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E-cigarettes. Ricciardi (ISS): “Non sono innocue, necessario il rigore dell’OMS”

di Viola Rita

Così in una nota Walter Ricciardi commenta la posizione dell’Oncologo Umberto Veronesi, che difende l’uso delle sigarette elettroniche, in quanto "meno rischiose delle sigarette tradizionali". Il commissario straordinario dell'Iss rimarca la scarsezza di prove scientifiche del fatto che le e-cig aiutino a smettere di fumare e la presenza di sostanze tossiche. In un recente Report l'OMS mette in luce i potenziali rischi di questi dispositivi

01 SET - “Le evidenze scientifiche che le e-cig facciano smettere di fumare sono ancora limitatissime”, ha affermato in una nota stampa di ieri Walter Ricciardi, Commissario straordinario del’Istituto Superiore di Sanità (ISS); inoltre “vi è già una buona evidenza scientifica (proveniente anche dagli studi del nostro Istituto Superiore di Sanità) che le e-cig rilascino nell’ambiente emissioni di diverse sostanze tossiche”, prosegue Ricciardi, tra cui “particelle ultrasottili, glicol propilene, nitrosamine tabacco-specifiche, nicotina, composti organici volatili (VOC), carcinogeni e tossine, incluso benzene, piombo, nickel ed altri”.

In tal senso, secondo Ricciardi, “l’indicazione dell’OMS ad evitare l’uso delle e-cig negli spazi chiusi e nei luoghi pubblici è finalizzata proprio a prevenire un’esposizione significativa a queste sostanze”. Dunque, l’ISS “supporta l’approccio rigoroso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di sigarette elettroniche”, evidenziando i potenziali rischi legati all’uso delle e-cigarettes e la necessità di una rigorosa regolamentazione basata sull’evidenza scientifica. Inoltre, in base ai dati dell’Istituto, “il 25% degli utilizzatori di sigarette elettroniche non ha modificato le sue abitudini (quindi ha incrementato il consumo di nicotina) e il 12% ha iniziato a fumare (prima non era fumatore)”.
 
In particolare, nella nota, il Professor Ricciardi fa riferimento, fornendo una replica, alla posizione di Umberto Veronesi: quest'ultimo, in un suo articolo di sabato 30 agosto su La Repubblica.it, difende l’utilizzo delle e-cigarettes, illustrando che sono meno rischiose delle sigarette tradizionali. Umberto Veronesi, insieme a Riccardo Polosa, Umberto Tirelli ed altri 50 scienziati, è firmatario di una nota rivolta all’OMS per ricordare che parificare le e-cig alle sigarette convenzionali rischia di inviare un messaggio erroneo ai fumatori. A questa lettera hanno replicato 129 scienziati (tra cui Ricciardi), supportando l'OMS.

Su La Repubblica.it, Veronesi afferma che “se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara”; inoltre rifacendosi ad un editoriale su Nature di Daniel Sarewitz (Direttore del Consortium for Science, Policy and Outcomes dell'Arizona State University), l’Oncologo sottolinea che “c'è una sproporzione enorme tra un'ipotesi di rischio collaterale e la certezza di provocare un cancro del polmone”.
Altra dichiarazione di Veronesi riguarda il fatto che “la sigaretta elettronica è invisa alle multinazionali del tabacco e ai produttori”, punto su cui non concorda Walter Ricciardi, secondo il quale “emerge invece con sempre maggiore evidenza che queste (le multinazionali) stiano aggiungendo le e-cig ai prodotti da esse commercializzati o, addirittura, che stiano cercando di acquisire imprese produttrici di e-cig”.
 
Il Report dell’OMS
L’Oms ha redatto un report, ‘Electronic nicotine delivery systems’ (ENDS), che verrà discusso durante la Conferenza delle Parti (COP) al Framework Convention on Tobacco Control (WHO FCTC), appuntamento che si terrà dal 13 al 18 ottobre a Mosca.
Tra le conclusioni del report, emerge che le attuali prove scientifiche sono insufficienti a concludere se le e-cigarettes aiutino gli utenti a smettere di fumare o meno, sottolineando che per farlo i fumatori dovrebbero essere incoraggiati in primo luogo ad utilizzare i trattamenti già approvati.
 
Inoltre, il report afferma che le prove esistenti dimostrano che l’aerosol di e-cig non è solo "vapore acqueo", come viene spesso affermato nella commercializzazione di questi prodotti. Se da un lato le e-cig sembrano meno tossiche delle sigarette tradizionali, il loro uso individua una minaccia per gli adolescenti e per il feto di madri incinte.
Utilizzo che aumenta anche l'esposizione dei non fumatori e dei ‘fumatori passivi’ ad un certo numero di sostanze tossiche, secondo il rapporto.
 
Il report dell’Oms sottolinea come le e-cigarettes e altri dispositivi analoghi vengano spesso commercializzati dai produttori come un aiuto per smettere di fumare oppure un’alternativa più salutare del tabacco, e richiedano dunque una regolamentazione a livello globale nell’interesse della salute pubblica.
In tal senso, il report afferma che è necessario impedire la promozione delle e-cigarettes tra i non fumatori e i più giovani, ridurre al minimo i potenziali rischi per la salute sia per chi utilizza che per chi non utilizza le e-cigarettes, proibire le indicazioni collegate alla salute non dimostrate e proteggere gli sforzi di controllo del tabacco esistenti da interessi commerciali e da altri interessi dell'industria del tabacco.
 
Viola Rita

01 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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