ROMA - La lotta alla fame, «ostacolata» dal mercato: «Dare da mangiare agli affamati per salvare la vita nel pianeta». E il rispetto dell’ambiente: «Ricordo una frase che ho sentito da un anziano: Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la Madre Terra non perdona mai!». Papa Francesco interviene alla conferenza internazionale sulla nutrizione nella plenaria della Fao (Food and Agriculture Organisation) delle Nazioni Unite, a Roma, un lungo intervento in spagnolo come un monito agli Stati del mondo: «I destini di ogni nazione sono piùche mai collegati tra loro, come i membri di una stessa famiglia, che dipendono gli uni dagli altri. Ma viviamo in un’epoca in cui i rapporti tra le nazioni sono troppo spesso rovinati dal sospetto reciproco, che a volte si tramuta in forme di aggressione bellica ed economica, mina l’amicizia tra fratelli e rifiuta o scarta chi gia è escluso. Lo sa bene chi manca del pane quotidiano e di un lavoro dignitoso. Questo èil quadro del mondo, in cui si devono riconoscere i limiti di impostazioni basate sulla sovranità di ognuno degli Stati, intesa come assoluta, e sugli interessi nazionali, condizionati spesso da ridotti gruppi di potere».
Francesco esorta a guardare alle persone concrete, di la dalle statistiche: «Oggi si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame. È inoltre doloroso constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla priorità del mercato, e dalla preminenza del guadagno, che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. E mentre si parla di nuovi diritti, l’affamato èlì, all’angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non elemosina!», esclama tra gli applausi.
Bisogna andare oltre il «limbo della teoria», persone e i popoli «esigono che si metta in pratica la giustizia». Il Papa ricorda il «paradosso dell’abbondanza» del quale parlò alla Fao Giovanni Paolo II, inaugurando nel ‘92 la prima conferenza sulla nutrizione: «C’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Purtroppo questo paradosso continua a essere attuale». Da allora, infatti, non è cambiato granché: «Ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame; e pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi economica».
Una seconda «sfida» riguarda la «mancanza di solidarietà», quella che Francesco ha definito globalizzazione dell’indifferenza: «Le nostre società sono caratterizzate da un crescente individualismo e dalla divisione: ciò̀ finisce col privare i piu deboli di una vita degna e con il provocare rivolte contro le istituzioni». Anche agli Stati, «come comunità di persone e di popoli, viene chiesto di agire di comune accordo, di essere disposti ad aiutarsi gli uni gli altri mediante i principi e le norme che il diritto internazionale mette a loro disposizione».
Amore, verità, libertà, giustizia, solidarietà, pace. Bergoglio invoca un«sistema internazionale equo» e sospira: «Questi stessi criteri includono la relazione tra il diritto all’alimentazione e il diritto alla vita e a un’esistenza degna, il diritto a essere tutelati dalla legge, non sempre vicina alla realtà di chi soffre la fame, e l’obbligo morale di condividere la ricchezza economica del mondo». Poi alza lo sguardo: «Se si crede al principio dell’unità della famiglia umana, fondato sulla paternità di Dio Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione politica o economica che si serva della disponibilità di cibo può essere accettabile. Ma, soprattutto, nessun sistema di discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacità di accesso al mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni internazionali che si propongono di eliminare la fame».
Prima di andarsene, riflette ancora sul tema della carenza di acqua nel mondo, conversando con i dipendenti: «L’acqua non è gratis, come pensiamo. Sarà il grave problema che può portarci a una guerra». In aula ha parlato nella lotta alla fame, «ostacolata» dal mercato: «Dare da mangiare agli affamati per salvare la vita nel pianeta». E di rispetto dell’ambiente: «Ricordo una frase che ho sentito da un anziano: Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la Madre Terra non perdona mai!». E, il prossimo 13 dicembre, come annunciato dal portavoce del Vaticano, Federico Lombardi, Papa Francesco riceverà in udienza ufficiale il premier Matteo Renzi.