Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione della Lega Nord che chiede di «contrastare la diffusione della teoria gender nelle scuole lombarde». Il problema è che non lo può fare. Così almeno sostiene il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che, raggiunto da La Stampa, ha parlato di una «strumentalizzazione fuorviante e in malafede». Il punto, sostiene Faraone, è che «il Piano di offerta formativa è competenza congiunta di scuola e famiglia e di nessun’altra istituzione». Ma quindi chi ha ragione?

La mozione approvata dalla Lombardia, sostenuta anche della Giunta Maroni e osteggiata dalle opposizioni (Pd, Patto Civico e M5S), impegna la regione a intervenire «sulle autorità scolastiche a livello regionale e provinciale perché vengano ritirati dalle scuole libri e materiali che promuovono la cosiddetta teoria del gender». Peccato, però, che il regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche (Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275) dica all’articolo 3 che il Piano dell’offerta formativa debba essere redatto con la partecipazione di tutte le sue componenti» (cioè dirigente scolastico, docenti e genitori) e debba essere «coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale».

Apparentemente niente, quindi, sembra giustificare la presa di posizione della regione Lombardia, come del resto dovrebbe valere per l’indice dei libri vietati dal sindaco di Venezia Brugnaro. Già in quell’occasione il ministro Giannini e il sottosegretario Faraone erano intervenuti. Il Miur ha anche inviato una circolare ministeriale (Chiarimenti e riferimenti normativi a supporto dell’art. 1 comma 16 legge 107/2015) per spiegare che non c’è nessun introduzione della cosiddetta “teoria del gender” nell’offerta formativa delle scuole. Ma sembra che per il momento, a Venezia come in tutta la Lombardia, le istituzioni locali siano intenzionate a tirare dritto. Sempre che qualcuno non impugni questi provvedimenti.

I commenti dei lettori