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Vaccini. Lenzi (Pd): "Governo esclude nesso di causalità tra loro somministrazione e autismo"


Per la capogruppo Pd in commissione Affari Sociali, le valutazioni scientifiche dovrebbero essere affidate a organi competenti e non alla magistratura. Questa la risposta. Così Lenzi ha commentato la risposta del sottosegretario De Filippo ad una sua interrogazione in commissione.

12 GIU - “Prendiamo atto della risposta del sottosegretario alla Sanità, Vito De Filippo, ad una nostra interrogazione in merito alla relazione tra la somministrazione di vaccini obbligatori e l’insorgenza di patologie come l’autismo. Il rappresentante del governo, con le evidenze disponibili, ha escluso ogni ipotesi di un nesso causale tra l’insorgenza della patologia dell’autismo e la somministrazione del vaccino trivalente. Conferme in tal senso sono venute da un gruppo indipendente di esperti negli Stati Uniti sulla base di una approfondita revisione degli studi clinici esistenti”. Lo ha detto Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera commentando la risposta del sottosegretario De Filippo ad una sua interrogazione in commissione.
 
“Nello stesso tempo - ha proseguuito Lenzi -, ha sottolineato come l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia recentemente lanciato l’allarme sull’aumento dei casi di poliomielite in paesi molto vicini all’Italia, cosa che non accadeva da decenni. L’Italia ha mantenuto per anni una elevata proporzione di soggetti vaccinati e quindi dovrebbe rimane indenne; ma, a maggior ragione, la campagna a favore delle vaccinazioni deve essere implementata come per altro previsto nel Piano nazionale per la prevenzione in via di approvazione. Ha inoltre confermato che recentemente la Procura di Trani ha avviato una indagine epidemiologica per verificare l’eventuale correlazione tra autismo e vaccini e che questa valutazione sarà affidata a un pool di esperti composto da un medico legale, un neurologo e uno psichiatra infantile. È del tutto incredibile che le valutazioni di natura sanitaria nel nostro Paese siano poste in carico alla magistratura e non ad organi scientifici competenti e autorevoli e che ogni magistrato si faccia il proprio personale pool di esperti. Altrettanto difficile da accettare è il mancato coinvolgimento del ministero della Salute e di conseguenza dall’Avvocatura dello Stato”.

12 giugno 2014
© Riproduzione riservata

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