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Se permette, l’intervista me la scrivo da sola, che viene meglio.

Nel senso: è il mio mestiere. Allora. È pronto?

Diciamo che all’anagrafe figuro come Caterina Montecorvino. Ma da quando ho inizializzato l’attività web, per tutti sono semplicemente CupKate.

Ho 29 anni e frequento il nono anno di scienze politiche. La mia attività nel mondo dell’high food non mi lascia molto tempo. Ed è un peccato, visto che coi primi tre esami ho tenuto la media del 28. Sono molto dotata per le scienze e anche per le politiche.

Come ho cominciato? La passione per il cibo non mi è mai mancata. L’illuminazione, però, l’ho avuta all’improvviso, guardando quella puntata in cui Carrie passa la domenica ai fornelli per preparare una cenetta intima.

Come sarebbe: chi è Carrie? Carrie Bradshaw, Sarah Jessica Parker in Sex and the City…

Le giuro, ho avuto una folgorazione. Mi sono detta: aprirò un blog tutto mio e lo chiamerò “Tacco 12 e tegami”. Perché quelle sono le mie due passioni, sono il ritratto della mia anima e del mio corpo. Non so se capisce.

Era solo un piccolo blog, che col tempo ho migliorato, affinato e aggiornato, maturando io stessa assieme a lui. Maturazione che ho voluto testimoniare al 100% con un nuovo nome: “Tacco 15 e tegami”.
Il primissimo post l’ho dedicato al racconto di una cena stragnammica che mio padre mi regalò per il mio compleanno. Andammo da Carlo. Fu un’esperienza mistica.

Come sarebbe: Carlo chi? Carlo Cracco. Adoro. È duro come gli spaghetti Senatore di Giacomo e morbido come un hamburger gourmet. È la mia rockstar.

Insomma, da lì sono partita. Che era quasi il niente. E le sembrerà impossibile che ora, dopo tanto lavoro, sia riuscita a realizzare me stessa e tutto quello che sono adesso.

Foodblogger? Io? Ma è pazzo o sta scherzando? Quello è il mio passato. Risale ai primordi, a più di un anno fa.

Oggi, la qui presente CupKate è per l’esattezza: Foodwriter, Acoustic Listener, Digital Pr, Social Media Manager, Junk Food Taster, User Of Forks, Promoter Food Events, Twitter Stalker, Beautiful Daughter.

Ma la mia evoluzione personale ha raggiunto la completezza soprattutto con il ruolo di Teacher Of Food Writing. Nel senso: organizzo corsi per imparare a diventare foodblogger 2.0. Qualcuno ha detto che non ho l’esperienza necessaria, che dovrei cominciare a prendere lezioni io per prima. Invidia. Non penso di sembrare immodesta se dico di saper scrivere divinamente, di conoscere il linguaggio web, il mood e il food. In poche parole: la semplicità che occorre per parlare al cuore e alla pancia della gente. Social world is my ambient.

Abbiamo già fatto un primo ciclo di lezioni. Che è andato molto bene. Ora voglio organizzare un master, per i più dotati, i quali potranno accedere a un livello superiore. Chi sarà il docente? Sempre CupKate. Ma è ovvio! In questa new section, però, mi spingerò oltre, affrontando tematiche 3.0. Come cakedesign, macaron, baccalà mantecato e burlesque. Se siamo fortunati, avremo un endorsement ufficiale da Joseph.

Come sarebbe: Joseph chi? Joseph Bastianich!

Ora, mi scusi, ma debbo lasciarla. Ho un appuntamento con Massimo.

Bottura? Ma che c’entra Bottura? Dico Massimo Pendaglio Forca. Il mio moroso. Scusi, ma lei è sicuro di essere quel Visintin? No, perché mi pare non capisca proprio niente di high fooding!

 

 

(Questo testo è tratto da “Osti sull’orlo di una crisi di nervi”, Terre di Mezzo Editore)

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Lettore_2281384 17 marzo 2014 | 07:20

Maestro ,stavo già inviandole una lettera di ringraziamento a nome di tutti gli operai del fooooodBlooogger , solo lei capisce le nostre fatiche e le nostre emozioni ,pensi alla fatica di mettere assieme pomodori secchi,aggiughe,cicoria,scarola, con strati di lasagnette ,ad esempio , e mangiarsela pure ; alla fatica di essere sempre creativi , grazie… grazie ….

Valerio M. Visintin 17 marzo 2014 | 09:03

ahahahahahaah!

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Pierpino 15 marzo 2014 | 12:21

Il commento è il titolo, pollice verso (non mi sono ancora abituato) alla nuova grafica del Corrierone.

Valerio M. Visintin 15 marzo 2014 | 12:35

Ci vuole solo un po’ di confidenza.
P.S. Grazie a tutti per le parole gentili.

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Mirtilla 14 marzo 2014 | 17:40

Formidabile =)

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Tafano67 14 marzo 2014 | 17:04

Sia nella sintassi che nella punteggiatura, aggiungiamo una forte dose di ironia e il sior Visintin è servito.
Capisco il suo livore nei confronti delle nuove tendenze, io che non sono del mestiere mi sento profondamente irritato da questo nuovo mondo di esperti di culinaria dell’ultima ora, abbandonata la passione per il culturismo (che per inciso alcuni pensano essere viaggio di piacere per supposte) ormai fuori moda, si sono lanciati nel foodworld a mani basse. Ieri capito per caso nell’ultima trovata della tele, masterchef per bambini, una tristezza infinita, solo i promo mi hanno irritato. Bambini che sembrano dei venditori di spazzole americani, pieni di boria già ad 11 anni. Il problema è che si sono appropriati di una passione antica di secoli, la hanno manipolata a loro immagine e somiglianza, forti dei loro milioni da investire, della potenza di fuoco mediatico illimitata. Noi poveri cristi che abbiamo sempre coccolato questa nostra passione con onestà e anche un poco di puzza sotto al naso, relegati in un angolino, non capiamo una mazza di cucina, quello che abbiamo imparato in decenni di passione è superato, obsoleto. Intanto, miei conoscenti cresciti a michette e crescenza, si lanciano in imprese che nemmeno i fratelli Toisgros avevano mai osato. Con le loro batterie di accessori da cucina nuove di trinca, rivestono i piani di cottura con la carta stagnola, che fa tanto professional, e decantano le loro cene, le fotografano, le postano su facebook. Discutono di vini che manco sanno dove andare a comprare, sanno tutto su qualsiasi pietanza, spendono migliaia di euro in ristoranti insulsi, si fanno spennare e se ne vantano. Nel frattempo, degli emeriti sconosciuti incassano milioni di euro nel nome della cucina sopraffina, degli ingredienti selezionati, della purezza e qualità delle portate per poi vedere il loro bei faccioni decantare il brodo nel tetrapack.

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Lettore_8936517 14 marzo 2014 | 16:42

Notare che tutti questi blog e questi blogger hanno tutti lo stesso stile grafico. Come se li avesse fatti lo stesso web designer. Insopportabili.

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gasoline rossa 14 marzo 2014 | 11:36

solo a massimo pendaglio forca ho realizzato che era uno scherzo

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Zantek 14 marzo 2014 | 10:31

Lei è geniale, davvero! Prima mi sono sbellicato dalle risate (user of fork, è grandioso!), poi mi sono intristito… Esistono davvero questi soggetti… Però la sua prosa, egregio, è balsamica!
buona giornata

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ilarsa 13 marzo 2014 | 18:03

E’ ricomparso l’amato blog. I milanesi sono in festa. Gli italiani con loro.