L'assessore all'Ambiente, Mariarita Sgarlata, si dimette dal governo dopo le polemiche esplose intorno al caso della piscina realizzata nella sua villa di Siracusa. Un rapporto degli ispettori dell'assessorato ai Beni culturali aveva messo in risalto diverse irregolarità nell'iter autorizzativo seguito dalla soprintendenza. La Sgarlata si era difesa parlando di "una montatura creata ad arte da lobby politico-imprenditoriali" e aveva indicato, come regista, il deputato siracusano Pippo Gianni, dello stesso partito (Pdr) dell'assessore ai Beni culturali che ha preso il suo posto. Crocetta aveva definito "inaccettabili" queste considerazioni di ordine politico.
"Recenti dichiarazioni di stampa da parte del presidente Crocetta evidenziano che il rapporto di reciproca fiducia con il quale ho iniziato questa entusiasmante avventura si è incrinato. La mia persona, la mia storia e le tante iniziative che ho portato avanti e concluso in questi mesi parlano da sole - dice l'assessore - La crescente confusione del quadro politico, in particolare del rapporto tra il tgoverno regionale e il Partito Democratico, comporta la difficoltà, per ogni assessore che si riconosce nella proposta politica del PD, di poter svolgere con serenità il suo lavoro, essendo imbrigliato in meccanismi e strategie che non consentono alcuna continuità nell'azione politica e istituzionale".
"Proprio perché consapevole di voler continuare il mio impegno all'interno del Partito Democratico ma, al tempo stesso, di voler porre un freno ad un clima di veleni che rischia di danneggiare il futuro del partito, credo sia giusto che io rimetta il mio mandato da assessore".
"Recenti dichiarazioni di stampa da parte del presidente Crocetta evidenziano che il rapporto di reciproca fiducia con il quale ho iniziato questa entusiasmante avventura si è incrinato. La mia persona, la mia storia e le tante iniziative che ho portato avanti e concluso in questi mesi parlano da sole - dice l'assessore - La crescente confusione del quadro politico, in particolare del rapporto tra il tgoverno regionale e il Partito Democratico, comporta la difficoltà, per ogni assessore che si riconosce nella proposta politica del PD, di poter svolgere con serenità il suo lavoro, essendo imbrigliato in meccanismi e strategie che non consentono alcuna continuità nell'azione politica e istituzionale".
"Proprio perché consapevole di voler continuare il mio impegno all'interno del Partito Democratico ma, al tempo stesso, di voler porre un freno ad un clima di veleni che rischia di danneggiare il futuro del partito, credo sia giusto che io rimetta il mio mandato da assessore".