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"Primarie taroccate dai cinesi". Pd nella bufera a Milano

Grillo attacca: "Voto taroccato da cinesi che sanno a malapena parlare l'italiano". Renzi: "Voi fate primarie con 50 click sul web". Ma la figuraccia dem è sotto gli occhi di tutti. La Meloni: "Con Renzi votano tutti tranne gli italiani"

"Primarie taroccate dai cinesi". Pd nella bufera a Milano

Lo scontro è durissimo. Matteo Renzi incassa il flop delle primarie milanesi. Al di là del numero dei votanti, la massiccia partecipazione dei cinesi è una macchia pesantissima sul Partito democratico. "Le primarie Pd sono taroccate - scrive Beppe Grillo sul blog - il candidato sindaco Pd a Milano non sarà scelto dai milanesi o dai militanti Pd (esistono ancora?) ma da cinesi che sanno a malapena parlare l'italiano". L'inutile reazione del premier non fa che ingigantire la figuraccia. Matteo Salvini denuncia apertamente "truppe cammellate di cinesi ignari spedite a votare il candidato di Renzi", Beppe Sala. "Quanto sono seri da 1 a 10 questi del Pd?", chiede il leader del Carroccio.

Le foto dei cinesi in fila per votare alle primarie del Pd stanno facendo il giro dei Milano e stanno creando non pochi imbarazzi al partito. "Molti dei cinesi intervistati dalle tivù non parlano neanche italiano, votano il renziano Sala alle primarie Pd per Milano - accusa Salvini - che pena, povera Milano e povera sinistra". Ma, stando al responsabile sicurezza Emanuele Fiano, i cittadini stranieri che hanno votato sarebbero stati "solo" il 4% e sarebbero tutti regolarmente residenti a Milano. Grillo ricorda, però le parole del presidente di seggio della sezione Lama a Milano che ha detto: "Una partecipazione cinese inaspettata alle primarie del centrosinistra di Milano e una serie di operazioni sospette: non capiscono e non sanno leggere l'italiano e aprono la scheda per sapere dov'è il nome. Il sospetto che non ci fosse questa consapevolezza di cittadini che sanno cosa stanno facendo io l'ho maturato". Le associazioni delle comunità straniere (somali, cinesi e sudamericani) si sonno, però, fiondate a diffondere una nota congiunta in cui smentiscono che ci sia stato "voto di scambio".

Durante l'appuntamento "Classe democratica", Renzi ha respinto le accuse di Grillo. "Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie con migliaia di cittadini a votare - tuona il premier - quando loro votano con i click". Quindi rivendica per il Pd di essere l'unico partito che ha il coraggio di votare: "Mi ricordano tanto un mio amico che non sapeva giocare e vedeva la partita in tribuna, per poi criticare. Eppure era in tribuna, manco in panchina". Anche Pietro Bussolati, segretario del Pd di Milano, risponde duramente a Grillo ironizzando sulla "democrazia diretta" del M5S: "Effettivamente i cittadini di origine cinese che hanno votato alle primarie del centrosinistra di Milano sono più del totale degli elettori delle finte primarie del Movimento 5 Stelle che hanno indicato Patrizia Bedori come candidata alle prossime amministrative".

Al netto delle giustificazioni del Pd, il dato politico è pesante. E le primarie di Milano sono ormai macchiate. Una farsa come già lo erano state quelle di Roma e quelle di Napoli.

"Solo gli italiani da quando c'è Renzi non possono votare - tuona su Twitter la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - chi governa lo decide lui e stiamo tutti sereni".

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