Malati terminali

Da LogicaUnitaria.

In principio era la Parola


Teresina amica mia

tu sei il protone che infine ha parlato


la parola la parola


Teresina amica mia

tu sei l'elettrone che infine ha parlato


la parola la parola


Teresina amica mia

tu sei la pietra che infine ha parlato


la parola la parola


e poi sei ancora il virus

che infine ha parlato


la parola la parola


Teresina amica mia

tu sei il batterio che infine ha parlato


la parola la parola


e poi sei ancora le piante, i fiori e tutta la varietà in verticale del regno vegetale

che infine ha parlato


la parola la parola


e poi sempre seguendo il tronco e non i rami del grande albero dell'evoluzione

tu sei anche l'animale che infine ha parlato

ma solo l'animale eretto ha parlato

e non tutti gli animali


tu sei anche questo

Teresina amica mia


la parola la parola


e poi sei anche l'umanità di cui ti sei ammalata

tu che non sei più umana ma Dio

la vita oltre l'umana vita


Tu sei Lilith

Eva

Maria

Silvia che infine ha parlato

Silvia cioè Giovanni


Tu sei Thérèse

l'amore che ama l'amore

la parola la parola

la parola vera


Tu l'amica mia

l'identica

la gemella


Tu che sei tutt'uno con me

una sola cosa con me

me stesso

l'intero divenuto integro infine


Tu sei Dio

il pensiero amante che pensa che ama

infinitamente pensante

infinitamente amante


Dopo la tubercolosi sei di nuovo malata

questa volta malata di umanità

la tubercolosi oggi non è più una malattia terminale

mentre l'umanità è una malattia terminale


occorre che la malattia faccia il suo corso

dicono i medici cattolici GiovanniSilvia

i pionieri della vera medicina

la medicina cattolica


GiovanniSilvia non sono iscritti all'album professionale dei medici-veterinari

ma a quello in cui tutti dovremmo essere iscritti

quello dei medici dell'universo


la cura

prendersi cura dell'Essere

curvarsi su se stessi

ecco la missione

la cura dell'Essere

che dopo il Big Bang

ritorna in sè

in un viaggio di ritorno a sè

un ritorno che non è un vero ritorno ma un andare avanti


Un essere

più sapiente dopo l'esperienza della frammentazione

da cui

infine

è stato redento

cioè curato

dai medici cattolici

i medici dell'intero e non delle forme astratte dell'intero

estratte dall'intero


Teresina amica mia

sei malata di umanità

ma non sei l'umanità

non sei più l'umanità

un abisso

ti separa ormai dall'umanità la tua storia


tu sei Dio

sei il pensiero


Attendiamo la fine del malato

che è anche la fine della malattia

attendiamo la tua morte amica mia

io ti amo


muori alla tua umanità

così potrai unirti a me

così come io che muoio alla mia umanità

così potrò unirmi a te


nulla da perdere

se non le proprie catene

un mondo di coglionerie quello umano

e tutto un nuovo mondo da guadagnare


noi

i cittadini di un nuovo mondo


noi i pionieri

noi i prototipi di una nuova umanità oltre umana


Teresina amica mia

ormai tutto è memoria

solo memoria

e solo tu oggi sei la vita

io questo te lo riconosco

tu sei Dio

il pensiero pensante

il pensiero amante


Tutto sta per concludersi

e nell'attesa io canto te

canto te e non il mondo ormai freddo


canto te che sei calda

solo tu sei calda

perchè tu sei la parola

la parola vivente

quella parola che era in principio

e non la memoria che è venuta dopo



tu amica

sei la radice

l'origine

la madre


tu amica

sei l'unico Dio

l'unico Dio vivente


tu sei il vivente

e non la memoria


tu sei il pensiero

e non la materia


e io sono solo amore

amore per te


l'amico tuo

nato dalla tua mente

da te concepito

innamorato dalla nascita


(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 2010)




"Il mondo c'è

se qualcuno lo vede

sicchè per i due amanti

che non videro che se stessi

il mondo proprio non ci fu

come se non ci fosse mai stato

perchè non lo videro più.

[...]

essendo il pensiero

l'unica vera realtà

il mondo

nella sua concretezza materiale

è più soltanto la memoria

di una convenzione formale"


(Silvia Montefoschi, "L'essere vero - Il pensiero consapevole di sè quale unico esistente", 1996, pag. 416-417)