Firenze, 27 luglio 2015 - 18:46

Corteo per “la ragazza della Fortezza”
Un ex imputato: «Ma si pensi
a chi è accusato ingiustamente»

Parla uno dei giovani assolti: «Nessuna donna deve essere giudicata per il suo atteggiamento sessuale o per il suo abbigliamento. Ma noi siamo stati assolti perché le affermazioni della nostra accusatrice sono state smentite dai fatti»

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FIRENZE - Bene la manifestazione, organizzata per martedì sera a Firenze, per dire no al fatto «che una donna non venga giudicata per il suo atteggiamento sessuale o per il suo abbigliamento», ma l’occasione, quella dell’assoluzione in appello di sei giovani che erano stati accusati di stupro di gruppo nel 2008 nei confronti di una ragazza alla Fortezza da Basso di Firenze, non è quella giusta: a dirlo è uno dei giovani assolti, LV, le iniziali. «La libertà è la nostra fortezza» è il titolo della manifestazione promossa da varie associazioni e Cgil che ci sarà martedì 28 luglio all’ingresso della Fortezza da Basso a Firenze per protestare contro le motivazioni della sentenza che ha assolto i sei ragazzi.

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Una petizione per la ragazza della Fortezza

«Dichiarazioni smentite dai fatti»

«Sono d’accordo con voi. Questo è ciò che vorrei dire a tutte le persone che in totale buona fede, si troveranno martedì 28 luglio a Firenze per manifestare ed affermare con forza che nessuna donna deve essere giudicata per il suo atteggiamento sessuale o per il suo abbigliamento: nessuna scusa. Se le circostanze me lo permettessero - aggiunge il giovane assolto dalle accuse con Lorenzo Lepori, Riccardo Mechi, Niccolò De Angelis, Francesco Michelotti e Lorenzo Ricco’ - io stesso parteciperei alla manifestazione poiché queste sono affermazioni che condivido totalmente». «Con rammarico devo dire però - dice — che questa manifestazione sarebbe stata degna di miglior causa: infatti i motivi della mia e nostra assoluzione non sono legati a giudizi di tipo moralistico o tantomeno all’abbigliamento. Purtroppo sono state estrapolate alcune frasi della sentenza e inserite in un contesto totalmente diverso permettendo così di farne una facile strumentalizzazione. La verità è che siamo stati assolti perché le dichiarazioni della nostra accusatrice sono state totalmente smentite dai fatti, dai referti, dalle perizie e testimonianze. Basta leggere la sentenza che per nostra iniziativa è stata fatta circolare in rete».

«Un pensiero agli accusati ingiustamente»

«Ben vengano questo tipo di manifestazioni che affrontano temi così sensibili - conclude il giovane - ma mi auguro che quando si scenderà in piazza si rivolga un pensiero anche a tutte quelle persone, non solo noi, che sono state accusate ingiustamente, che sono state in carcere da innocenti e che hanno dovuto combattere per anni contro i pregiudizi. Perché a quanto pare è questo il nostro nemico comune».

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