Togliete Twitter a Gasparri

Dopo la partita di ieri il vicepresidente del Senato dice agli inglesi (regina compresa, dunque) di essere dei coglioni. Non è la prima volta che l'ex Msi-An-Pdl si lancia in commenti da bullo. Forse ora anche basta. Per il suo bene e anche per il nostro

Social network e social media frantumano i corpi intermedi, sono utili, avvicinano le persone, sono – per dirla con Hannah Arendt – uno strumento di contrazione del globo. Nelle mani di qualcuno però possono diventare un dannoso mezzo di sbraco. È il caso di Maurizio Gasparri, italo-forzuto vicepresidente del Senato, che solitamente su Twitter tende a lasciarsi un po’ (un po’…) andare. Dopo la partita della Nazionale contro l’Inghilterra, vinta dall’Italia, Gasparri ha festeggiato a modo suo, insultando gli avversari. “Fa piacere mandare a fare… gli inglesi, boriosi e coglioni”.

Fa piacere mandare a fare .... gli inglesi, boriosi e coglioni

— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 15 Giugno 2014

Non solo. Ha ingaggiato una discussione con alcuni utenti che gli facevano notare quanto fosse poco decoroso che il vicepresidente del Senato usasse questo linguaggio. Altri invece lo hanno solleticato al punto tale da fargli insultare anche un membro del governo italiano. “Prossimo ministro degli Esteri”, ha scritto Wildchild_d1 #noeuro. “Beh se lo fa la shampista lo puoi fare pure te”, ha replicato Gasparri. La “shampista” in questione, come si capisce dalla risposta, sarebbe il ministro degli Esteri Federica Mogherini. “Dai Mauri che allora ti faccio fare il sottosegretario”, ha replicato l’utente. “No fai tutto te con la moghechi? che ti porta il caffè”.

Come detto, non è la prima volta per Gasparri, abituato a “deliziare” il pubblico con le sue esternazioni. Una volta, per rispondere a un follower che lo aveva accusato di non capirci nulla di calcio, disse che aveva solo 48 persone che lo seguivano e che quindi non era “nessuno”. A un altro scrisse: “Ti seguono in 28 non ti montare la testa”. A Obama disse “go home”, all’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni twittò “perché non te ne vai. Sei al di sotto di un livello minimo di capacità”. E, ancora, Giulia Innocenzi, Roberto Formigoni, Luisella Costamagna. Gasparri ne ha per tutti. Solo che non si tratta di un passante, ma del vicepresidente del Senato.

Spesso ci siamo lamentati dello scarso livello di interazione dei politici. A un certo punto, dopo aver scoperto i social network/media, si sono fiondati a iscriversi finanche a Instragram. Ma a ben guardare non sarebbe male se anche deputati e senatori si ricordassero che la Rete non è uno sfogatoio nel quale le massime cariche dello Stato possono ruttare come fossero in un anonimo bar sport di provincia. Troppa velocità, forse, impedisce di riflettere. Non è tuttavia questo il caso del senatore Gasparri: lui quelle cose le direbbe, lucidamente, in qualsiasi momento. Tant’è che a differenza di altri politici, che si sono pentiti e hanno cancellato un tweet pericoloso, lui non ci pensa neanche a cancellare quello antibritannico. Adesso però, dopo gli insulti agli inglesi – “coglioni” – al ministro degli Esteri, a giornalisti, ex ministri e semplici cittadini, sarebbe il caso togliergli il balocco, pardon, Twitter di mano per un po’. Per il suo bene (e anche per il nostro, prima che a David Cameron e alla Regina d’Inghilterra raccontino la storia degli inglesi visti come “fucking idiot” da un signore italiano in abito senatoriale).