Perchè non possiamo non essere cristiani e nello stesso tempo non avere in simpatia i cristiani

Da LogicaUnitaria.

La croce non è una invenzione di questa o quella chiesa ma è nell'universo: la croce è la croce dell'universo.

La croce è la dialettica della natura e poi ancora la nuova dialettica della storia o della coscienza detta anche dialettica del solo spirito.

La croce è quindi nella realtà.

Riconoscere questo fatto significa essere cristiani dopodichè puoi definirti con molti nomi anche ateo se vuoi ma in definitiva sei un cristiano poichè cristiano è riconoscere la realtà come croce.

Quindi non si può non essere cristiani se si vuole essere esemplari della specie più evoluti.

I cristiani però hanno un difetto: un brutto difetto, vogliono lo stipendio dal loro principale, il padre eterno.

Il fatto è che il padre eterno non esiste ma esiste solo la croce e la croce pone un problema da risolvere e la soluzione questo è già il premio o lo stipendio o il paradiso che dir si voglia.

Non serve a niente portare la croce, serve solo se ti aiuta a trovare la via giusta per non portarla più.

Ma non può essere una soluzione individuale e essendo la croce non un problema individuale ma universale che hanno perfino gli animali, le piante e anche i batteri e i virus e gli atomi anche se non riescono a raggiungere la coscienza cristica.

Ai cristiani non gli va proprio di portare la croce a gratis, no, quelli vogliono essere pagati e pagati anche bene.

Questo è il loro più grande difetto per il resto rappresentano in quanto incarnazione della coscienza cristica la punta più avanzata dell'evoluzione.

Ho detto "rappresentano" ma oggi dovrei precisare per non condurre in errore i miei lettori, "rappresentavano". Dico questo perchè oggi la coscienza cristica, ossia la coscienza della croce dell'universo è stata superata definitivamente da una forma di coscienza più evoluta ancora: la coscienza unitaria che sa che questa croce è solo apparenza e non reale perchè oggi si da una nuova gestalt a determinare i rapporti tra il maschile e il femminile di Dio. Questa nuova gestalt è il nuovo archetipo dell'ultima coniunctio, la coniunctio tra coloro che da opposti si fanno infine simili riconoscendosi puri pensanti.

La croce oggi pertanto non c'è più se non come memoria di una gestalt ormai superata.

I cristiani invece non si avvedono che ribadendo per l'ennesima volta la realtà degli opposti rafforzano, così operando, la memoria della croce ma noi incarnazioni della nuova coscienza unitaria dobbiamo ribadire con la nostra testimonianza e non con il mero insegnamento che gli opposti erano ma non sono più, che la croce era ma non è più.

I cristiani passeranno ma gli identici non più opposti rimarranno.


"Solo ciò che converge è consistente" (Teilhard de Chardin)


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