Uno spazio di crescita e confronto di persone diverse ma uguali: è il «Summer camp», che si è chiuso ieri al centro sportivo comunale di Cameri, messo a disposizione gratuitamente dall’ente locale. Una nuova esperienza che ha unito adolescenti diversamente abili delle scuole medie e superiori a studenti provenienti da diversi istituti di Novara e dintorni, dal Bonfantini al Pascal, dal Casorati al Ravizza. Al termine delle quattro settimane le differenze risultavano pressoché annullate: tutti teenager, tutti a ridere e raccontarsi barzellette dopo aver consumato i pasti insieme.

«Allungato il periodo»

Sono stati coinvolti quattordici ragazzi diversamente abili da tutto il novarese, e una ventina di studenti che hanno anche potuto impegnarsi nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. «Dopo due settimane - racconta una delle studentesse del Ravizza - la nostra frequenza era conclusa, ma abbiamo deciso di tornare, perchè il Camp ci ha fatto crescere, ci ha coinvolto profondamente». È un esperimento, visto che non esisteva in precedenza un’offerta estiva per ragazzi di questa età: è stato voluto da alcuni genitori, e realizzato con la supervisione della pedagogista Grazia Fallarini del Cisa Ovest Ticino, in collaborazione con Mauro Bricco di Unoteatro, con Cristina Poirè, con il supporto della Fondazione Comunitaria novarese e di altri sponsor.

I ragazzi diversamente abili hanno potuto misurarsi a tu per tu, spesso senza mediazione, con i propri coetanei in contesti diversi: laboratori, attività sportive e progetti. Sono stati girati anche dei video, su sceneggiatura scritta dai ragazzi. Gli studenti hanno svolto il compito che spesso è demandato a educatori professionali: hanno aiutato e assistito i loro nuovi amici, di cui hanno vissuto le necessità. A tavola li aiutavano a tagliare la pizza, in piscina a prepararsi: insieme hanno condiviso le lezioni di equitazione, dove i diversamente abili apparivano più disinvolti e preparati dei loro coetanei.

Questo ha consentito loro di raggiungere un maggior grado di autonomia: «Qui sono liberi di essere loro stessi - confermano Grazia Fallarini ed Erika Tessarin, una delle educatrici - a casa e a scuola sono spesso anticipati nei loro bisogni dai genitori, o da chi li segue. Qui potevano muoversi senza vincoli. Una vera conquista». Il Summer camp dovrebbe essere ripetuto anche l’anno prossimo.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

I commenti dei lettori