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L’EUROGRILLINA CHE VOTÒ CONTRO SE STESSA

isabella-adinilfi-m5s-matteoderricoCortocircuito grillino a Bruxelles. L’ultima battaglia dei pentastellati in sede europea si conclude con un autogol fantozziano. La rappresentate del partito Isabella Adinolfi aveva ricevuto l’incarico dalla Comissione Cultura di redigere un rapporto di parere sulla relazione di Julia Reda che prevede un aggiornamento della normativa riguardante il diritto d’autore.

Il testo discusso in Comissione avrebbe però subito, come prassi vuole, una serie di modifiche da parte degli esponenti europei di Forza Italia e Partito Democratico, risultando in quello che la Adinolfi dichiarerà poi essere un testo modificato a causa delle «pressioni della grandi lobby» come la malvagia “grande G”. Il 16 aprile data del voto finale suoi diversi emedamenti, la votazione è risultata in 14 voti a sfavore, 12 a favore e 4 astensioni. Tra i voti contrari c’era anche quello della relatrice del testo stesso, Isabella Adinolfi. In pratica la grillina avrebbe votato contro il suo stesso documento.

Il risultato? La Commissione Cultura non ha potuto dare alcun input alla stesura della riforma Reda – attesa per l’estate – e ora l’unica possibilità per i grillini di far valere le loro idee sarà presentare un emendamento al rapporto principale. Gli esponenti del S&D (Pd) sembrano non aver preso bene la decisione della Adinolfi di autosabotarsi e spaccare così la maggioranza, ma dalle fila pentastellate si alzano solo grida di vittoria. «Vincere la guerra conta più che perdere la battaglia» urla dal suo blog Beppe Grillo, ribadendo come il Movimento non si sia «piegato ai lobbisti» e come quella della Adinolfi sia stata una «scelta dolorosa» maturata dopo mesi e mesi di «pressioni da parte di lobbisti e grandi poteri».

Grandi poteri che cita la stessa Adinolfi sul suo sito svelando le macchinazione della «grande coalizione a livello europeo», composta da membri PPE e S&D (Forza Italia e Pd). Lobby, «maggioranze bulgare», coalizioni segrete. A Bruxelles i grillini giocano a fare la voce grossa e a far scaramucce. Votando contro se stessi si sono zittiti in merito al copyright e finiranno con tutta probabilità per osservare immobili l’approvazione di una riforma su cui non hanno detto che tante belle e vane parole.

I pentastellati amano il gioco delle poltrone quanto gli altri partiti che osservano con tanto sdegno. E lo fanno così maldestramente da mettersi a votare contro se stessi. Colpa delle lobby, dicono. Sono andati i bei tempi in cui l’unico vero nemico erano le scie chimiche. Chi avrebbe mai pensato ci saremmo trovati a rimpiangerli.

mader
Mariella Baroli per l’Intraprendente