Il destino

In qualunque sala di attesa di questa città gli schermi degli smartphone riflettono la sofferta anima di un proprietario di carta di credito.

Il Prozac va ancora di moda nel 2017.

Scopriamo pianeti abitabili oltre la nostra galassia, ma sul nostro la gente muore ancora di malattie e fame, nella miseria. Torreggianti demoni infestano i palazzi del potere, e in Romania i politici finiscono nei cassonetti.

Sembra assurdo, ma molte cose di questi anni lo sono.

L’emergenza della “Crisi” si è rivelata come una questione non transitoria, ma di modello, di sistema: la globalizzazione ci ha allontanato invece che avvicinarci. Tutti i punti oscuri della mappa sono stati scoperti e nella vastità del nuovo mondo l’uomo si è perso.

Gli uomini non riconoscono più nello straniero un loro simile: dopo tutte le rivoluzioni che si sono fatte apre le frontiere alle merci, ma non alle persone. Il flusso di informazioni ad altissima velocità appiattisce ogni contenuto e intorbidisce il cervello dell’ascoltatore. Hanno compromesso con i media il linguaggio e buona parte della nostra proprietà di pensiero.

 

L’African Production è un progetto ambizioso che osserva e racconta con i tempi del documentario ma con la raffinatezza dell’indagine di denuncia cosa siamo diventati.

Gli elaborati pubblicati con questo titolo e su questa piattaforma avranno lo scopo primario di riportare spazio, dignità e bellezza ai volti, alle parole e alle immagini, alle storie.

Il grande fratello ci spia… Sticazzi, che guardi! Perché raccontare se la massa critica si assottiglia? Perché è la cosa più ribelle che possiamo fare contro l’Assurdo che ci circonda, e in quanto tentativo assurdo, non è detto che non ci salvi.

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