La donna e il pensiero

Da LogicaUnitaria.

Oggi l'evoluzione è andata talmente avanti che l'evoluzione stessa ci chiede di più se si vuole procedere oltre.

Fino ad oggi l'evoluzione non ha richiesto il pensiero della donna: la donna poteva continuare ad essere la bestia preistorica che è sempre stata, scopa cucina e pannolini perchè intanto a pensare ci pensavano gli uomini grazie alla omosessualità spirituale.

Oggi però gli umani di sesso maschile hanno pensato tutto il pensabile creando dopo la biosfera, territorio delle femmine umane, la nuova noosfera.

Oggi però la noosfera non è più nuova ma è roba vecchia, trita e ritrita: non è più neanche pensiero ma solo un ammasso di pensati.


Dalla noosfera al deserto

Il deserto è il miglior luogo per poter ricominciare a pensare e lì c'è sicuramente una pensatrice.

Oggi e solo oggi il pensiero è impossibile.

L'umanità è giunta al suo capolinea evolutivo.

La storia è finita e la nuova umanità duale ne eredita il compito.

Oggi la vita nell'universo è più solo ripetizione.


L'immagine solo maschile di Dio

La vita infatti è già emigrata in un oltre l'universo, il che significa che si è comunque già messa in salvo dall'apocalisse finale quando i nodi già venuti al pettine saranno non più procrastinabili e si sarà costretti a una trasformazione dell'immagine solo maschile di Dio.

Una cosa è certa: che dopo l'entrata della donna nel regno del pensiero, il pensiero stesso sarà tutta un'altra cosa e infatti dopo l'unione di Silvia con Giovanni non si può più pensare come prima e infatti GiovanniSilvia non producono noosfera ma demassificano la massa, tutta la massa sia materiale che psichica e intanto ontologicamente il vecchio mondo è divenuto insensato e nessuno più riesce a trovare un senso in esso cioè praticamente il vecchio mondo non c'è già più poichè è solo la direzione sensata di un mondo che fa essere un mondo.


Un universo instabile

Ormai occorre fare ricorso alla memoria per trovare un senso ma la memoria dell'universo è divenuta instabile.

Ormai se non si accede ad una identità puramente relazionale occorre alimentare una vecchia identità ancora storica ma oggi un tale tipo di identità è ontologicamente insignificante ossia non regge più.



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