Lettere autografe di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, documenti inediti che testimoniano l’attività cospiratoria antiborbonica in Sicilia, anche nella piccola città di Troina, in provincia di Enna: è il tesoro che una famiglia locale ha scoperto tra i cimeli tramandati da un suo avo, il patriota Francesco Schifani, esponente di spicco del movimento carbonaro nel Meridione e in collegamento diretto con i vertici nazionali per realizzare il sogno dell’Unità d’Italia.

GESTO D’AMORE E D’ORGOGLIO

Schifani morì nel 1873. I suoi discendenti, ritrovandosi in mano a un patrimonio storico comune, hanno deciso di affidarlo al Comune di Troina, che ha coinvolto il Museo del Risorgimento di Italiano di Torino: sarà istituita una Borsa di studio destinata a un ricercatore per analizzare il materiale inedito e valorizzare gli studi storici sul Risorgimento siciliano e ricostruire a tutto tondo la figura del patriota troinese. «Il nostro è un gesto di amore e di orgoglio: vogliamo che si approfondisca la lotta del nostro avo, un sincero democratico che credeva già allora nell’Italia», dice Maria Rosa Russo, in rappresentanza della famiglia erede. Il vincitore della Borsa sarà scelto da una commissione presieduta da Umberto Levra, già professore ordinario di Storia del Risorgimento all’Università di Torino e presidente dal 2004 del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino. «I documenti - spiega Levra - dimostrano il funzionamento della fitta rete di opposizione democratica, compresa la componente massonica, e meritano di certo un approfondimento scientifico».

DAL PIEMONTE ALLA SICILIA

E, tra poco più di un anno, prenderà vita il Museo del Risorgimento di Troina, uno spazio con caratteristiche inedite in Sicilia: un edificio a due piani nel centro storico della città, borgo normanno tra i monti Nebrodi, esporrà l’intera collezione donata alla collettività dalla famiglia Russo, a partire dalle lettere di Mazzini e Garibaldi. E in più, altri documenti, anche multimediali, per riprodurre il contesto di storia e vita del periodo, la ribellione ai Borbone e l’avvento dei Savoia, con l’importante intermezzo garibaldino. «Il nostro spazio - dice il sindaco Fabio Venezia - sarà di interesse per l’intera Sicilia e anche oltre, parlerà agli studiosi e ai normali cittadini: verrà ricostruito in maniera curiosa e accattivante un pezzo del nostro passato».

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