venerdì 26 settembre 2014

Sanità in regione, ambulatori aperti 8 ore al giorno

Medico di base
 I medici di famiglia approvano la novità della medicina di gruppo. Di fatto, la loro obbligatoria messa in rete. Si potranno pure scambiare i pazienti (ma ben conoscendo la storia clinica di ciascuno) in un sistema che consentirà al cittadino di trovare un professionista in ambulatorio almeno 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì e 2 ore nei prefestivi. Una rivoluzione contenuta nella riforma Telesca, ancora da approvare, ma che i medici di medicina generale hanno approvato già nel contratto integrativo siglato con la Regione. Continua la lettura dell'articolo di Marco Ballico il Piccolo 25 settembre 2014


Il medico condotto era un medico, dipendente dei comuni italiani, che prestava assistenza sanitaria gratuita ai poveri e, dietro pagamento dei compensi stabiliti in apposite tariffe, agli altri cittadini.
La figura è stata in seguito sostituita, ai sensi della legge 23 dicembre 1978 n. 833 dal medico di famiglia.

Figure in qualche modo assimilabili ai medici condotti si scorgono già nell’Antica Roma: l’imperatore Antonino Pio stabilì che ogni città dell’Impero avesse dieci, sette o cinque archiatri populares, secondo la popolazione; Roma ne aveva quattordici, uno per ogni distretto in cui era divisa. Erano medici, eletti dalla cittadinanza e pagati dalla città, incaricati tra l’altro di curare i poveri infermi.

Dal XIII secolo i comuni stipularono contratti con medici, stipendiandoli perché si occupassero della cura degli indigenti. Questi contratti erano detti di condotta, termine che deriva dal verbo condurre nel significato, ormai antiquato, di prendere in locazione una cosa o il lavoro di qualcuno, stipendiare: è la stessa radice del termine condottiero che, infatti, designa il comandante militare assoldato con un contratto di questo genere. Tali medici erano spesso aiutati da persone prive di formazione universitaria, noti come medici illetterati e chirurghi rurales. (Wikipedia)


Un medico condotto in Italia, 
il passato presente. Un'analisi qualitativa
Medicina e sanità. Un rapporto stretto, complesso, spesso conflittuale. La sanità è un fenomeno naturale e sociale insieme. Si inserisce nella vita quotidiana delle persone ma anche nel sistema istituzionale della società e del welfare. Il medico è un professionista capace non soltanto di sapere e di fare, ma pure di comprendere e di condividere.
Parlare della condotta medica vuol dire ricordare le origini, in Italia, negli anni del Dopoguerra, della medicina sociale. La condotta medica ha cercato di contemperare, all'interno delle istituzioni, le esigenze di cura delle comunità e la tutela della salute delle persone, favorendo anche interventi concreti di assistenza e sostegno per i più bisognosi.
L'obiettivo del volume è ricostruire, con una ricerca qualitativa sul campo realizzata a Gonars (Udine), la figura del medico condotto che vi ha lavorato dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, ricordato come un professionista serio e competente impegnato nella tutela della salute della popolazione, in anni di profonde trasformazioni sociali.
Ne scaturisce un ritratto del medico condotto idealtipo di tanti altri che in quegli anni hanno favorito lo sviluppo del sistema sociale del nostro Paese.
Al termine dell'analisi qualitativa, a conferma di una scelta metodologica per il raggiungimento degli obiettivi di conoscenza e approfondimento di una realtà sociale, si può concordare con le parole di Max Weber. In Il lavoro intellettuale come professione il sociologo tedesco afferma che solamente una rigorosa specializzazione può far dire all'uomo di scienza che solo una volta nella vita, forse, si può affermare di aver prodotto qualcosa che non è destinato a perire. "Per l'uomo, nella sua umanità, nulla ha valore se non si può fare con passione".

Autori e curatori
Contributi
Giuseppe Bax, Francesca Cappel, Roberto Cipriani, Michele 
Coiutti, Umberto Grandis, Raimondo Strassoldo
Livello
Studi, ricerche. Textbook, strumenti didattici
Dati
pp. 224,      1a edizione  2009   (Codice editore 1047.7)







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