Economia

Morgan Stanley patteggia per i mutui subprime: conto da 2,6 miliardi

Ancora una regina di Wall Street cerca di archiviare le storie del passato, pagando salatamente. In precedenza avevano patteggiato anche JpMorgan, Bank of America, e Citigroup per una cira complessiva di 35 miliardi di dollari

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MILANO - L'onda lunga della crisi dei mutui ipotecari sembra non finire mai per le banche Usa, che sono state le responsabili dello scoppio di una bolla capace di trascinare all'inferno la finanza globale e poi innescare pure la crisi economica. La banca d'affari statunitense Morgan Stanley ha patteggiato con l'amministrazione Obama una maxi-multa da 2,6 miliardi di dollari per la vendita di mutui ipotecari che contribuirono ad alimentare ed aggravare la crisi finanziaria esplosa nel 2008.

Ancora un'altra regina di Wall Street, dunque, vittima dell'azione con cui il Dipartimento di giustizia americano sta perseguendo i responsabili del terremoto che ha portato alla più grave recessione dall'epoca della Grande Depressione.

Morgan Stanley ha quindi assicurato che nel 2014, in vista della stangata, aveva già aumentato a 2,8 miliardi di dollari le sue riserve legali destinate alla vicenda dei mutui. In precedenza avevano patteggiato anche JpMorgan, Bank of America, e Citigroup per una cira complessiva di 35 miliardi di dollari. Goldman Sachs ha rivelato nei giorni scorsi che potrebbe essere la prossima banca ad essere presa di mira dall'amministrazione Obama.

La notizia data con una comunicazione alla Sec, anche se si attende la finalizzazione dell'accordo, porterà Morgan Stanley anche a rivedere i conti del 2014: l'incremento delle riserve legali di 2,8 miliardi abbatterà il suo profitto operativo per l'intero esercizio a 1,35 dollari per azione. Non si tratta del primo accordo siglato dalla banca. Nel corso degli ultimi due anni, altri 'piccoli' patteggiamenti erano stati raggiunti con la Federal Housing Finance Authority, sui mutui che erano stati venduti alle compagnie para-statali Fannie Mae e Freddie Mac.