omenica 30 luglio, ore 21:00

Concerto del coro Cum Iubilo

Festival Organistico di San Martino delle Scale, XXX edizione

Basilica Abbaziale di San Martino delle Scale (PA)

Piazza Platani, 11

Coro Cum Iubilo

Re-Sonanti Ensemble

Giovanni Scalici, direttore

Giov. Battista Vaglica, organo

Musiche di A. Scarlatti, G. De Maque, G.B. Fasolo, T.L. de Victoria, H.L. Hassler, A. Ferraro.

Orlando di Lasso

Missa Venatorum “octavi toni”

Kyrie – Gloria – Sanctus – Agnus Dei

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Associazione Musicale Coro Cum Iubilo

Tel. 091430302
http://www.corocumiubilo.it

E-mail: info chiocciola corocumiubilo.it

Su Facebook: Coro Cum Iubilo

Evento Facebook: Concerto del Coro Cum Iubilo

ALTRI APPUNTAMENTI

1)

C’è musica al Cassaro

Concerti lungo l’itinerario arabo normanno

L’eredità della tradizione araba nella musica sefardita e cristiana in Cripta

Sabato 29 luglio si conclude il primo ciclo dei “Concerti in Cripta” nella Cripta paleocristiana della Cattedrale di Palermo, nell’ambito della rassegna “C’è musica al Cassaro”, promossa dalla Cattedrale di Palermo insieme all’Ars Nova Associazione Siciliana per la Musica da Camera, con la collaborazione dell’Associazione per la musica antica Antonio il Verso e dell’associazione dei commercianti del Cassaro Alto.

La visita straordinaria alla Cripta – sito monumentale storico e archeologico da scoprire per turisti e anche per i palermitani – si unisce anche questo sabato, oltre che alle visite ai Tetti e alle Cupole della Cattedrale, ad una rara esperienza di ascolto musicale: per il quarto appuntamento del ciclo, lo Studio di Musica Antica “Antonio il Verso” proporrà musiche della tradizione araba, ebraico-sefardita e cristiana.

In due appuntamenti orari alle 19 e alle 20, alla visita della Cripta monumentale, che custodisce opere scultoree dall’antichità romana al rinascimento, si aggiungerà l’esecuzione musicale per la durata complessiva di circa mezz’ora. A seguire i partecipanti potranno prenotare anche la visita ai Tetti e alle Cupole della Cattedrale, che si svolgerà tra le 20.30 e mezzanotte.

Per i concerti l’ingresso è di € 8, compresa la visita della Cripta.

È consigliata la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si possono utilizare i seguenti recapiti: Tel. Cattedrale 091334373-3293977513, Ars Nova 3461088769; Fb ars nova palermo, ballarò significa palermo; email segreteriacattedrale@diocesipa.it, info@ballaroeventi.com.

Ensemble di Musica Antica “Antonio il Verso”

Picci Ferrari Voce

Silvio Natoli Oud, viella

Perla Manfrè Arpa gotica, arpa doppia

Fabrizio Francofone Percussioni

Note illustrative del concerto

“.. e i rabbini incitavano le donne a cantare ed esortavano i giovani a suonare i tamburelli per rallegrare la marcia. Così se ne uscirono di Castiglia…”.

Con queste parole, tratte dalla Historia de los Reyes Católicos don Fernando y doña Isabel il sacerdote cattolico Andrei Bernaldez, uno dei più importanti cronisti del periodo, descriveva il drammatico esodo degli ebrei all’indomani del 3 agosto 1492. Entro quel giorno, secondo l’editto di espulsione firmato il 31 marzo 1492 da Isabella di Castiglia, tutti gli ebrei di Spagna avrebbero dovuto lasciare il paese abbandonando case, “pezzi d’oro e monete coniate”.

Privati dei loro beni gli ebrei di Spagna affrontarono l’esilio ricchi solo della loro cultura, delle loro tradizioni, della loro musica. Un patrimonio inestimabile tramandato attraverso i secoli costituito da romanze, inni religiosi, melodie nuziali, canti d’amore e funebri.

La storia degli ebrei sefarditi, come venivano chiamati gli ebrei della Spagna, inizia intorno al 70 d.C., quando a seguito della distruzione del tempio di Gerusalemme ordinata dall’Imperatore Tito, ebbe inizio una prima diaspora verso i paesi del mediterraneo in particolare in Spagna, indicata nella Bibbia con il nome Sefarad, dove erano già presenti insediamenti giudei e ancora più remoti insediamenti fenici. Dopo il periodo di dominazione visigota, fu con l’avvento degli arabi, nel 711, che inizia un periodo fortunato di interazione e convivenza tra diverse culture.

In questo clima, nel IX secolo giunse a Cordoba Abu el-Hasan Ali ben Nafi, detto Zyriab. Questo straordinario cantante e virtuso di oud proveniva dalla corte del califfo Harun ar-Rashid, che governò a Baghdad tra il 789 e l’809. Il clima di prosperità scientifica e culturale aveva fatto guadagnare al califfo una fama tale che un’ampia sezione delle “Mille e una notte” è ambientata proprio alla corte di Harun ar-Rashid. Zyriab portava, quindi, con se un bagaglio culturale importante e fondò una scuola di musica che diffuse l’uso dell’oud, lo strumento principe della musica araba, progenitore del liuto che sarà poi strumento principe del Rinascimento europeo. Ed ancora, Zyriab creò la musica arabo-andalusa, commistione di cultura spagnola (già di per sé eterogenea), culture orientali e nordafricane apprese nel lungo viaggio verso Occidente.

L’influenza di questi avvenimenti sulla musica europea nei secoli seguenti fu notevolissima.

Fino al XIV secolo la Spagna fu quindi il posto dove Cristiani, Arabi ed Ebrei convivevano e si influenzavano reciprocamente, uno straordinario laboratorio musicale dove si cantava e si suonava ovunque: “…il piacere della musica si era diffuso a tal punto che in una qualsiasi città andalusa era impossibile trovare un barrío, un calle o un angolo silenziosi in cui una persona potesse liberarsi dai suoni onnipresenti di strumenti musicali e canti” (J.Ribera, La musica de las Cantigas).

Nel XIII secolo il re di Castilla y Leon Alfonso X el Sabio governava un regno cristiano ma aveva a corte musicisti ebrei ed arabi, oltre che cristiani: con tutti questi realizzò le Cantigas de Santa Maria, una raccolta di oltre 400 brani i cui testi lodano la Madre di Cristo e inneggiamo ai miracoli a lei attribuiti dalle credenze popolari: un’opera di argomento sacro e linguaggio popolare, su una musica il cui andamento melodico e le scansioni ritmiche mostrano chiaramente le influenze metriche, strutturali e melodiche delle musiche arabe e sefardite.

Commistioni analoghe, o come si dice oggi “contaminazioni” sono riconoscibili in altre opere dello stesso periodo, come le “Cantigas de Amigo”, scritte in gallego-portoghese dal trovatore Martim Codax, che hanno molto in comune anche con i canti al telaio sefarditi e con le preces mozarabiche. Allo stesso modo nella musica sefardita, anche in quella di destinazione liturgica, entrano sovente melodie arabo-andaluse e castigliane.

Con l’editto del 1492 si rompe definitivamente un equilibrio che, al di fuori degli ambiti della cultura e delle arti, era già molto precario. Gli ebrei che rifiutarono la conversione vennero esiliati dai territori del regno. Dapprima il vicino Portogallo diede rifugio agli ebrei, ma ben presto furono costretti da un nuovo decreto di espulsione a sparpagliarsi verso la Francia, l’Africa del Nord, l’America del Sud ed i paesi dell’Impero Ottomano, ricreando nuovamente le premesse per ulteriori occasioni di incontro e confronto tra culture diverse.

L’editto di espulsione di Isabella di Castiglia non risparmiò gli ebrei di Sicilia, dove persistevano importanti comunità non solo nei grandi centri come Palermo e Catania, ma anche in cittadine come Sciacca, Caltabellotta e Mazara. Essi furono costretti a riparare dapprima in Calabria per raggiungere successivamente le coste della Dalmazia e il nord Europa.

Nella musica dei sefarditi della diaspora è evidente la matrice spagnola, medievale e rinascimentale, ma anche i meccanismi musicali islamici evidenti in scale, modi, ornamenti, improvvisazioni e stile interpretativo.

I segni della cultura sefardita e araba sono ancora riconoscibili oggi in varie forme del flamenco, sia nei modi strumentali (il baile e il toque) che in quelli vocali (il cante). Il “cante hondo” o “jondo”, ad esempio, una forma vocale di contenuto intenso ed emozionale, prende il nome dall’ebraico “yom tom”, giorno di festa.

Il programma mette in risalto la matrice comune di tre culture accompagnando l’ascoltatore attraverso un viaggio sonoro che va dai canti religiosi dei pellegrini lungo il Cammino per Santiago de Compostela al lamento di una profuga ebrea, alla filastrocca amorosa che si cantava nei giorni di festa accompagnandosi al ballo. (Silvio Natoli).

2) Domenica 30 luglio, ore 21,15
Sclafani Bagni, Chiesa Madre

Madonie Musica Antica
Mo(nu)menti musicali delle Madonie – I manifestazione

Ingresso libero

Organista Stefania La Manna, strumento di Antonio La Valle (1610)

Musiche di Correa de Arauxo, Cabanilles, Boyce, Frescobaldi

Ass. Orchestra Barocca Siciliana 347 7572161

3) Domenica 6 agosto, ore 21,30

Concerto degli Alenfado

Rassegna di teatro e musica alla Kalsa “Il Baglio di Vito”

Teatro Ditirammu, via Torremuzza 6, Palermo

091 6177865 – 331 1044500

http://www.teatroditirammu.it

http://www.teatroditirammu.it/2017/07/06/baglio-vito-2017/

Su Facebook: Alenfado

Eventi Facebook: “Alenfado in concerto al Ditirammu” e “Alenfado in concerto”