Ghosting, «dileguarsi come un fantasma». Pare che ormai sia così che si dica negli Usa quando, in una coppia, uno dei due sparisce all’improvviso. Come avrebbe fatto anche Charlize Theron con Sean Penn. Dopo essere stato paparazzato ovunque in compagnia di Charlize, il povero Sean non avrebbe avuto infatti più alcuna notizia della sua chérie. Di punto in bianco, Charlize avrebbe smesso di rispondergli al telefono. Senza fornire alcuna spiegazione, si sarebbe dileguata nel nulla. Ma come è possibile? Che senso ha questo comportamento?
Per alcuni specialisti ed esperti in psicologia umana, il ghosting sarebbe un modo per combattere le insicurezze e la paura.
Un modo per evitare conflitti e tensioni. Un modo, infine, per ricominciare tutto da capo altrove, senza fastidi e senza rotture dolorose. Ma chi ci pensa a chi resta e aspetta invano una parola? Magari per capire. Magari per farsene una ragione. Magari anche solo per smettere di sperare invano…
«Sparendo completamente, eviti di dover fare i conti con il passato», dice una ragazzina di 15 anni che, dopo una lite con il compagno, ha deciso di far perdere ogni traccia ed evitare così lo scontro. «Il tempo farà il resto», continua Viola. «Meglio concentrarsi sul futuro». Ma come si fa a dimenticare tutto in fretta e furia e far finta di nulla? Come si fa a immaginare che il tempo possa ricucire le ferite quando non si hanno nemmeno gli strumenti per elaborare il lutto?
Certo, c’è chi ironizza su questo tipo di situazioni dicendo che l’analisi di una sconfitta serve solo agli «adepti della lagna». Quando una storia finisce, dicono alcuni, non c’è niente da analizzare, niente da capire, niente da metabolizzare. È finita. Punto e a capo! Io però, ovviamente, non sono affatto d’accordo. E non solo perché rivendico senza alcun problema il mio essere un’«adepta della lagna» – mi lamento sempre; mi lamento di tutto; il bicchiere, per me, è perennemente mezzo vuoto, come dice mio marito che però, in fondo, ci è pure affezionato alle mie lagne. Ma anche e soprattutto perché, sebbene non servano a curare le ferite della perdita, le spiegazioni permettono almeno di ritrovare il bandolo della matassa, di rimettersi in discussione, di capire.
Certo, se una persona sparisce all’improvviso, forse le cose non andavano più bene da parecchio. Talvolta la storia è già finita. Talvolta il fatto di sparire è solo l’ultimo atto di una tragedia già consumata. E poi solo nelle fiabe – che come si sa non hanno niente a che vedere con la vita – «lui e lei» vivono per sempre felici e contenti. Solo nelle fiabe, l’amore è perfetto, e «lui» o «lei» sono capaci di darci tutto quello di cui abbiamo bisogno, non ci deludono mai, corrispondono sempre alle nostre aspettative. Nella vita, l’amore è sempre fragile e pieno di fratture. E poi accade anche di potersi sbagliare. Di confondere l’amore con la passione. Di cambiare.
Perché si dovrebbe allora restare accanto ad un uomo o ad una donna con cui non si condivide più nulla? Perché perdere tempo quando ormai la vita è altrove, e si vorrebbe ricominciare tutto da capo? Sparire senza nessuna spiegazione, però, è particolarmente crudele e lascia sempre una ferita aperta. Chi subisce la perdita, dovrebbe almeno avere uno straccio di spiegazione. Solo poi il tempo può fare il resto. E la vita ricominciare. Talvolta meglio prima.