Ci credete che la frontiera più avanzata delle tecniche di gestione aziendale sia far mettere il personale con le chiappe al vento? Non ci dovrebbe essere particolare diffidenza nell’ accettare come possibile un nuovo e rivoluzionario studio sulle risorse umane, che avrebbe definito una tecnica di rilassamento e condivisione tra colleghi, tutta basata sul nudo integrale in ufficio, almeno una volta a settimana.

Il clima sembra quello giusto, in Spagna molti candidati alle prossime elezioni regionali e comunali dimostrano la loro integrità con cartelloni elettorali in cui si fanno fotografare integralmente nudi. A iniziare è stato Luis Alberto Nicolas, candidato del partito socialista (PSOE) in Cantabria, che si è immortalato sui muri del suo collegio elettorale vestito di una sola rosa rossa davanti alle pudenda.

E’ quindi comprensibile che il nudo aziendale sia diventato un obiettivo appetibile da quando sul sito di  “The Bold Italic”, una piccola agenzia pubblicitaria di S. Francisco, è stata pubblicata l’interessante case history di un esperimento rivoluzionario per incrementare l’efficienza in azienda.

L’articolo firmato Jessica Saia, con foto di Sierra Artman, racconta dell'intero gruppo di professionisti che avrebbe lavorato completamente nudo per un mese. La notizia era corredata da un ampio servizio fotografico che immortalava i dipendenti, tutti come mamma l’ha fatti, impegnati in riunioni di lavoro o in momenti di relax di pausa creativa.

A supporto dell’esperimento erano stati prodotti riferimenti a studi apparentemente molto credibili, quanto drasticamente leggendari. E’ stato rievocato un presunto psicologo del lavoro che aveva già da anni ipotizzato il modello di “naked Friday”, forse inteso come naturale evoluzione del “casual Friday”, modalità già da parecchio tempo in uso in molte aziende per alleggerire la tensione tra i dipendenti permettendo loro un anticipo della fine settimana.

Certo è che invece di andare in ufficio un giorno a settimana senza cravatta e grisaglie d’ ordinanza, dai ragazzi di “the Bold Italic” era stata decantata come nuova tendenza dei professionisti della Silicon Valley quella di andarci senza nemmeno le mutande, di sicuro plausibile come segnale di innovazione dal luogo dove si progetta il futuro.

Poteva persino essere considerato come un passo avanti verso la promiscuità collaborativa, dopo l’esaurirsi dell’effetto benefico degli open space, che avrebbero dovuto abbattere le gabbie mentali creando spazi meno formali e di maggiore condivisione nella routine di professioni particolarmente stressanti.

Immediato successo dell’iniziativa, i media iniziano a parlarne e si crea un concreto interesse da parte di altre aziende che iniziano a chiedere informazioni per quell’ esperimento così innovativo e così efficace a creare un clima rilassato e produttivo.

 Come riporta l'edizione francese di Slate all'agenzia di S.Francisco arrivano mucchi di mail di persone entusiaste, desiderose di avere dettagli per poter replicare anche nel loro staff un esperimento organizzativo così riuscito, almeno da quanto era stato possibile giudicare dalle foto di signori e signore completamente nudi e perfettamente a loro agio. Solo qualche rimostranza da parte di chi osservava che non era il massimo appoggiare i sederi nudi sulle seggiole senza nemmeno metterci un asciugamano sotto.

Il vero dramma che nella foga scatenata dalla novità di un ambiente di lavoro (forse...) più glamour,  nessuno aveva fatto caso che l’articolo era stato pubblicato il primo aprile, quanto prontamente smentito il giorno dopo e quindi spubblicato. 

Era tutto uno scherzo, ma ancora forse qualcuno si illude di poter vedere la circolare in bacheca che impone lo smutandamento aziendale. Spesso la sincera sete d’innovazione  può anche essere tenacemente selettiva, soprattutto di fronte al trascurabile particolare di doversi confrontare  in realtà anche con qualche  gigantesca bufala.