Green&Blue

L'innovazione per la sostenibilità e l'ambiente

Le foreste in Europa? Solo il 4% sono “indisturbate” e selvagge

Le foreste in Europa? Solo il 4% sono “indisturbate” e selvagge
Secondo le ricerche dell’Ispra e dell’Agenzia europea dell’ambiente, in Italia risultano privati ben 2 boschi su 3
1 minuti di lettura

Attraversando un bosco molti pensano che quel verde sia «selvaggio» e naturale. Non è così. Come illustra l'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'Ambiente, solo il 4% delle foreste europee sono naturali e «indisturbate»; il 96% sono caratterizzate da un «basso livello di naturalità», e portano il forte segno della mano dell'uomo. In Italia, poi, secondo i dati dell'Ispra in media due terzi delle foreste sono di proprietà privata (l'80% in Liguria, Emilia-Romagna e Toscana).

Al lavoro di ricerca dell'Agenzia europea per l'Ambiente ha collaborato l'Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. «In Italia - scrive l'Ispra - il legname prelevato dalle foreste è il 39% della legna che viene rigenerata in foresta. E anche se è un indice positivo, è il più basso d'Europa». Dal 2007 al 2012, dice il rapporto Aea, solo il 26% delle specie forestali e il 15% degli habitat di interesse europeo erano in «stato di conservazione favorevole». L'estensione delle foreste e la massa legnosa continuano ad aumentare, raggiungendo il 40% della superficie complessive dei 33 paesi europei esaminati, ma in alcuni paesi del Nord e sudovest in numeri sono in declino.

Recentemente il caso che più ha mosso gli animi degli ambientalisti è quello della Polonia con la sua foresta di Bialowieza, al confine con la Bielorussia, l'ultimo tratto della foresta primordiale che al tempo dei Romani si estendeva da un capo all'altro dell'Europa. Un patrimonio dell'Unesco, nonché il regno dell'ultimo grande mammifero europeo, il bisonte. Lì il governo polacco vuole fare strage di alberi perché infettati dal bostrico, un insetto. Per il governo polacco l'unica cosa da fare è abbattere una numerosa quantità di alberi, un'azione secondo scienziati e ambientalisti è dettata più da interessi economici che dalla volontà di salvaguardare la foresta.

Nel rapporto Aea-Ispra si parla di circa 109 specie aliene di insetti parassiti, arrivati a causa dell'aumento del commercio internazionale. Il tarlo asiatico (

Anoplophora glabripennis
), un coleottero, è un esempio di specie pericolosa, poiché uccide gli alberi a foglia caduca. Le specie esotiche invasive coprono ancora solo lo 0,5% della superficie totale delle foreste in Europa. In Italia, sono due le specie forestali considerate «aliene invasive»: si tratta dell'ailanto e della robinia. Più del 95% delle foreste della regione esaminata è sottoposto a forme di gestione umana: circa il 10% delle foreste gestite è sottoposto a forme intensive di gestione, come le piantagioni artificiali. In Italia, poco più dell'1% delle foreste è classificata come indisturbata (cioè non sottoposta a gestione), mentre il 6,5% è costituita da foreste piantate artificiali.

L'Ispra comunque ribadisce l'importanza delle foreste per l'economia e l'ambiente. Come noto, i boschi hanno anche un importante ruolo nel sequestro di carbonio dall'atmosfera.

Scegli la testata a cui sei abbonato