Milano, 25 agosto 2014 - 18:23

Viagra gratuito in Gran Bretagna
«Prescritto a chi ne ha bisogno»

In Inghilterra, dopo il calo del prezzo, la pillola per le disfunzioni erettili è rimborsata dal Servizio sanitario per tutti. In Italia rimborso solo per due categorie di pazienti

di Cristina Marrone

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I prezzi del Viagra scendono del 93% e l’Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico, decide di iniziare a prescriverlo e a fornirlo gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno. Le «pillole blu» così arrivano in massa nel Regno Unito, dopo che uno dei brevetti che regolavano il Viagra è scaduto nel 2013.

Brevetto scaduto, il prezzo si è abbattuto

Un anno fa quattro pastiglie del medicinale contro le disfunzioni erettili prodotto da Pfizer erano in vendita a circa 22 sterline, circa 28 euro, riportava ieri il Mail on Sunday. Al momento, invece, l’equivalente generico è in vendita a 1,45 sterline (circa 2 euro) sempre per una confezione da quattro. Così ora, riportano i tabloid del paese, l’Nhs ha deciso di iniziare a prescriverlo senza più timori di andare in bancarotta, una mossa subito apprezzata dal Men’s Health Forum, un gruppo medico non-profit che si occupa di salute degli uomini. Secondo il presidente dell’associazione, John Chisol, «questa decisione permetterà a molte relazione minacciate dalla crisi dei sensi di rifiorire».

La situazione in Italia

In Italia, dopo la scadenza del brevetto, una ventina di aziende vendono il farmaco generico che contiene lo stesso principio attivo del Viagra, ovvero il sildenafil. E anche da noi il prezzo si è abbattuto, passando a circa 4 euro. «Al momento il servizio sanitario rimborsa il sildenafil solo per due categorie di pazienti - spiega il professor Vincenzo Mirone, segretario generale della Società Italiana di Urologia - ovvero persone che hanno subito lesioni al midollo spinale in seguito a traumi o incidenti stradali oppure pazienti con tumore alla prostata che hanno subito la prostatectomia. Da qualche tempo è partita anche una campagna per i pazienti diabetici, che in molti casi diventano impotenti, ma per ora sono ancora esclusi». Insomma le due categorie individuate in Italia sono ben diverse dal generico «chi ne ha bisogno» britannico. «Sarebbe auspicabile il rimborso per chi ne ha bisogno anche in Italia - aggiunge Vincenzo Mirone - perché parliamo soprattutto di un miglioramento della qualità della vita. Inoltre con il rimborso della ricetta medica si eviterebbero dannosi fai da te con farmaci acquistati online da farmacie non certificate. Un anno fa si parlò proprio di questo all’Aifa, ma manca la copertura finanziaria, quindi credo che in Italia la situazione resterà invariata».

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