Firenze, 20 novembre 2015 - 10:42

E la «supercazzola»
entrò nel vocabolario

Lo Zingarelli inserisce la parola inventata dal conte Mascetti di Amici Miei

di Chiara Dino

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FIRENZE - Una vera supercazzola. Anche per il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini che esce dalla nostra chiacchierata divertito e sorridente: una chiacchierata, lo chiariamo subito, nata dalla notizia che l’edizione 2016 del Vocabolario della Lingua italiana Zingarelli uscirà con circa 145 mila voci tra cui anche supercazzola, parola non sense resa celebre dal conte Mascetti in Amici miei.

Il film cult

Piccola digressione, sicuramente superflua, ma di dovere: nel film cult di Monicelli un indimenticabile Ugo Tognazzi (ma lo erano meno Adolfo Celi, Gastone Moschin, Duilio Del Prete?) interviene a confondere le idee al vigile in procinto di fare una multa alla banda di amici pronti a far forca da impegni e lavoro, tartassandolo di frasi e parole senza capo né coda e inventando la geniale supercazzola. Ora, a 40 anni esatti dall’uscita di quel capolavoro della commedia italiana, lo Zanichelli rende onore al suo lessico dissacrante e scanzonato. «Facendo un buono e un cattivo servizio al vernacolo toscano» osserva il presidente della Crusca. «Sempre più spesso — aggiunge — andando in giro per l’Italia mi accorgo che si conoscono maggiormente gli aspetti comici della vostra lingua, grazie anche alla forza di attori e professionisti del genere di altissimo livello. E questo a discapito di un vernacolo più colto. Detto ciò sapere che la supercazzola è entrata nel vocabolario italiano fa sorridere». Il punto è, cerca di spiegarci Marazzini, trasferendosi dal faceto al serio, che è prassi comune a tutti i lessicografi proporre di anno in anno vocabolari sempre più ricchi di lemmi. Prassi corretta visto che ogni lingua è organismo vivo che si arricchisce di neologismi, ma che a volte appesantisce oltre misura «nel senso letterale del termine» questi tomi diventati sempre più grossi.

La Toscana e l’Italia

«Aggiungere — spiega il numero uno della Crusca — è tradizionalmente più facile che togliere. Non che questo non accada, ma certo è sempre molto più raro. Lo sforzo di noi studiosi della lingua, forse, dovrebbe essere quello di estromettere i cosidetti neologismi quando hanno fatto il loro tempo. Mi chiedo, per esempio, quanto durerà il verbo svapare, fumare con la sigaretta elettronica, data la scarsa fortuna di queste sigarette». Già quanto durerà? Sicuramente meno della supercazzola che da quarant’anni rimbalza di bocca in bocca, qui in Toscana almeno, senza incontrare nessuna reazione stranita. Cos’è una supercazzola lo sappiamo tutti. E ora lo si sa anche nel resto d’Italia.

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