In Nepal terremoto disastroso. 7.9 e 6.7 Richter le due scosse maggiori. A Kathmandu si stanno contando i morti, che al momento sono più di 2500 (ma se ne stimano 10000!), oltre alle migliaia di feriti e dispersi, ma moltissimi villaggi sono ancora irraggiungibili. Non sarà facile e sicuramente non breve avere il bilancio definitivo. Ma tutti i media riportano anche le conseguenti valanghe sull’Everest che hanno ucciso almeno 22 alpinisti (al momento ci sono anche decine di dispersi). Anzi, pare che siano questi alpinisti (o qualche altro turista facoltoso) a destare il maggior clamore, più che le migliaia di nepalesi che vivono in case fatiscenti, addossate una sopra l’altra senza alcun piano regolatore o dispositivo antisismico. Non solo, tra questi privilegiati alpinisti, c’erano addirittura tre dipendenti di Google, di cui un manager essenziale alla vita umana sul pianeta. Ci sono altri dispersi, che si tratti di manager di Facebook o WhatsApp?
Questa è la conferma che, anche nello stesso identico disastro, i morti hanno un peso diverso.
Considerazione personale: a me, di Google, con la sua politica di acquisizione e controllo di tutte le nostre informazioni, non me ne frega proprio un cazzo.