincia e della Fraternità e privo di ogni rapporto con la stessa fraternità provinciale, una pena inflittami per aver partecipato e testimoniato davanti ai giudici, a sostegno e testimonianza di abusi e molestie sessuali a favore di una donna, Ho resistito, a mala pena, per due anni e mesi, ma è sopraggiunto il tempo in cui i miei 85 anni mi hanno dato segnali chiari e abbastanza efficaci da cui ho capito che una grave minaccia si faceva strada verso la pazzia o verso una grave depressione. Non ho desiderato, ci mancherebbe, nè l’una nè l’altra e, sollecitamente ho provveduto ad allontanarmene. Non si tratta di crisi di vocazione, tutt’altro… Ho stimato e amato immensamente l’Ordine Cappuccino fin dall’età di dodici anni e sempre legato alla mia vocazione e alla consacrazione. Comunque, anche se ho lasciato l’istituzione, rimango il cappuccino di sempre, noto a tutti, come P. Domenico, frate del popolo, per i piccoli e per i grandi. Mi stabilirò, pertanto, a Castelbuono e non mi allontanerò da voi. Spiacente, però, di non poter essere, provvisoriamente, quello che facevo fino a pochi giorni fa. Infatti non è ancora finito l’iter della passione, che, intanto, continua col fatto che la chiesa, mediante i suoi ministri non mi consente di vivere l’attività ministeriale del mio essere Sacerdote, quindi mi trovo con le mani legate. Ho costatato, infatti, e provato sulla mia pelle, il fatto che strutture e organismi della Chiesa, che sono potenzialmente garantiti dalla GRAZIA della benedizione del Signore, vengano strumentalizzati dalla cattiveria umana, ergendo muri, anzi che elevare l’uomo e promuoverlo alla dignità di figlio di Dio e strumento della chiesa ,appunto per la promozione dell’uomo stesso …si gioca ad avvilire bloccare,impedire ed allontanare, pensando di mostrare zelo per la giustizia e il rispetto delle leggi .Cosi’ , si manifesta non l’azione di promuovere ,costruire ,ma la pretesa di sentirsi al proprio posto. La chiesa ,se non è Madre ,se non mostra l’amabilità nella premura di avvicinare chi ha sbagliano per ricostruirne la personalità. Quando si mette davanti agli occhi il quattro spettrale delle sanzioni canoniche e mai il senso di quella misericordia ,carisma proprio della Sposa di Cristo. l’uomo rimane sperduto, deluso ,schiacciato e annientato addirittura .Pertanto, carissimi, non cerco, per tanto pietà, ma semplicemente comprensione e supporto anche con la preghiera vicendevole. Credetemi, mai potevo immaginare che, nel mondo religioso, si potesse arrivare a minacciare … con atteggiamenti di potere, davanti a quale non mi piegherò mai. Non ho paura e sento di averne ancora del fegato per resistere nella difesa della Verità Un saluto cordiale per tutti e auguri di Bene.

Fra Domenico Giuseppe Costanzo.
 
Web  Top
view post Posted on 5/12/2018, 13:51

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


https://www.iene.mediaset.it/video/viviani...io_257348.shtml

Video | di VIVIANI | 04 dicembre 2018
Denuncia le molestie sessuali di un frate: padre Domenico finisce in esilio

Padre Domenico ha denunciato a Le Iene le molestie subite da Anna, che ha lavorato per 13 anni nel santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, da parte di un frate: è stato mandato in esilio dal suo ordine a Reggio Calabria. Matteo Viviani è tornato a trovarlo e lancia un'email per aiutarlo
Avevamo incontrato padre Domenico la prima volta tre anni fa per chiedergli di Anna, una ragazza che per tredici anni ha lavorato nel santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, uno dei luoghi di culto più importanti al mondo.

Anna aveva cominciato a lavorare lì sin da giovanissima, attirando le attenzioni morbose di un frate. Che era arrivato a masturbarsi davanti a lei e a provare ad abusare della ragazza. Padre Domenico aveva visto una di queste scene con i suoi occhi, e non aveva avuto remore a denunciare l’episodio ai microfoni di Matteo Viviani.

Anche perché Anna, dopo che aveva denunciato, di tutta risposta aveva ricevuto la proposta di un accordo privato ed era stata lasciata sola. E non aveva risparmiato neanche gli altri frati, colpevoli, a detta di padre Domenico, di non predicare la povertà e la morigeratezza di Padre Pio.

Dopo l’intervista rilasciata a Le Iene padre Domenico era stato trasferito nel convento di Reggio Calabria e costretto a rimanere lì fino a nuove disposizioni. Anche per lasciare la provincia di Reggio Calabria aveva bisogno di un’autorizzazione scritta!

Viene costretto a vivere come se fosse agli arresti domiciliari. Così decide di uscire dall’ordine. Oggi, a 86 anni, divide la casa con le sue tre sorelle che lo ospitano, con un assegno sociale di 569 euro.

Chi volesse aiutarlo in qualunque modo può scrivere a [email protected].
 
Top
view post Posted on 5/3/2019, 22:03

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


https://www.foggiatoday.it/cronaca/anna-ve...arena-la-7.html

Anna Verde, molestie dai frati del convento di San Giovanni Rotondo? a L'Arena di Giletti su La 7

A 'L'Arena' la storia di Anna, la donna che dice di aver subito molestie dai frati del convento: "Ho trovato un porcile". L'avv.: "Mente spudoratamente"
La storia dell'ex dipendente del convento di San Giovanni Rotondo che afferma di aver subito per anni molestie dai frati della struttura, a L'Arena di Massimo Giletti su La7

FoggiaToday
05 marzo 2019 10:03
Anna Verde, molestie dai frati del convento di San Giovanni Rotondo? a L'Arena di Giletti su La 7

Non è l'Arena la storia di Anna Verde, ex dipendente del convento di San Giovanni Rotondo originaria di San Marco in Lamis che afferma di aver subito per anni molestie dai frati della struttura.

La puntata intera dal minuto 1.03.06
La puntata del programma condotto da Massimo Giletti è andata in onda il 3 marzo 2019. "Pensavo davvero di aver trovato un convento dove regnava la pace, l'amore cristiano e invece ho trovato un porcile".

In studio anche padre Domenico Costanzo, il frate cappuccino dimesso dall'ordine ("Sono stato io che ho lasciato") che nel 2010 incontra Anna: "Era una donna stanca che sembrava portasse un peso, si vedeva che aveva qualcosa di pesante dentro. Poi mi ha rivelato tutto quello che era accaduto"

In studio anche l'avv. Fabio Verile, legale dei Frati Cappuccini: "La signora ha cambiato 11 avvocati, mente spudoratamente perché lo dice il processo". Anna: "Mi dicevano, non ci sentiamo di seguirti". In studio anche Massimo Oreste Finotto, il legale della presunta vittima.
 
Top
view post Posted on 17/5/2019, 13:14

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


https://www.castelbuono.org/lettera-aperta...ovo-di-nicosia/

Lettera aperta di Padre Domenico a Mons. Salvatore Muratore, Vescovo di Nicosia
Di Redazione - 12 Maggio 2019



Torniamo a parlare della vicenda che ha coinvolto Padre Domenico, di cui ci siamo più volte occupati in passato, e lo facciamo pubblicando una sua lettera aperta indirizzata a Mons. Salvatore Muratore, vescovo di Nicosia. In essa, Padre Domenico ribadisce la volontà di non arrendersi, anche dopo essere stato sospeso dall’esercizio del ministero sacerdotale.

atsApp_Image_2019-05-12_at_17.32.18-751x1024

atsApp_Image_2019-05-12_at_17.32.32-732x1024
 
Top
view post Posted on 4/5/2023, 08:52

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


www.lasicilia.it/enna/troina-accus...nazione-936274/

Troina, “Accuse di molestie sessuali a frati cappuccini sono una macchinazione”
Di Sandra La Fico |
30 Marzo 2019
Troina (Enna) – Rosy Schiera ha chiesto di essere testimone a difesa dei Frati minori di San Giovanni Rotondo, nella puntata televisiva del programma “Non è l’arena” di Massimo Giletti, sulle accuse di violenze sessuali mosse da una donna, A. V., nei confronti dei frati. Mamma di quattro figli, Rosy è il frutto del miracolo operato da padre Piergiovanni Sanfilippo, un frate cappuccino, che ha realizzato a Troina una casa di accoglienza per “poveri emarginati”, l’associazione Santa Maria degli Angeli, dove lei approdò oltre 20 anni fa.

«Ho attraversato un periodo difficile e padre Piergiovanni, col suo amore fraterno, mi ha aiutato a tornare alla vita e a trovare la mia strada. Ora lavoro con lui, per il suo progetto, perchè credo fermamente al fatto che tutti possiamo cadere nel baratro e tutti possiamo rialzarci». Rosy oggi coordina molti aspetti all’interno della casa di accoglienza e lo fa con amore, lo stesso che gli ha insegnato padre Piergiovanni. «La casa di accoglienza di Troina, racconta Rosy, non fa distinzione, ogni uomo che bussa alla nostra porta è un fratello da accogliere e da aiutare. Dalla nostra comunità sono passati uomini e donne di ogni genere, e l’amore che padre Piergiovanni mi ha insegnato, lo trasmetto a loro, perchè solo l’amore salva».

Forse però, a volte, l’amore non basta, forse è necessario che dall’altra parte ci sia la ferma volontà di voler guarire. «Purtroppo però, ci sono stati dei casi in cui, nonostante l’amore che abbiamo messo nel fare il nostro lavoro, abbiamo dovuto rinunciare a portare a termine la nostra battaglia. Uno di questi è il caso di A. V., una donna, arrivata a Troina con Domenico Costanzo, un frate cappuccino che a quanto pare è stato dimesso dall’ordine. Questa donna, che ancora oggi mi insulta e provoca per strada, per poi riprendere la mia reazione col telefonino, ha strumentalizzato il nostro lavoro a suo favore, ma soprattutto ha strumentalizzato l’amore fraterno di padre Piergiovanni».

Portata alla ribalta dalla trasmissione “Le iene” e qualche giorno fa da “Non è l’arena” di Massimo Giletti, la storia di A. V. racconta di molestie sessuali da parte di uomini della chiesa nei suoi confronti, di ricatti e intimidazioni, a seguito dei quali è stata costretta a lasciare il proprio lavoro e a vivere grazie all’aiuto di un uomo, Domenico Costanzo, che pur di difenderla si è messo contro il proprio ordine, quello dei padri cappuccini di San Giovanni Rotondo, restandone a sua volta vittima. «In paese tutti conoscono padre Piergiovanni – continua Rosy – è un uomo che cederebbe anche il proprio letto, pur di sistemare un “bisognoso”. La sua pazienza e il suo amore per il prossimo non hanno limiti. Sapeste quante botte ha preso, e quante volte ha messo a repentaglio la propria vita perchè, parliamoci chiaramente, non è facile avere a che fare con chi ha delle problematiche, da quelle psichiatriche a quelle affettive. È questo il suo peggior “difetto”, non riuscire a dire no.

E proprio a causa di questo “difetto”, che la signora A. V., accolta in comunità, perchè senza una dimora, offertole un lavoro in segreteria, perchè senza lavoro, si insinuò nella vita di padre Piergiovanni e nelle vite di tutti coloro che lavorano nella comunità, portando scompiglio. La signora si impossessava del telefono personale del padre per mandare messaggi osceni, creando situazioni assurde e questa è solo una delle tante macchinazioni che metteva in atto. Gli ospiti della comunità, ma soprattutto tutti noi collaboratori, siamo stati vittime inconsapevoli di piani “diabolici”, che avevano come fine quello di far piazza pulita, affinchè lei assumesse il potere assoluto e guidasse la comunità. Quale potere poi? Per questo mi sono offerta come testimone del programma di Giletti, non si possono far passare i carnefici per vittime. Ripetuti sono stati gli appelli di replica anche al programma “Le iene”, ma l’”odiens” è quello che comanda. La signora ha tessuto una trama artificiosa, per ottenere un ritorno economico, che sfortunatamente per lei, abbiamo smascherato in tempo. Sapeste quante denunce ha fatto partire per fatti inesistenti, così come ha fatto con i frati di San Giovanni Rotondo. Mai avrei pensato che potesse continuare a strumentalizzare la stampa, che pur di far notizia, non approfondisce i fatti. Perchè fa scandalo sapere che un uomo di chiesa seduce una donna, ma non fa scandalo se è una donna a sedurre l’uomo di chiesa, cosa che la signora ha fatto, e che per questo abbiamo denunciato».

Secondo Rosy, quindi non ci sarebbe nulla di vero nelle affermazioni della donna, che avrebbe ripetuto anche a Troina il suo copione. «Con ogni mezzo abbiamo cercato di aiutare la signora A. V. e il signor Costanzo perchè il perdono è il primo passo verso la guarigione, ma ancor prima, bisogna voler guarire. Ancora oggi, padre Piergiovanni li perdonerebbe, ma loro vogliono essere perdonati?»

www.immediato.net/2019/11/18/anna-...ovanni-rotondo/

Anna Verde, game over. La Cassazione conferma il flop delle “Iene” sul caso molestie a San Giovanni Rotondo
Di Redazione 18 Novembre 2019 CRONACA
“Il fatto non sussiste”, recitava la sentenza del Tribunale di Foggia alla fine del processo di primo grado. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della donna

Parola fine per il caso Anna Verde, la donna che, a “Le Iene”, denunciò di essere stata molestata a San Giovanni Rotondo. La Corte di Cassazione, terzo e ultimo grado di giudizio, ha dichiarato inammissibile il ricorso della donna. “Il fatto non sussiste”, recitava la sentenza del Tribunale di Foggia alla fine del processo di primo grado. Una decisione confermata in Appello e ora sottoscritta dalla Suprema Corte. Priva di fondamento anche l’ultima denuncia, quella contro un dipendente del convento di San Pio, accusato dalla Verde di violenza sessuale.

“Dopo aver invaso media locali e nazionali, procure e tribunali – commentò a l’Immediato Fabio Verile, legale del laico –, si è definitivamente accertata la assoluta estraneità di tutti, anche religiosi, con riferimento ad accuse inveritiere, strumentali e calunniose. Sull’accusa di molestie c’è stata ampia assoluzione. Ritenute non credibili le testimonianze fornite da tre frati, tra l’altro non appartenenti alla provincia di San Giovanni Rotondo ma di altri distretti, che frequentavano saltuariamente il convento. Gli stessi poi sentiti dalla trasmissione di Italia 1. È sempre stata una montatura – rimarcò l’avvocato -, piena di contraddizioni. È caduto il castello delle Iene, messo in piedi senza opportune verifiche. Questa sentenza riabilita San Giovanni Rotondo e pone fine al tempo di Anna Verde”.

www.cappuccinisicilia.it/scheda_frati.php?id_frate=140

Piergiovanni Sanfilippo
Ingresso al noviziato: 28-08-1962
Professione temporanea: 29-08-1963
Professione perpetua: 09-07-1967
Ordinazione Sacerdotale: 25-07-1971
[email protected]

www.cappuccinimessina.it/Frati.aspx?ID=50&C=1

Fr. Piergiovanni Sanfilippo
Vestizione28-08-1962
Professione temporanea29-08-1963
Professione perpetua09-07-1967
Ordinazione presbiterale25-07-1971
Convento di residenza Troina
 
Top
view post Posted on 30/1/2024, 09:35

Group:
Administrator
Posts:
2,273

Status:


www.castelbuonolive.com/si-e-spento-padre-domenico-costanzo/

Si è spento Padre Domenico Costanzo
DI REDAZIONE · PUBBLICATO 29 GENNAIO 2024 · AGGIORNATO 30 GENNAIO 2024

Si è spento all’età di 92 anni Padre Domenico Costanzo, figura molto importante per tutta la cittadinanza castelbuonese, una persona che ha donato se stessa con amore, dedizione e umiltà.

Padre Domenico ha operato a Castelbuono ininterrottamente per più di quarant’anni sia pure con brevi periodi di permanenza in altre sedi.
La sua operosità umile e disinteressata è stata il terreno fecondo in cui sono nate e cresciute iniziative come l’avviamento dei giovani alla musica, l’AReSC, la Corale polifonica, Sport e promozione umana, la Marcia della Pace, la Biblioteca, il Presepe, tutte opere al servizio della comunità e della crescita spirituale, culturale ed umana di diverse generazioni di castelbuonesi.

Tantissimi sono in queste ore i messaggi di cordoglio sui social per una figura che ha certamente lasciato un segno indelebile in tutta la comunità.
 
Top
13 replies since 26/3/2015, 22:42   6965 views
  Share