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Francesca Pardi: "La lettera del papa restituisce rispetto alle famiglie gay, è un segnale agli estremisti del Family Day"

Agf/LoStampatello
Agf/LoStampatello 

"Quando ho trovato la lettera di papa Francesco nella cassetta della posta stavo per svenire dall'emozione". Francesca Pardi è proprietaria della casa editrice milanese "Lo Stampatello" finita nell'occhio del ciclone: il sindaco Luigi Brugnaro ha censurato uno dei suoi libri perché considerato portatore della "teoria gender" che, secondo i gruppi cattolici più oltranzisti come gli organizzatori del Family Day, inculca nei bambini l'omosessualità e il sesso precoce.

Proprio in occasione del Family Day, Pardi e la compagna Maria Silvia Fiengo - spose a Barcellona e mamme di quattro bambini - hanno scritto al pontefice allegando il catalogo dei libri incriminati: "Vorrei tanto che li leggesse. Non troverebbe, tra queste pagine, neanche l'ombra di quella teoria del gender di cui sarebbero lo strumento principale: dov'è che diciamo ai bambini che possono scegliere il proprio genere? dove parliamo loro di sesso?", chiedono.

Francesca Pardi in una foto di Facebook:

A questi interrogativi papa Francesco non risponde direttamente, ma nella lettera spedita alle due milanesi tramite mons. Peter Brian Wells

ringrazia per il gesto delicato e per i sentimenti che lo hanno suggerito, augura che l'attività sia sempre più proficua al servizio dei giovani, sperando che questo avvenga nel rispetto dei valori umani e cristiani. Infine impartisce la benedizione a tutta la famiglia Pardi-Fiengo: una famiglia arcobaleno.

Per Pardi, raggiunta telefonicamente dall'HuffPost, si tratta di "un segnale importantissimo": "Il Papa apre un dialogo su un tema nel quale ci sono idee discordanti ma lo fa con un tono rispettoso, lontano dalle mistificazioni e dalle aggressioni degli estremisti come Mario Adinolfi".

Perché ha scritto al papa dopo il Family Day di giugno?

La mia era una lettera sul tono diffamatorio e aggressivo utilizzato in maniera martellante nei confronti delle persone omosessuali e sulla fantomatica "teoria gender" da parte dei gruppi ultracattolici che si richiamano a "Manif pour Tous" e ai circoli di Mario Adinolfi. Chiedevo a papa Francesco di fermare questi toni, di intervenire non tanto sul tema per dare ragione o torto, quanto per calmare gli animi e impedire che queste persone continuassero a infangare il nostro lavoro e la nostra esistenza di persone omosessuali con figli.

E così ha allegato il catalogo della sua casa editrice, della quale fa parte "Piccolo uovo", libro illustrato da Altan e ritirato dal sindaco veneziano Luigi Brugnaro perché ritenuto pericoloso per i bambini dell'asilo. Un atto che ha avuto risonanza internazionale.

Sì. Volevo che il papa aprisse "Piccolo uovo" e lo sfogliasse per rendersi conto che è rispettoso e insegna semplicemente ai bambini che esistono molte famiglie, senza dare un valore maggiore o minore ai tipi di famiglia. Papa Francesco nella risposta mi augura di continuare nella proficua attività: non si sbilancia sul contenuto del libro ma non dice che non va letto. Penso che il suo messaggio sia: apriamo questi libri, critichiamoli pure, ma leggiamoli.

Pensa che questo sia un messaggio potente e obliquo agli ultracattolici che lanciano un continuo allarme sulla "teoria gender" scadendo a volte nell'omofobia?

Non voglio dare un significato politico alla lettera. Tuttavia mi sembra chiara la distanza del tono nelle parole del papa dal tono dei Family Day. Questa lettera ci restituisce rispetto e dignità dopo un anno di attacchi ideologici e funzionali nei nostri confronti da parte degli estremisti cattolici, dopo che il sindaco Brugnaro ha deciso di censurare il nostro libro senza prendersi la briga di leggerlo. Finora nessuno ha accettato un confronto reale, papa Francesco invece lo ha fatto pur rimanendo sulla sua posizione. Per noi è importantissimo perché riconosce un terreno comune e basta leggere "Piccolo uovo" per vedere come siano presenti valori condivisibili da chiunque.

Spera che questo gesto inaspettato possa far cambiare idea alle molte persone che vi ritengono portatrici di una ideologia gender e cioè anti-naturale, pericolosa per i bambini?

Sono convinta che Mario Adinolfi e gli altri leader di queste organizzazioni non facciano bene al dibattito perché presentano il tema in maniera distorta a coloro che, ingenuamente, si affidano alle loro parole. Per questo si stanno diffondendo appelli disperati di genitori che non sanno davvero come stanno le cose, non riescono a informarsi adeguatamente.

Manderà questa lettera del papa a Brugnaro, almeno per provocare una reazione?

Non è mia intenzione instaurare un dialogo con il sindaco di Venezia, non ha le competenze e la sensibilità per valutare i libri per bambini e non ho voglia di farmi insultare. Le sue rimangono scelte imperscrutabili: ha tolto dagli asili veneziani due libri ritenuti portatori dell'ideologia "gender" ("Piccolo Uovo" e "Jean ha due mamme") ma ha lasciato cinque libretti orientati ai figli delle coppie omosessuali. Preferisco dialogare con il papa, che come si è visto utilizza il linguaggio del rispetto.

(Dopo la pubblicazione di questa intervista, padre Federico Lombardi ha voluto precisare che "in nessun modo la lettera della Segreteria di Stato intende avallare comportamenti e insegnamenti non consoni al Vangelo. È del tutto fuori luogo una strumentalizzazione del contenuto della lettera". La sala stampa del Vaticano ha anche precisato che la benedizione del papa "è stata alla persona e non a eventuali insegnamenti non in linea della Chiesa sulla teoria gender")

La lettera che Francesca Pardi aveva scritto al pontefice lo scorso giugno:

IL PAPA MI HA RISPOSTO!In occasione del family day, prima del "fattaccio" del sidaco di Venezia, scrissi una seconda...

Posted by Francesca Pardi on Giovedì 27 agosto 2015
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