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MUSICA

Chelsea Hotel, poesia, musica e morte, il condominio degli artisti torna a vivere

Da Andy Warhol a Bob Dylan, e ancora Thomas Wolfe e Dylan Thomas, fino alla tragica fine della storia tra Sid Vicious dei Sex Pistols e la fidanzata Nancy Spungen. Tutti passarono dalle sue stanze vittoriane. Ora l'hotel più mitico di New York tornerà a risplendere. Grazie a un magnate

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Il fantasma di René Ricard, protégé di Andy Warhol, canta "Nella vecchia fattoria-ia-ia-o" dal bagno del suo appartamento, Arthur C. Clarke lascia scritte le ultime note al copione di 2001: Odissea nello Spazio, Mark Twain ripensa alla sua infanzia dopo un viaggio, Bob Dylan incide Visions of Johanna e dà vita a Blonde on Blonde, prima di sposarsi con la vicina di stanza Sara Lownds. Gli anni Sessanta, a New York, ruotano attorno alle stanze di un albergo, quelle vittoriane dell'Hotel Chelsea, al numero 222 della 23ma Strada. Mattoncini rossi e finestre degli atelier aperte in segno di gloria verso il fiume Hudson.
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Progettato tra il 1883 e il 1885 da Philip Hubert, imbevuto d'anfetamina e un'altra dozzina di droghe e alcol, il ricordo borderline del Chelsea Hotel non può sfuggire a sé stesso. Barellieri che portano fuori cadaveri di giovani scrittori e musicisti in overdose, coltellate all'addome come quella inferta da Sid Vicious a Nancy Spungen, poeti morti in preda a delirio alcolico (Dylan Thomas), narratori vittime dei propri manoscritti (Thomas Wolfe con La ragnatela e la roccia). Ora che New York è il simbolo della gentrificazione imperante, l'Hotel Chelsea, prima acquistato da un costruttore che l'ha rivenduto a un albergatore di Las Vegas, poi salvato e gestito dal magnate Ed Scheetz, è la nuova scommessa della città. Il brand Chelsea Hotels - prima noto come King & Grove Hotels - abbraccia la filosofia punk e bohémienne delle 170 stanze e dei 65 appartamenti della proprietà per preservarne il senso di creatività e comunità.
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All'Hotel Chelsea, Ed Scheetz, laureato all'università di Princeton, affianca il restauro e il ripristino dei costumi e dello spettacolo che hanno reso immenso quel posto: "Da grande appassionato di musica e letteratura, il mio scopo è quello di riportare in vita la magia dell'Hotel Chelsea", spiega Scheetz mentre ci riceve nel suo ufficio a Union Square. "Parliamo di un'icona della cultura moderna, un posto mitico che ha accolto Bob Dylan e Leonard Cohen. Il luogo in cui Andy Warhol ha girato Chelsea Girls ora sarà sottoposto a un cambiamento di marchio, ma senza intervenire sul design interno; daremo a tutti i residenti ciò di cui hanno bisogno, dall'acqua alla luce fino al gas". Se così non fosse, il concetto di boutique hotel si scontrerebbe con l'ebbrezza degli abitanti, induriti dagli anni Sessanta e protetti dagli ex inquilini Iggy Pop, Sam Shepard, Tom Waits e Patti Smith. Oggi i residenti storici godono di un "affitto stabilizzato" mentre in un futuro, dopo il restyling, chiunque potrà prendere una stanza e immaginare di vivere durante i "Sixties".

Gli occhioni straniati di Arthur Miller, che ha raccontato la sua vita all'Hotel Chelsea in The Chelsea Affect, o quelli di Nico, che ha composto l'album Chelsea Girl più di quarant'anni fa, vigilano su gru e traumatiche rivoluzione immobiliari. Tipiche di New York. Non è semplice misurarsi con l'eredità lasciata da Jimi Hendrix, Janis Joplin, Andy Warhol, Tennessee Williams, Joni Mitchell e Allen Ginsberg. Chi entra oggi nell'hotel vede, romanticamente, il '"patrimonio culturale della città" portarsi appresso 100 anni di storia della musica, del cinema e della narrativa. Eppure tutto è più vibrante che mai. Non a caso, a lato dell'Hotel Chelsea spunta un'altra icona di Manhattan, il negozio di chitarre Chelsea Guitars, adorato da Billy Corgan, Billy Crudup, e dagli Hives. L'unica bottega non virtuale a resistere al tempo. Insieme allo spettacolo incessante degli anni Sessanta e Settanta.