8558 Hack

Quanti possono vantare di avere un asteroide che porta il proprio nome?  Margherita sì.

Ma, Margherita (Hack), lei era eccezionale. Ho sempre ammirato questa donna, forse perché fiorentina; forse perché nata il 12 giugno, lo stesso giorno di mia figlia; o forse perché andava a scuola in bicicletta assieme a mia suocera e casa si parlava di lei chiamandola semplicemente col nome: “È uscito un nuovo libro di Margherita; Margherita si è candidata alle elezioni europee; ho ascoltato un’intervista di Margherita che diceva…” .

Perché Margherita diceva quel che pensava, da brava fiorentina, spesso senza troppi fronzoli o giri di parole. Parlava diretta e raccontava quello che le veniva dal cuore. “La fine del mondo nel 2012? Una bischerata!” sentenziò tagliando corto e lasciando il giornalista, che già si prefigurava una lunga e didascalica disquisizione sull’universo, senza più domande.

“Laureata in Fisica a Firenze nel 1945, ha diretto [n.d.r. prima donna in Italia] l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987. La sua carriera di astrofisica l’ha vista premiata con le più alte onorificenze italiane e straniere, fino all’ultima – nel 1998 – di Medaglia d’oro e Diploma di prima classe per i benemeriti della Scienza e della Cultura del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.

Professore emerito dell’Università di Trieste e Presidente del Consorzio per lo sviluppo degli Istituti di Fisica della stessa Università,  Socia nazionale dell’Accademia dei Lincei. Ha pubblicato oltre 250 lavori su riviste internazionali ed è autrice di una ventina di volumi scientifici e di divulgazione.” [introduzione a “Vi racconto l’astronomia”  ed. Laterza]

Ma il suo personaggio va oltre il suo talento scientifico, evidentemente riconosciuto in tutto il mondo: Margherita con il suo spirito anticonformista è, a mio avviso, un’icona della nostra epoca.

Lo è per la sua vita trascorsa in bicicletta, sua fedele compagna fin da bambina, quando compie le sue prime pedalate con le biciclette prese in prestito agli amici: pedalate che le faranno assaporare il piacere della libertà, della quale non potrà più fare a meno.

Lo è per il suo volto sempre sorridente: provate a digitare su un motore di ricerca il suo nome, vi appariranno centinaia di suoi primi piani felici spesso con lo sguardo, sognante, rivolto alle stelle.

Lo è per il suo amore per gli animali, per i tanti gatti e cani che ha accolto nella sua casa.

Lo è per la sua scelta di vita vegetariana, iniziata fin da piccola grazie ai suoi genitori che l’avvicinarono al concetto di uguaglianza delle differenti forme di vita presenti sulla nostra terra: “Sarebbe altamente educativo portare gli studenti delle scuole elementari e medie a visitare sia gli allevamenti intensivi che i macelli. L’ipocrisia delle civili città moderne ha portato i macelli, che una volta erano in mezzo alle abitazioni, nelle più remote periferie dove nessuno può sentire i muggiti o i belati strazianti degli animali, e i bambini conoscono la carne soltanto sotto forma di graziosi pacchetti avvolti in fogli di plastica trasparente, senza nessun apparente rapporto con l’animale da cui proviene.” scrive nel suo libro “Perché sono vegetariana” [ed. Dell’Altana].

Lo è per come ha difeso tenacemente la laicità dello Stato e, in più occasioni, ha espresso posizioni anche sulle questioni legate al mondo gay: ”I rapporti sessuali tra persone consenzienti è una cosa più che naturale. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Il sesso per chi è credente è un dono del Signore e allora perché si deve criminalizzarlo tanto? Che male c’è, tra persone consenzienti, anche se è sesso omosessuale?” risponde a una intervista nel 2010, poco prima di ricevere il Premio Personaggio Gay dell’Anno, istituito da Gay.it, a Torre del Lago.

Lo è per la sua posizione, che ha fatto assai discutere, sull’eutanasia. Margherita, infatti, non ha mai fatto mistero di ritenere la “dolce morte” un diritto della persona… indispensabile per sollevare dal dolore un individuo che soffre. Assolutamente da ascoltare la sua testimonianza attiva, rilasciata il 16 maggio 2013 al gruppo Radicali, 45 giorni prima di morire, incentrata su testamento biologico, eutanasia e suicidio assistito. (www.radicali.it/20130526/eutanasia-legale-intervista-margherita-hack/)

Atea convinta, Margherita Hack si è sempre detta possibilista sull’esistenza della vita extraterrestre, se non altro per “ un mero calcolo delle probabilità, visto che solo nella nostra galassia ci sono 8,8 miliardi di stelle con pianeti simili al nostro…”, scrive nel suo ultimo libro uscito dopo la sua morte e pubblicato insieme a Viviano Domenici, C’è qualcuno là fuori? (Ed. Sperling & Kupfer) “ma, credo anche che, non avremo mai modo di incontrare un extraterrestre. Le distanze non ce lo permettono” dice ancora “in conclusione, penso che siamo destinati alla solitudine”.

Come non darle ragione?

Martina Buzio

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