Riflessioni

Da LogicaUnitaria.

LABORATORIO: una sorta di zibaldone di pensieri, intuizioni, nuove riflessioni, citazioni, annotazioni varie e bozze per nuovi articoli.

Questa è la pagina dell'ARCHIVIO CENTRALE del "Centro Studi sull'archetipo dell'ultima coniunctio" dove elaboro i miei nuovi articoli prima ancora di pubblicarli.

In questa sorta di "Laboratorio" si possono trovare le bozze dei miei prossimi articoli che pertanto in alcuni casi sono scritti in modo stenografico o telegrafico giusto per non dimenticarmi un'idea che vorrei sviluppare in seguito.


Appunti pubblici per ricordarmi alcune intuizioni da sviluppare riflessivamente in nuovi articoli in giornata

Nuove politiche di scrittura

Comunico a chi mi segue cioè ai miei lettori su facebook e twitter principalmente che sono costretto da ora innanzi in tutti i miei nuovi scritti a rivolgermi non più ai lettori ma direttamente a Thérèse Martin che come notoriamente ormai si sa è la mia collaboratrice extraterrestre o ex terrestre o defunta che con me elabora la nuova visione.

Io e Lei siamo un po' come i nuovi Marx e Engels, Gilles Deleuze e Felix Guattari, Jean Paul Sartre e Simone de Beauvor, siamo soprattutto un secondo prototipo ossia GiovanniSilvia.

Quindi non vi dovete meravigliare se all'interno di un articolo scierntifico ad un certo punto trovate frasi del tipo: "Ma come fai, come fai ad essere ancora viva! Come fai!"

Sono io che mi rivolgo a Lei.

Sono costretto ad adottare questo nuovo stile di scrittura poichè io non ho scelto di stare con Thérèse Martin ma è un dictat della natura e se io non sto con Lei sono "botte da orbi".

Non che a me non piace stare con lei, anzi è il mio "habitat naturale", sono nato per vivere in relazione con Lei tuttavia esiste anche la forza gravitazionale, la memoria, il pavimento della storia.

Non è come in passato che uno era sufficiente stare con la donna, io nato alla fine della storia dell'universo non posso distrarmi da lei neanche un secondo.

E' vero che se mi distraggo non è che muoio ma semplicemente la natura cioè il processo evolutivo (notare l'etimologia della parola processo che è anche un giudizio) fa in modo di convincermi anche con le cattive a non più provarci a distrarmi un po come fanno gli scienziati in gabbia con i topolini a cui somministrano scosse elettrico per farli divenire "INTELLIGENTI".

Lascio quindi al lettore capire quando nei miei nuovi articoli mi rivolgo a tutti i lettori o solo a Thèrèse Martin.

Piacere e Potenza

Oggi tratterò di una intuizione che ho avuto facendomi una passeggiata attraverso Genova alluvionata che verterà sull'alternativa senza altre possibilità e quindi l'unica praticabile dalla specie animale-umana ovvero l'aut-aut tra simbiosi o interdipendenza ossia tra il disordine psicotico e il vecchio ordine sadomasochista e la nuova chance che oggi ci viene invece offerta dalla storia del movimento psicoanalitico giunto al suo capolinea ovvero il nuovo aut-aut tra interdipendenza e intersoggettività cioè tra il vecchio schiavismo e la nuova libertà nella socialità che è anche la nuova socialità nella libertà assoluta da ogni aspettativa che non sia quella della sola libertà dell'interlocutore del discorso infinito.

Ringrazio l'Automaton per questi doni che mi elargisce e gli confermo la mia intenzione di lavorarci sopra in modo da trasformare l'intuizione in riflessione consapevole come sono che il motore funziona in due tempi: intuizione e riflessione, intuizione e riflessione sull'intuizione, intuizione e riflessione sull'intuizione e così via all'infinito.

Se poi l'Automaton vorrà elargirmi altri doni sotto forma di nuove intuizioni può stare certo che troverà in me uno Stakanov irriducibile.

Quale è la finalità di questo procedere dato che qualcuno può muovere qualche obiezione del tipo:

"Ma che vita è?!"

La psicoanalisi ovvero la vita del pensiero e la finalità, c'è l'hanno indicata Spinoza e sulla sua falsa riga Nietzsche: non il Piacere ma la Potenza. Se infatti la specie umana avesse avuto come criterio del suo andare il piacere come bussola per individuare il cammino diritto non si sarebbe affatto evoluta ma l'umanità o perlomeno l'umanità più avvertita ha perseguito invece la potenza.

Ma la finalità vera sono sempre GiovanniSilvia ad indicarcela. Dapprima infatti Giovanni Evangelista scrive nella sua Apocalisse:

"E le cose di prima sono passate"

Ma poi Silvia Montefoschi che poi è sempre Giovanni, comprende che c'è qualcosa che non regge in quella formulazione apocalittica giovannea e cioè che non è realisticamente possibile che le cose funzionino così poichè il pensiero funziona diversamente.

Allora Silvia la psicoanalista cioè GiovanniSilvia il prototipo riscrivono una Nuova Apocalisse che invece descrive la fine di ciò che ha fatto e fa da ostacolo alla potenza dicendo:

"E le cose di prima non sono mai state"

Il presente infatti modifica anche il passato: così funziona il Pensiero.


Perchè il male non esiste?

L'uno non è ancora l'uno vero

Cosa è la verità?

La verità non è una proposizione e nemmeno un libro da ritenersi magari sacro: la verità è e non può essere altro che un essere vivente. Concordiamo con Hegel allorche dice che verità è solo l'Intero ma di nuovo questo Intero o è un essere vivente, un nuovo e più integro essere vivente oppure questa verità non è la verità vera ma solo una astrazione. E' proprio per questo che da duemila anni non si parla più di Dio ma più solo di Incarnazione di Dio e a chi ancora cercava Dio coem altro da una incarnazione di Dio lo stesso Gesù di Nazareth cercava di insegnare il mistero dell'incarnazione di Dio dicendo a Filippo suo allievo: "Filippo tu mi chiedi dove è questo Padre di cui io parlo sempre. Tu mi domandi di farti vedere il Padre eppure è da molto che mi conosci: io sono nel Padre e il Padre è in me: le parole che io dico non vengono dalla mia mente ma il Pdre che è in me esprime il suo pensiero". In quell'istante il Rabbi di Nazareth mi se all'ordine del giorno del processo evolutivo il trapasso dalla consustanzialità con Dio all'identitictà con Dio. Proprio in questo senso noi oggi parliamo di un "divenire Dio".


Animali AnimaliUmani e Umani - L'ultimo capitolo del libro della storia della vita

Dalla storia alla vita dell'Intero oltre lo spazio-tempo-massa

La conquista della stazione eretta da parte della scimmia antropomorfa due milioni di anni fa nella regione del Lago Vittoria nell'odierno Kenia in Africa orientale. Le mani umane ossia la nascita e il potenziamento della funzione simbolica che danno inizio alla storia del lavoro. L'incarnazione di Dio. La psicoanalisi. L'ultima mutazione e il trapasso dalla vecchia logica della separazione ancora umana troppo umana alla nuova logica unitaria. La fine dell'universo e la fondazione del Regno, il Regno specificamente umano. La vita vera, la vita dell'Intero consapevole di essere l'Intero. La vita alla più alta potenza come non è mai stata.


La separazione: Dio del tutto e Dio del solo mondo

Dio volle sapere di sè così nacque l'altro ma era sempre Dio. L'Altro viene partorito da Dio stesso. Dio era la madre prima che creò da sè il maschile primo: il logos che era in principio. Il maschlie primo non era il Dio del mondo ma il Dio del tutto e solo dopo venne il Dio del mondo. Il Dio del mondo è il Dio Ignorante, il Dio che non sa delle sue vere origini. Il Dio del tutto è il Dio vero, i Dio veramente sapiente. Il Dio del tutto non è il logos ma è il logos vero cioè il logos che era in principio. Il Logos vero conosce e non ignora nè misconosce le sue vere origini dalla madre prima. La madre e il figlio sono una sola persona. La nadre è sposatra al figlio e il figlio è sposato alla madre. Essi non sono nè madre nè figlio sono il Pensiero il vero vivente, la vita in persona. Essi erano, sono e sempre ssaranno il Dio vivente. Tutto il resto è storia. La storia è stata necessaria e ha svolto una funzione positiva per l'evoluzione in quanto la prima e il secondo provengono dalla simbiosi assoluta e la storia ha permesso di distinguerli anche se distinguendoli li ha anche separati creando tra loro lo spazio e il tempo cioè la massa materiale e la massa immateriale che salvaguarda la loro distinzione. Poi venne la scienza vera cioè la psicoanalisi e ora non hanno più necessità di separarsi per distinguersi cioè oggi e solo oggi il mondo e la sua storia non hanno più alcuna funzione evolutiva: è la fine del mondo.


Il Dio Pensiero, la sua natura e la sua storia

L'uni-verso altro non è che il Pensiero stesso nel suo aspetto attuale ancora frammentato. Il Pensiero, il Pensiero vero è l'Intero e Dio è l'Intero e il Pensiero è il Dio. Il pensiero è Due pur essendo Uno poichè il Pensiero è discorso, logos, dia-logos e un dialogo presuppone l'esistenza dei due termini del dialogo: l'uno e l'altro del discorso. Dio è Due pur essendo Uno proprio come il discorso che è uno pur essendo costruito dai due del discorso i quali pur essendo Due si riconoscono nell'unico discorso da loro costruito cioè partorito che sono loro stessi e non altro da sè. Dio è l'unico essere vivente, l'unico essere veramente vivente.


Gli eventi della vita a chi accadono?

Il Pensiero è il vero e unico essere vivente. Non c'è altro vero essere vivente che il Pensiero. Gli eventi, tutti gli eventi sono eventi del pensiero cioè accadono al Pensiero.


Cos'è nella sua essenza l'universo e la sua storia?

La storia dell'universo cioè l'universo stesso altro non è che una disavventura del Pensiero.


La storia di chi è la storia?

Non esiste altra storia che la storia del Pensiero. La storia è sempre e in ogni caso la storia del Pensiero.


Eros e chimica

Alcuni con aria di sufficienza affermano: "Ma va là che tutto è chimica: lo spirito è solo una pia illusione, una sorta di placebo per sostenere le avversità della vita." Altri si risentono per questa affermazione e riaffermano a spada tratta l'esistenza dello spirito come altro della materia. In verità hanno ragione i primi: non esiste altro che la chimica ma va anche precisato che la chimica è proprio lo spirito essa stessa. La chimica è la forma oggettuale e particolare del pensiero, la sua manifestazione fenomenica. Infatti la concezione evoluzionistica propria all'evoluzionismo parallelo afferma che gli eventi veri avvengono solo al livello del noumenico ma questi si manifestano a loro volta nel fenomenico. In verità noumenico e fenomenico sono la stessa cosa e l'evoluzione è solo un sogno, un sogno da svegli dopo il sogno notturno propriamente detto. Diceva Giovanni Evangelista "In principio il Logos era ancora PRESSO il Dio" poi nacque il fenomenico cioè la chimica come trattazione del Logos cioè Dio fuori di sè e non più in sè.

La fisica quantistica ci insegna che l'osservatore non è ininfluente sull'osservato: la chimica è proprio il risultato di un osservatore oggettivante che ferma l'infinito movimento nei suoi momenti discreti come se invece di vedere un film vedessimo fotogramma per fotogramma perdendo così il senso del movimento che è poi lo spirito che coincide con il continuum dell'unico infinitamente vivente impossibile da fermare nei suoi momenti discreti.

Dopo Giovanni Evangelista il pioniere della via di conoscenza psicoanalitica, Sigmund Freud, ha ridetto le stesse cose poichè i concetti psicoanalitici di "PROIEZIONE" o "TRANSFERT" e "RIMOZIONE" ripetono proprio pari pari quanto già a suo tempo aveva intuito Giovanni evangelista. Che cos'è infatti la proiezione se non un trattare fuori di sè? E che cosa è la rimozione se non un far finta di non aver trattato fuori di sè dando nascita così all'inconscio universale come un non "sapere di sè"? Cioè un misconoscere la dinamica proiettiva attuata? E' proprio in questa dinamica che sta all'origine della vecchia logica della separazione che dà nascita e promuove a sua volta il modello relazionale interdipendente tra l'uno e l'altro del discorso che è poi la logica che struttura l'intero universo ancora materiale quale massificazione dell'energia pensante primordiale.


Anche questa affermazione è la nuova Logica Unitaria

“Non c'è niente di inutile in natura; neppure la stessa inutilità; niente s'è intromesso in questo universo che non abbia posto adatto.„ (Michel de Montaigne)

Un movimento a tre, cioè un logos, un discorso, una scienza anche nella natura: tesi, antitesi e sintesi fino alla megasintesi finale

Nel 1895 muore Engels teorico dell'ipotesi dell'esistenza di una dialettica della natura oltre quella storica di Marx cioè di un logos, un discorso che è presente pertanto non solo nella storia (dialettica della storia) ma anche nella natura (dialettica della natura) e proprio in quell'anno in cui Engels giunge al termine del suo percorso ne inizia un'altro: nasce la psicoanalisi.

Una data importante anche se non l'unica

Nel 1895 muore Engels teorico dell'ipotesi dell'esistenza di una dialettica della natura oltre quella storica di Marx cioè di un logos, un discorso che è presente pertanto non solo nella storia (dialettica della storia) ma anche nella natura (dialettica della natura) e proprio in quell'anno in cui Engels giunge al termine del suo percorso ne inizia un'altro: nasce la psicoanalisi.

In quell'anno Thérèse Martin comincia a scrivere i "manoscritti autobiografici" cioè "Storia di un'anima".

Nasce la settima arte, la proiezione delle immagini e la psicoanalisi è proprio la scienza del sogno, del transfert cioè della proiezione.

Marx coglie la struttura, la chiave interpretativa della realtà storica e Freud coglie la struttura della struttura cioè la chiave interpretativa dell'Essere stesso cioè coglie anche la vera realtà oltre la realtà storica che è la realtà ontologica. La realtà storica infatti in quanto coscienza di essere separata dall'essere è ancora sogno.

Marx coglie la logica economica, la logica di questo sogno mentre Freud coglie la logica di questa logica economica ossia la legge del tabù dell'incesto simbolico e in un certo senso Freud è l'unico interprete scientifico della Bibbia in quanto la legge in termini riflessivi e non di nuovo mitologici. In questo senso Freud è la pietra miliare della nuova scienza, la scienza dei tempi moderni ma occorreva ancora l'apporto di Jung e poi di Silvia Montefoschi oltre Jung stesso, per portare il lavoro iniziato da Freud al suo vero compimento.

Freud è stato proprio la peste e non per la sua teoria della libido sessuale ma per la sua epistemologia centrata sul desiderio incestuoso e le conseguenti disavventure edipiche di questo desiderio incestuoso: da allora la mitologia ebraico-cristiana del peccato originale presente anche in tante altre tradizioni di pensiero diventa scienza così come scienza diviene il progetto di redenzione conseguente.





Ritorna alla Home Page
© Copyright - All Right Reserved 2004-2018 by Centro Studi Silvia Montefoschi