Il Milan può gioire per la classifica e coltivare la speranza che questa stagione segni un'inversione di tendenza rispetto alla precedente, quando la squadra faticava non poco a tradurre in gol le occasioni create.
Sì perché lo scorso anno il Diavolo poteva vantare, si fa per dire, una percentuale di conversione del 28%, vale a dire, segnava meno di tre reti ogni dieci tiri che centravano la porta avversaria. Meglio hanno fatto tutte le formazioni che, guarda caso, sono finite davanti ai rossoneri in classifica (e, a dir la verità, anche alcune che sono restate dietro). In questa graduatoria la squadra di Allegri e di Seedorf si è piazzata solo 12esima e sotto la media generale del 30% (vedi tabella sotto).
Statisticamente due partite non vogliono dire niente ma, per ora, va decisamente meglio. Il Milan ha infatti un tasso di conversione del 72 %. Può restare su questi livelli? Assolutamente no. Negli ultimi 9 campionati, secondo i dati di Football-data.co.uk da noi elaborati, la miglior performance mai raggiunta da una squadra in questo indicatore è molto inferiore: si tratta del 41% segnato dalla Juventus nel 2007/08, seguita dalla Lazio del 2005/06 con il 39%.
Ma anche se le cifre fantascientifiche dei primi due match sono destinate a calare, per il Diavolo migliorare la propria capacità di conversione è possibile e cruciale. Nella passata stagione, infatti, il Milan non se la cavava poi così male nella maggior parte delle metriche importanti, quelle che dimostrano una buona correlazione con la posizione finale in classifica. In media, arrivava al tiro più degli avversari (16 contro 12), centrava la porta più spesso (5 tiri contro 4) e aveva un tasso di tiri da dentro l'area (ISR) di tutto rispetto: 56%.
Il problema è che faticava assai a tradurre in gol questa potenza di fuoco (solo nel 28% dei casi appunto) e, all'opposto, gli avversari dei milanesi andavano in rete con relativa facilità. In media contro la difesa rossonera le squadre segnavano un gol ogni tre tiri nello specchio (percentuale di conversione del 33%) contro 1 gol ogni 5 tiri nello specchio subiti da Juve e Roma. In generale ben 12 formazioni hanno fatto meglio del Milan lo scorso anno in quest'ultimo aspetto (vedi tabella sotto).
Perché è accaduto? Difficile a dirsi. Di sicuro la mira non infallibile di Balotelli & C. può avere influito. Ma anche la sorte ha avuto la sua parte. La percentuale di conversione (sia la propria che quella degli avversari) è un indicatore che tende a quella che gli statistici chiamano “regressione verso la media”. Le performance estreme, in alto e in basso, sono difficilmente ripetibili da una stagione all'altra, segno che la fortuna è una componente importante di questa statistica. Insomma, come ben sanno i tifosi, per metterla dentro ci vuole anche un pizzico di aiuto dagli dei del calcio.
A maggior ragione il Milan può sperare. Se riuscirà a mantenere le altre statistiche invariate e a migliorare in questa – magari anche solo grazie al “fattore C” - potrebbe essere destinato a un campionato più soddisfacente di quello passato.