La notte delle streghe è arrivata anche quest'anno. Halloween è ormai una certezza anche in Italia e sono sempre di più le persone che la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre scelgono di mascherarsi e di festeggiare in giro per le città.
Ovviamente c'è una sacca resistente di critici che, scuotendo la testa e agitando il dito indice, ripete una litania nota ormai a tutti: "Halloween non è una festa tradizionale del nostro Paese. Cosa festeggiamo a fare?" E bisogna ammettere che hanno ragione.
Lo hanno meno invece, se consideriamo che, al giorno d'oggi, le ricorrenze sono al 80% business e al 20% tradizione.
Vogliamo davvero ricordare per quale motivo babbo natale ha iniziato a indossare il suo classico vestito rosso, riponendo in naftalina quello verde? Abbiamo chiaro in testa quale cioccolatino è diventato l'emblema indissolubile della festa degli innamorati in febbraio?
Non siamo ingenui: Halloween è una festa commerciale che dà ai marchi un'occasione in più per vendere e al resto della popolazione una scusa in più per divertirsi (consumando i loro prodotti).
Ma rende davvero investire su Halloween? Stando a un'infografica del 2013 realizzata dalla National Retail Federation si direbbe di sì (soprattutto negli Stati Uniti).
Riassumendo i punti salienti dell'infografica:
- 113 milioni di persone distribuiscono dolci ogni anno;
- Il 70% degli americani comprano decorazioni per Halloween ogni anno (surclassando gli acquisti per gli addobbi natalizi);
- Ogni acquirente spende, in media, 28 dollari per un costume (al cambio attuale, 22 euro e 26 centesimi).
Se questi sono i presupposti, è logico immaginare che i brand aspettino la notte dei morti con gioia, piuttosto che con paura!
Tra i marchi che meglio interpretano lo spirito di questa festa, spiccano quelli dell'area Food & Beverage (e che festa sarebbe senza cibo?).
Coca Cola, Pepsi, Burger King, Heineken e Guiness - solo per citarne alcuni - sono tra i colossi che ogni anno dedicano molta attenzione allo studio di campagne pubblicitarie efficaci e originali e a strategie social vincenti.
Pepsi, ad esempio, quest'anno ha giocato su Twitter con le icone del brivido (Dracula, Frankenstein e le streghe), ricreandole con le proprie lattine.
Burger King invece scelse in passato un'immagine ad effetto e molto evocativa.
A tutto tondo invece l'ultima attività del Gruppo Coca Cola. Il sito è stato decorato in pieno stile Halloween e offre ai visitatori curiosità sulla festa e possibilità di scaricare degli stampi con cui abbellire le proprie zucche.
Su Twitter invece si punta sull'effetto nostalgia, rispolverando poster d'annata che diventano subito cult per gli appassionati del genere.
Infine su Facebook si suggeriscono spaventose ricette per deliziare i bimbi nel loro classico giro del "giochetto o scherzetto?"
E in Italia?
Siamo comprensibilmente indietro, ma senza raggiungere simili livelli di pianificazione e strategia, qualcosa inizia comunque a muoversi.
Ci piace segnalare la linea Piccolini di Barilla che ha creato un mondo web su misura di bambini e genitori per promuovere il proprio marchio.
Da anni la ricorrenza di Halloween viene sfruttata su sito, pagina Facebook e profilo Twitter per approfondimenti sulla festa, per insegnare come costruirsi in casa costumi e addobbi, preparare leccornie e divertirsi senza pericoli.
Una bell'esempio di storytelling targato Italia che meriterebbe più seguito e dovrebbe essere preso come riferimento da altri marchi nostrani.