Il coefficiente Uefa dell'Italia, fortissima nelle coppe europee

Il nostro Paese è secondo nella classifica di rendimento nelle coppe europee. Solo la Spagna fa meglio. E gli inglesi cominciano a preoccuparsi
17 il coefficiente Uefa dell'Italia fortissima nelle coppe europee

Chi l'avrebbe detto. La modernissima e ricchissima Premier League (ancora più ricca dopo il recente accordo sui diritti tv) ha paura della povera, malandata e vecchia Serie A. E se “paura” è forse un termine esagerato, di sicuro un po' di timore comincia ad emergere, almeno nella community anglofona dei blogger che seguono le cose calcistiche europee.

All'origine dei brividi ci sono le performance delle compagini italiane nelle competizioni continentali di quest'anno a fronte della debacle dei club britannici. Juventus, Fiorentina e Napoli sono ancora lì a giocarsi le proprie chance mentre le rivali di Sua Maestà stanno a guardare.

Il risultato è che nel ranking Uefa relativo alla stagione in corso il movimento calcistico tricolore ha da un po' superato quello inglese (e, almeno per il momento, anche quello tedesco). Dopo l'andata dei quarti di Champions e di Europa League, poi, il divario è aumentato ancora: il coefficiente italiano dice 17 contro 15 dei tedeschi e 13,571 degli inglesi. Davanti a tutti gli spagnoli con 17,214.

Come è noto, la somma dei coefficienti delle ultime cinque stagioni determina la classifica Uefa delle varie federazioni nazionali e questa il numero di squadre che un campionato può fare accedere alla Champions League (4 per i primi 3 paesi in graduatoria). In quest'ottica, le performance italiane di questa annata e i progressi delle scorse hanno cominciato a far nascere qualche dubbio tra alcuni osservatori del calcio continentale, che iniziano a temere che la Premier League possa presto perdere il diritto al poker di club in Champions a favore della Serie A.

If English clubs don't start taking the EL seriously, they could lose their 4th CL spot soon pic.twitter.com/9kAJQP0LV5 (via @dingosports)

— Simon Gleave (@SimonGleave) 20 Aprile 2015

Ma è davvero uno scenario possibile, soprattutto pensando alle differenze di valori economici e di conseguenza tecnici dei due campionati? La risposta è sì, anche se le preoccupazioni britanniche non riguardano il futuro immediato. Se si tiene conto dei risultati dell'ultimo lustro, infatti, la Serie A è ancora quarta in graduatoria ad una certa distanza da chi la precede: i tedeschi ci sopravanzano di quasi 11 punti, gli inglesi di 13 e gli spagnoli di una trentina.

Se però si sposta lo sguardo dal risultato finale all'andamento nel tempo la prospettiva cambia. Mentre il movimento tricolore è andato lentamente in crescendo nelle sue performance stagionali, quello inglese è rimasto piatto ed infine è calato.

Morale: se si sommano solo i coefficienti delle ultime 3 stagioni la Serie A ha colmato il divario che la separava dai rivali (45,5 contro 46,7 dell'Inghilterra e 47,6 della Germania). Se si tiene conto solo delle ultime due annate le squadre italiane hanno fatto meglio di tutti tranne la Spagna (31 il coefficiente del Belpaese contro il 30 inglese e il 29 tedesco).

Questo vuol dire che se nei prossimi due o tre anni le compagini di casa nostra riusciranno a ottenere risultati europei complessivamente simili a quelli delle tedesche e delle inglesi la prospettiva di tornare ad avere quattro squadre nella più importante competizione continentale non sarà più un miraggio.

Insomma, mercoledì e giovedì ci sono ottime ragioni per tifare Juve, Napoli e Fiorentina in Europa. E se delle sorti dei movimento calcistico italiano nel suo complesso non vi importa granché, pensate alla soddisfazione di vedere i club della opulenta Premier League costretti a “gufare” contro le italiane per paura di perdere un posto in Champions...