Economia

Il sabato speciale di Landini &C. Operai, studenti e movimenti in piazza a Roma

Appuntamento dalle 14 a piazza Esedra. Il corteo arriverà a piazza del Popolo 

2 minuti di lettura
I COLORI somigliano a quelli del primo Obama e del manifesto in quadricromia disegnato da Shepard Fairey ed entrato negli annali della comunicazione politica. Una suggestione che porta con se anche la volontà di declinare in Italia quelle parole d'ordine, speranza e cambiamento, che ormai rappresentano il lessico basilare di ogni tentativo riformistico. Si presenta così la Coalizione Sociale che sabato 28 aprile Maurizio Landini e la sua Fiom guideranno nella manifestazione che dalle 14 attraverserà il centro di Roma: da piazza Esedra fino a piazza del Popolo. Con uno slogan, "Unions!", richiamo alle origini del movimento sindacale e alla lotta per creare un fronte comune che, a partire dalla "dignità e dalla libertà del lavoro", si ponga in contrapposizione con le politiche del governo di Matteo Renzi.

Ma quali sono i confini della Coalizione di Landini? Perché se il centro di gravità è rappresentato dal sindacato dei metalmeccanici e dal corpo grosso della Cgil di Susanna Camusso, i satelliti sono numerosi e si aggiungono ora dopo ora: studenti, associazioni per la difesa della Costituzione e della legalità, esponenti della lotta per ampliare la libertà di stampa e d'espressione. Un cantiere aperto unito da rivendicazioni comuni e da alcuni distinguo. Insieme si chiede un miglioramento delle condizioni del lavoro dipendente, il reddito minimo, la riduzione dell'età pensionabile e dell'orario di lavoro, la reale cancellazione del precariato, la lotta all'evasione fiscale e alla corruzione, un impegno concreto per il diritto alla salute e allo studio. I distinguo riguardano soprattutto la qualità delle adesioni al progetto: perché molte delle sigle coinvolte pur "prestando una doverosa attenzione" hanno deciso di non partecipare in via ufficiale lasciando una sostanziale libertà di coscienza a dirigenti e soci.

Paradigmatico, nel contesto, il caso di Libera. L'associazione di don Ciotti  -  seguita su questa strada da Arci, Anpi e Articolo 21  -  ha scelto il confronto con Landini su temi specifici. Chiara, in merito, una nota dell'ufficio di presidenza in cui si legge: "Libera non partecipa a nessuna coalizione sociale. Abbiamo raccolto, come sempre facciamo, l'invito a incontrarsi per affrontare singole questioni di comune interesse: la lotta alle mafie e alla corruzione, saldando questo impegno con quello contro povertà e disuguaglianze, alimentate dalla crisi economica". Ma non manca chi, come Libertà e Giustizia, ha ufficialmente sposato la piattaforma programmatica della Coalizione Sociale: "LeG c'è" si legge sul sito dell'associazione guidata da Sandra Bonsanti e Gustavo Zagrebelsky una cui lettera sarà letta dal palco di piazza del Popolo.

Poi studenti, bancari, movimenti di chi lotta per la casa. Con la manifestazione che sarà aperta dallo striscione preparato da Fincantieri. Tutti accomunati dalla medesima lettura di fase: il Jobs Act, oltre a rappresentare un momento di svalutazione dei diritti di chi lavora, ha aperto una questione democratica il cui simbolo è un Parlamento sostanzialmente esautorato dalla propria funzione e schiacciato sulle decisioni dell'esecutivo guidato da Renzi. Un governo che, negli occhi del sindacato di Landini, oramai è solo propaggine di Confindustria e dei "poteri forti". Basta cercare l'ultimo numero del mensile della Fiom, "iMec": in copertina Renzi e Marchionne. Titolo: "I due caporali". Parola che se pronunciata da un sindacalista non può non rimandare allo sfruttamento tout court dei lavoratori.

Dopo i satelliti c'è il pianeta politica. Anche qui, le adesioni sono state numerose: ma se Rifondazione Comunista e l'Altra Europa con Tsipras partecipano in blocco, le altre forze di sinistra o centro-sinistra saranno rappresentate solo da singoli esponenti. Ci saranno Nichi Vendola e lo stato maggiore di Sinistra Ecologia e Libertà. Ma l'attesa è per i volti del Partito Democratico che sceglieranno di mettersi in marcia in un corteo che fa della critica al segretario del Pd la propria ragione sociale. Rosy Bindi, Pippo Civati e Stefano Fassina hanno già annunciato la loro partecipazione. Bisognerà vedere, in piazza, se saranno seguiti da altri compagni di partito.

Sul palco allestito in piazza del Popolo gli interventi che precederanno quello di Landini sono numerosi. Molto atteso il discorso di Stefano Rodotà. Poi Giuseppe De Marzo (Libera-campagna reddito), Domenico Maugeri (Tavolo Verde), Giacomo Zolezzi (Rete della conoscenza), Giovanna Cavallo, movimento per la casa (Action). Gino Strada, fondatore di Emergency, sarà in collegamento telefonico dalla Sierra Leone. Tutto sulle note de "Il muro del Canto", gruppo che riproporrà i canti storici del movimento operaio. Uno sguardo alle radici per recuperare la linfa capace di irrorare una stagione nuovamente guidata da quel "Al lavoro, alla lotta" che non smette di essere pronunciato ogni qual volta un sindacato scende in piazza.