«Sono trascorsi tanti anni da quando ho sentito per la prima volta la tua voce dall’altra parte del telefono, tutto è cambiato eppure nulla è cambiato», scrive Stefano Gabbana nella lettera a Domenico Dolce recentemente pubblicata sul Corriere della Sera. «L’amore che provavo allora si è solo trasformato […]. Sei e resterai unico nella mia vita», continua Stefano per far sapere a tutti che la sua famiglia è, e resterà per sempre, Domenico.
Anche se Dolce e Gabbana si sono separati già da molti anni, e ognuno di loro vive ormai con un’altra persona. Perché d’altronde sarebbe dovuto finire quell’amore che, quando accade, dura per sempre?
Non è la prima volta che un personaggio pubblico rivendica l’eternità del proprio amore. Nonostante la fine della storia. Nonostante tutto. Lo ha fatto Johnny Depp parlando di Vanessa Paradis. Lo ha fatto Monica Bellucci parlando di Vincent Cassel. Lo hanno fatto in molti. Perché la vita è così: complessa e contraddittoria; difficile e, talvolta, senza pietà.
Non per questo, però, ha la meglio sull’amore. Anzi. L’amore resiste. Continua. Dura. L’amore è più cocciuto delle contingenze e dei litigi. All’amore non importa niente di quello che succede e che spesso – troppo spesso, è vero, lo riconosco! – spazza via speranze e illusioni, imponendosi con la sua rudezza e i suoi dinieghi. È solo apparentemente, però, che la vita vince. È solo apparentemente che l’amore è sconfitto.
«Ma che stai dicendo? Sei impazzita? Proprio tu che non fai altro che ricordare la necessità di prendere in considerazione le fratture dell’esistenza, ora inciti a fare finta di niente e ad ignorare la realtà?», mi incalza Carlo, che non riesce proprio a farsi una ragione della fine della storia con Alessia. Che pensa che sia finito tutto da quando lei se ne è andata. Che mi accusa di mentire e di illudere la gente parlando di eternità e di durata.
Carlo è furibondo. Perché una storia non può terminare dopo diciotto anni. Non è giusto! A meno di non ammettere che tutto quello che si è vissuto prima non vale nulla, non conta nulla, è una pura menzogna. «Esiste un legame indissolubile con la persona che si ama» rispondo allora cercando di calmarlo. «E anche se la perdita dell’oggetto d’amore è una ferita che non si rimargina, niente cancella quello che si è condiviso. Certo, quando una storia finisce, si devono fare i conti con i frammenti di una vita che sembra sbriciolarsi. Ma a conti fatti, ci si tiene su, come direbbe D. W. Winnicott, anche grazie ai ricordi che si accumulano». Carlo mi guarda senza capire. Poi, dopo qualche tentennamento, ci ripensa e si commuove. Forse ho ragione io. Forse non sarebbe la persona che è se non avesse vissuto con Alessia…
«Quando ci intervistano», scrive Gabbana a Dolce, «io inizio un discorso e tu lo porti a termine». Il dialogo, anche se apparentemente interrotto, continua da lontano. Quando si ama, si resta indissolubilmente legati. Quando si ama, ci si porta per sempre dentro tutto quello che si è vissuto e condiviso e sofferto e gioito. Un filo che non si interrompe mai, anche quando la vita arriva con le forbici e lo spezza. È per questo che l’amore dura per sempre. E che l’altra persona abita in noi. E noi nell’altro. Anche quando tutto cambia. Perché tutto cambia nella vita. Ma nell’amore, tutto resta come prima.