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Australia, per 600 scienziati errore abolire tassa emissioni

E' un messaggio sbagliato per i paesi in via di sviluppo

23 luglio, 10:58
Centinaia di scienziati e ecologisti, leader nella scienza della conservazione tropicale, lamentano la recente decisione del parlamento australiano di abolire la tassa delle emissioni di CO2 e il piano di introdurre un mercato delle emissioni, adottati dal precedente governo laburista. E aggiungono che il piano di 'azione diretta' che il governo conservatore promette di introdurre al loro posto, non funzionerà. L'Association of Tropical Biology and Conservation, la più grande organizzazione al mondo dedicata allo studio degli ecosistemi tropicali, con 589 membri di 55 paesi, ha emesso una dichiarazione che esorta l'Australia a ristabilire uno schema di commercio delle emissioni. La dichiarazione è stata diffusa oggi alla riunione annuale dell'Associazione a Cairns in Australia.

Oltre a invitare il governo a riconsiderare la posizione sulla carbon tax, ribadisce la necessità di introdurre un mercato obbligatorio delle emissioni e mantenere un obiettivo adeguato di energia rinnovabile.

"Se l'Australia deve continuare a essere parte di come il mondo affronta gravi questioni come il cambiamento climatico, questo cambiamento fa preoccupare tutti", ha detto alla radio australiana Abc il copresidente dell'Associazione, il biologo Jose Fragoso della Stanford University in Usa. Il governo ha inferto un doppio colpo agli sforzi per mitigare gli impatti del cambiamento climatico, riducendo i fondi per la ricerca oltre ad abolire la carbon tax, ha detto ancora. "Come paese ricco e uno dei leader mondiali nella scienza, l'Australia sta mandando il messaggio sbagliato ai paesi in via di sviluppo", ha aggiunto.

Anche l'UE ha espresso rincrescimento. "L'Unione Europea si rammarica per la decisione, proprio quando emergono attorno al mondo nuove iniziative di un carbon pricing", ha dichiarato il commissario per il clima dell'UE Connie Edgard in un comunicato.

Secondo il governo di Tony Abbott, il mercato delle emissioni sarà sostituito dal suo piano di 'azione diretta', che offrirà incentivi finanziari alle compagnie e alle organizzazioni che ridurranno volontariamente le proprie emissioni.

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