Firenze

Pisa, bimbo di circa un anno ricoverato per malnutrizione: indagati i genitori vegani

Il piccolo al Mayer di Firenze dopo alcuni malesseri. Inchiesta per maltrattamenti in famiglia

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Un bambino di 11 è ricoverato all'ospedale Mayer di Firenze per "gravi carenze nutrizionali". I suoi genitori, che vivono in un piccolo centro vicino a Pontedera, nel pisano, sono stati indagati dalla Procura di Pisa per maltrattamenti in famiglia. Madre e padre sono entrambi vegani. La procura vuole accertare se la malnutrizione del bambino derivi da gravi carenze da parte dei genitori e se ci siano state condotte delittuose. Gli investigatori vogliono capire soprattutto se il bimbo sia mai stato seguito da un pediatra e, in caso affermativo, se il medico non si fosse accorto di eventuali condotte anomale dei genitori.

L'indagine, si apprende da fonti investigative, è solo all'inizio e l'iscrizione dei genitori nel registro degli indagati è principalmente un atto dovuto anche per consentire loro di nominare propri consulenti se si ritenesse necessario svolgere accertamenti irripetibili. Sulla vicenda sta conducendo una serie di accertamenti anche la polizia.

L'alimentazione vegana esclude totalmente dalla dieta animali ed i loro derivati (come latte, latticini, uova, miele). Alla base di questo tipo di regime alimentare c'è il massimo rispetto per tutte le forme di vita. Il 'classico' menù vegano è costituito generalmente da cereali integrali (riso,orzo, farro, miglio, cous cous), legumi (piselli,ceci, fagioli, lenticchie), patate e grandi quantità di altre verdure. Secondo i nutrizionisti la probabilità di deficit di alcuni nutrienti è maggiore se si eliminano i prodotti di origine animale dall'alimentazione di un organismo in via di sviluppo, dunque nei bambini.

"I bambini, figli di vegani e non, necessitano più di tutti di nutrienti fondamentali per lo sviluppo. Se i genitori non hanno prestato attenzione al regime alimentare del proprio figlio, non è perché sono vegani, ma semplicemente perché sono stati forse colpevolmente superficiali - spiega l'associazione dei vegani italiani del Progetto vivere vegan Onlus -  Ma preferiamo non entrare in merito a questo caso specifico, perché ancora non sono chiari i dettagli ed è quindi inutile e sbagliato tirare conclusioni affrettate".
"Cogliamo però l'occasione per puntualizzare alcune questioni. Le persone che scelgono una dieta cruelty-free - osserva l'associazione in una nota - non sono fanatici religiosi, né un gruppo di terroristi, né crociati, né soldati.
Anzi. Sono semplici persone che scelgono di non causare dolore per nutrirsi e che generalmente più di altri si informano e approfondiscono i temi di una corretta alimentazione".

 
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