Politica

25 aprile, 70 anni di libertà. Mattarella: "Democrazia è anche lotta a corruzione. Diritto al lavoro priorità"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella passa in rassegna la Guardia d'onore all'Altare della Patria (ap)
Manifestazioni in tutto il Paese per l'anniversario della Liberazione. Il Presidente della Repubblica e Renzi a Roma, poi cerimonia a Milano con il Capo dello Stato. Al corteo contestata la brigata ebraica: "Assassini". Polemico Salvini. Il liveblog con la diretta della giornata
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Oggi nelle piazze italiane si celebra la festa della Liberazione, quel moto di popolo che per il presidente Sergio Mattarella fu la premessa della Costituzione, "cuore e cervello del Paese", come ha ribadito anche durante la cerimonia ufficiale a Milano. Ed è stato il premier Matteo Renzi a ricordare di buon mattino con un tweet gli eventi e le manifestazioni organizzate in tutta Italia per il 70esimo anniversario del 25 aprile:
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LA MAPPA DELLE INIZIATIVE

A Roma piazza affollata per la cerimonia al Vittoriano, dove Mattarella ha aperto stamani le celebrazioni  con la deposizione di una corona di alloro all'Altare della Patria. Presenti anche Renzi, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il presidente del Senato Piero Grasso. Applausi ma nessuna dichiarazione per il Capo dello Stato, che subito dopo è partito per Milano per presenziare, come detto, alla celebrazione ufficiale. Il premier invece ha risposto alla folla con un "Non molliamo, non molliamo".  "Presidente, la salvi la scuola?", gli ha chiesto un'insegnante. "Sì, ci lavoriamo. Ora c'è polemica ma ci lavoriamo", ha risposto Renzi.
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Grasso ha visitato il Museo storico della Liberazione, in via Tasso, e ha commentato: "La memoria indelebile di quanto si trova in questo museo, scolpito negli occhi dei visitatori, li aiuterà nella loro vita a poter costruire insieme un futuro di libertà e democrazia".

La presidente della Camera, Laura Boldrini, a Casa Cervi per la celebrazione del 25 Aprile con il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz, ha fatto un parallelo fra il coraggio dei partigiani e i migranti. "Molti giovani in Paesi dove non c'è la democrazia a volte osano sperare di vivere in pace e in sicurezza e prendono ogni mezzo per arrivare in un posto sicuro, avrebbero preferito stare a casa loro, ma non hanno questo privilegio: molti di loro oggi sono partigiani nel loro Paese", ha detto Boldrini.
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SPECIALE 70 anni dopo, il coraggio di essere liberi

L'Anpi ha festeggiato a Porta San Paolo, luogo dove nacque la Resistenza romana. La Casa del Cinema ha proposto una giornata di proiezioni dedicate alla memoria del passato e della Resistenza. Il carcere di Regina Coeli ha aperto le porte al teatro, con lo spettacolo "Tante facce nella memoria" sull’eccidio delle Fosse Ardeatine. A piazza del Campidoglio un pomeriggio di eventi sulla libertà riconquistata, il ricordo dei fatti, le parole dei protagonisti, le immagini, la musica, la distribuzione di una speciale pubblicazione sulla Resistenza di Roma ad opera della Scuola Romana dei Fumetti.

LA DIRETTA TWITTER DEL 1945 di P.V. Buffa

A Milano questa mattina sono state deposte le corone in onore ai caduti. Al Piccolo Teatro Mattarella, plaudente al 'fuori programma' della platea che ha intonato Bella Ciao (video),  ha tenuto il discorso ufficiale, sottolineando il valore della Costituzione e della democrazia figlie della Resistenza. "La Costituzione è il frutto principale del 25 aprile e la pietra angolare su cui poggia la civiltà e il modello sociale che i nostri padri ci hanno lasciato", ha ribadito il Capo dello Stato. La Resistenza "è il fondamento etico dell'Italia", ha continuato Mattarella che ha sottolineato, come già nei giorni scorsi, l'importanza delle riforme: "Non siamo imprigionati in un presente irriformabile". Ma ha ammonito: "La democrazia non è conquistata per sempre" e vuol dire anche "lotta severa alla corruzione". Il diritto al lavoro, ha aggiunto, "è la priorità delle priorità, se vogliamo rispettare l'impronta della Costituzione".
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Alle 14 nel capoluogo lombardo è partito il tradizionale corteo, dove alcune decine di militanti dei movimenti per la liberazione della Palestina hanno contestato la presenza della brigata ebraica al grido di "Assassini, fuori i sionisti dal corteo" e "Sionisti carogne tornate nelle fogne". Diversamente da quella romana, la brigata ebraica milanese aveva deciso di partecipare alla manifestazione nonostante le polemiche della vigilia. Un episodio simile si è verificato anche a Cagliari. In serata sulla vicenda interviene il presidente Mattarella che definisce la "Brigata Ebraica, brigata di eroi che combatterono nella Resistenza".
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FOTO IL 25 APRILE DEI NOSTRI LETTORI

A Firenze le celebrazioni sono iniziate alle 9.30 in piazza dell’Unità italiana, dove sono state deposte le corone di fiori al monumento ai Caduti di tutte le guerre, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Al temine della cerimonia un corteo, preceduto dalla Filarmonica Rossini, ha sfilato verso l’Arengario di Palazzo Vecchio.

A Bologna si è replicata la tradizionale festa di strada al Pratello, dove è stato recitato il "Padre nostro" di Erri De Luca.
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A Genova, Medaglia d’Oro per la Resistenza, si è tenuto un corteo e una celebrazione a Villa Migone, dove venne firmato l’Atto di resa. Calendario fitto di eventi anche a Napoli e a Palermo. Nel capoluogo siciliano l'antifascismo si è legato idealmente alla lotta contro la mafia. Prima la scopertura di una lapide al Comune, poi la tradizionale deposizione di una corona di fiori per i martiri di Cefalonia e in ricordo di Pompeo Colajanni al Giardino Inglese. Infine il corteo lungo via Libertà sino al Teatro Massimo. Sulla scalinata lo striscione "Antifascisti sempre", di grande effetto insieme al monito impresso da secoli sull'edificio simbolo della vita culturale della città: "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita".

Oltre agli striscioni shock inneggianti a Mussolini comparsi a Roma, toni polemici verso una festa largamente condivisa e partecipata sono stati espressi su Facebook da Matteo Salvini e dal M5s. "Peccato che oggi tante bandiere rosse occuperanno le strade - ha scritto il segretario federale della Lega Nord sul suo profilo - appropriandosi di un 25 aprile che fu anche altro. Liberali e democratici, cattolici e federalisti, non solo comunisti. Ma chi ricorda il passato tace sul presente con l'Italia affamata dall'Unione Sovietica Europea, e occupata da una immigrazione di massa. La libertà è libertà sempre, non solo quando conviene". Poi,  a chi gli chiedeva un giudizio sulle celebrazioni, ha risposto: "Tristezza, violenza e tanta retorica: i fischi alla brigata ebraica a Milano, che mi sembrano da deficienti, alcuni deliri come quello di Ferrero che ha detto che sono nazista, alcuni striscioni di pessimo gusto sulla Lega fascista. Mi sembra siano fermi: la storia va avanti. Io porto il massimo rispetto per chi combatté 70 anni fa e che se vedesse da chi è rappresentato ora, magari si arrabbierebbe pure". E sul discorso del discorso del presidente della Repubblica, Salvini si è poi limitato a obiettare: "Sergio Mattarella si impegni piuttosto a portare in Parlamento la discussione sulla legge Fornero".

Polemico anche il senatore dei Cinque Stelle Maurizio Santangelo ha bollato la Liberazione come una "ricorrenza retorica". E il deputato Andrea Colletti ha rilanciato su Twitter l'intervista all'Huffington in cui Oscar Farinetti - patron di Eataly vicino al premier - ha ricordato il padre partigiano e auspicato una nuova liberazione. "Se fosse ancora vivo mio zio #partigiano li prenderebbe a fucilate questi sciacalli", ha sentenziato il parlamentare pentastellato. Salvo poi provare a correggere il tiro dicendo di aver scritto quel tweet "in un momento di rabbia".
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