Belotti e Mihajlovic a colloquio

 

Torino-Juventus: il popolo ed i padroni

 

 Il Torino può sorprendere, ma occhio ai più quotati cugini che sognano l'ennesimo successo nella stracittadina

 

Nella conferenza prepartita Sinisa Mihajlovic l’ha definita “una sfida tra il popolo e i padroni”, ma guardando la classifica ci accorgiamo che il derby della Mole in programma questa sera metterà di fronte due squadre mai così vicine negli ultimi anni. Certo, le prospettive sono diverse, soprattutto a fronte dei differenti investimenti sul mercato fatti durante l’estate ma, dopo il buon campionato della scorsa stagione, il Torino ha tutta l’intenzione di migliorarsi in campionato, magari puntando ad inserirsi da outsider nella corsa all’Europa League.

Nel secondo anno di sua gestione, Sinisa Mihajlovic ha puntato ad allungare la rosa durante l’estate, non cedendo nessun pezzo da 90 contrariamente rispetto a quanto accaduto durante le passate stagioni. Dopo anni di indecisioni ed errori, il Torino ha finalmente un portiere: in estate dal PSG è arrivato in prestito Sirigu, estremo difensore di sicura affidabilità, che ha senza dubbio migliorato il pacchetto arretrato del Toro insieme a N’Koulou, arrivato sempre in prestito dal Lione, Burdisso ed Ansaldi, il cui apporto è ancora da verificare nelle partite a venire. Il vero e proprio colpo, soprattutto in prospettiva, è stato però l’acquisto di Lyanco, difensore classe ’97, arrivato dal San Paolo in cambio di 7 Milioni. Il centrale carioca non ha avuto ancora occasione di mettersi in mostra in Italia, essendo sceso in campo una sola volta nel nostro campionato, ma la sensazione di essere al cospetto di un campioncino c’è già, anche considerato che il giocatore è nel giro della Nazionale Under-20 brasiliana. A centrocampo il colpo è stato Rincon, prelevato per 3 Milioni dai cugini della Juventus, mentre tra trequarti ed attacco c’è stata una vera e propria iniezione di talento, con gli arrivi di Berenguer e Niang, che porteranno freschezza ed assist per il ‘Gallo’ Belotti, alla ricerca della stagione della definitiva consacrazione.

L’avvio di campionato del Torino è stato molto buono, con 11 punti collezionati nelle 5 partite giocate ed un’imbattibilità che possono vantare solo Samp, Inter, Napoli ed i cugini della Juventus. Dopo il deludente pareggio di Bologna, che ha sancito il primo “incontro” tra il fumantino Mihajlovic e la VAR, il Toro ha collezionato due successi di fila, quello casalingo e netto contro il Sassuolo per 3-0, e quello pesantissimo arrivato in extremis in casa del Benevento grazie all’acuto di Iago Falque. Poi i due match carichi di gol: il 2-2 casalingo contro la Samp ed il pirotecnico successo esterno per 2-3 contro l’Udinese, con due partite che hanno fatto scattare qualche campanello d’allarme su un assetto difensivo ancora da sistemare.

Ora il crash test contro la Juve, che dirà molto sulle effettive ambizioni stagionali del Toro. Quello che è certo è che, mai come quest’anno, il Torino può sognare uno sgambetto ai cugini. Sì, perché a volte il popolo si ribella…

 

 

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