Firenze, 23 agosto 2016 - 15:31

«Beautiful, beautiful»
E lo sceicco del Qatar a Firenze
riveste anche la scorta

Lo shopping di Al Thani dallo stilista fiorentino Benheart

di Lisa Baracchi

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Pantaloni chiari e camicia rossa, folti baffi e un saluto in inglese. È entrato nel negozio di Benheart come un turista come tanti, ha puntato una cartella appoggiata a uno degli scaffali, se l’è rigirata tra le mani, l’ha apprezzata molto, «beautiful, beautiful», l’ha appoggiata subito alla cassa. Poi a uno a uno sono entrati nel negozio gli uomini della sua scorta, hanno provato dei giubbotti, lui li ha fatti sistemare accanto alla cartella, poi accanto ai regali per i figli e la segretaria è passata alla fine a saldare il conto.

Che non fosse un turista qualsiasi lo si capiva al volo gettando uno sguardo alle Mercedes che si erano sistemate in strada. Una sonnacchiosa domenica di agosto, con tanta parte delle serrande della città chiuse, si è trasformata in una inaspettata giornata di maxi incassi quando nel negozio di abbigliamento di pelle di via della Vigna Nuova è entrato lo sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani, uno degli uomini più ricchi del mondo, emiro del Qatar dal 1995 fino al 2013 (quando ha abdicato in favore del figlio).

«Una persona umile, tranquilla, con un carisma particolare, ma che si rivolgeva a tutti con semplicità», racconta lo stilista Ben che insieme ai commessi del negozio ha visto le vendite di tre settimane arrivare in un solo giorno. Anzi in sole tre ore, perché tanto è rimasto in negozio lo sceicco, totalmente conquistato dai giubbotti di pelle che Ben gli mostrava nel catalogo online: «Ha raccontato di amare molto la moda italiana e di essere amico di Valentino, di apprezzare la qualità artigianale dei nostri prodotti, la lavorazione fiorentina della pelle, il nostro stile». Tre ore a provare giubbotti e parlare di tutto un po’, dalla politica alla famiglia, alle battute sul calcio: «Gli abbiamo chiesto se non ha intenzione di comprare la Fiorentina— sorride Ben — ha detto che ci penserà, ma è tifoso del Parma». Sono andati anche a pranzo insieme Ben e lo sceicco (in vacanza di pochi giorni a Firenze insieme alla figlia), una bistecca nel ristorante Parione, hanno continuato a parlare, anche di artigianato fiorentino, si sono scambiati i numeri di telefono. E alla fine della fortunata giornata lo sceicco ha ordinato per sé quattro giubbotti su misura, di due modelli e due colori diversi, «Mi ha detto di seguire la mia ispirazione, nessuna indicazione in più».

Potrebbe accompagnare quei quattro giubbotti la svolta per il marchio fiorentino (che produce interamente nelle pelletterie di Scandicci), nato dall’intraprendenza di due amici (Ben e Matteo Masini) e dedicato al cuore di Ben, all’anagrafe Hicham Ben’Mbarek, perché dopo il riuscito trapianto di cuore che ha dovuto subire lo stilista si è concretizzata l’idea di questa impresa comune. Con i quattro giubbotti su misura Ben volerà presto a Doha, in Qatar a portarli personalmente allo sceicco e a parlare in modo più concreto di quella proposta lanciata nella domenica fiorentina: « Allo sceicco piacerebbe aprire un nostro negozio in Qatar (e avere dipendenti fiorentini), un’opportunità imperdibile, la possibilità di dare visibilità all’artigianato della nostra città», commenta Ben anche se i progetti ambiziosi negli ultimi anni non sono mancati: dopo il primo punto vendita inaugurato a Firenze nel 2012, sono arrivati i negozi di Verona, Roma, Tokyo, il 15 ottobre prossimo verrà inaugurato il primo punto vendita a Milano, a febbraio uno a San Francisco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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