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Riforma processo penale, Orlando: "Allungare tempi prescrizione, soprattutto per reato di corruzione"

Accordo Pd-centristi sul testo base che sarà votato dalla commissione Giustizia del Senato. Schifani: "Ap non cambia posizione". Casson: "Passaggio formale necessario". Spataro: "Su intercettazioni delega troppo generica al governo". Davigo: "Pronti al dialogo, ma non se veniamo insultati"

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ROMA - La commissione Giustizia del Senato domani, giovedì, dovrà votare l'abbinamento dei provvedimenti che riguardano la prescrizione alla riforma del processo penale. È il passaggio formale deciso all'interno della maggioranza per tentare di sciogliere il nodo intercettazioni-prescrizione. Si tratta di un passo obbligato, spiega il relatore Felice Casson, per riuscire a reintrodurre (c'era nel testo originario del governo ma poi era stato stralciato) nella riforma del processo penale il tema della prescrizione.

Allo stato, spiega Casson, sono 8 i provvedimenti sulla prescrizione che potrebbero venire abbinati alla riforma ("Ne erano stati presentati circa 30 sul tema ma abbiamo dovuto operare una selezione"), dopodiché si potrà presentare il testo base che conterrà anche il capitolo prescrizione. "L'intenzione - spiega il presidente dei senatori di Ap-Ncd Renato Schifani al termine di una riunione sul punto con il capogruppo Pd Luigi Zanda - è quella di partire dal testo approvato dalla Camera, ma ovviamente questo potrà essere emendato".

Orlando: "Allungare i tempi per reati contro Pa". Sull'intesa il ministro della Giustizia Andrea Orlando si è detto "ragionevolmente ottimista", conversando con i cronisti in Transatlantico. "Utilizzando l'impianto del testo della Camera si sta lavorando per rivedere complessivamente il meccanismo della prescrizione e per prevedere per i reati contro la pubblica amministrazione tempi allungati per la prescrizione in modo da rendere pressoché impossibile che i processi in questa materia possano finire nel nulla".

Schifani: "Ap non cambia posizione". "Area popolare non cambia posizione, ma rimane fiduciosa sulla circostanza che all'interno della maggioranza si trovi un giusto equilibrio sulla riforma della prescrizione" ha detto il presidente dei senatori del gruppo di Area Popolare Ncd-Udc, Renato Schifani, che aggiunge: "Domani si voterà il collegamento del testo trasmessoci dalla Camera dei deputati alla riforma del processo penale, ma non sarà certamente questo testo di partenza ad essere quello finale. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra eccessiva dilatazione del termine di prescrizione, che violerebbe l'articolo 111 della Costituzione sulla ragionevole durata dei processi, e nel contempo evitare che si prescrivano sempre di più i reati contro la pubblica amministrazione". Conferma la posizione di Ap anche il presidente del gruppo Area popolare alla Camera, Maurizio Lupi: "Bisogna trovare i corrotti, processarli e se colpevoli condannarli, accelerando i tempi delle indagini e dando tempi certi alla durata dei processi. Allungare i tempi non fa giustizia, la nega. Proprio con riferimento al reato di corruzione abbiamo tutti l'interesse che proprio le sentenze definitive arrivino il prima possibile. E' questo quello che chiedono i cittadini. Per tale motivo condivido la posizione del presidente Schifani e ribadisco che non c'è alcun accordo nel portare la prescrizione a 18 anni e mezzo".

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Migliucci: "Intervenire sui tempi di indagine". Beniamino Migliucci, presidente delle Camere penali, anch'egli sentito in commissione Giustizia, sostiene che l'allungamento dei tempi non risolverebbe i problemi mentre, al contrario, occorrerebbe intervenire su quelli delle indagini: "Allungare i tempi della prescrizione non risolve i problemi e non è la cura per la malattia. Dilatare i tempi della prescrizione rende ancora più lunghi i processi senza risolvere nulla: è necessario intervenire sui tempi invece in tema di indagini, perché è provato che è lì la causa della prescrizione". Sulle intercettazioni, il presidente ha affermato che "non è un caso che le varie procure abbiano emesso in questi mesi varie circolari sul tema. Interventi arrivati proprio quando la politica ha deciso di intervenire". Per Migliucci "il problema sono le intercettazioni che escono prima dell'ordinanza di custodia e quelle che non hanno alcuna rilevanza penale".

Spataro: "Su intercettazioni delega troppo generica". In merito alla delega generica al governo sulle intercettazioni contenuta nell'articolo 30 della riforma del processo penale, il procuratore di Torino Armando Spataro, uscendo dalla commissione Giustizia del Senato, specifica: "Su questo ci vorrebbe maggiore specificazione. È un argomento tecnico di competenza del legislatore. Da parte mia, è troppo generica". Sulla necessità o meno di una legge sulle intercettazioni precisa inoltre che "il nostro sistema è molto articolato, ci possono essere punti di intervento, ma non tali da alterarlo". Spataro ha argomentato meglio la sua posizione: "La rilevanza non può che essere giudicata dai giudici che procedono nel contraddittorio con avvocati e pubblici ministeri. Non può essere disciplinata per legge la rilevanza". Quanto ai contenuti dell'audizione, Spataro spiega: "Si tratta di utilizzare da parte nostra norme che già esistono per garantire sia l'efficacia dell'utilizzo dello strumento delle intercettazioni sia il diritto di difesa e di tutela della privacy. Su questo ci sono punti su cui meditare".

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Davigo: "Anm disposta al dialogo ma senza insulti". "Noi siamo sempre disposti al dialogo, che è una cosa diversa da quando veniamo insultati" ha detto il presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, parlando con i giornalisti, alla fine della riunione della giunta del sindacato delle toghe. E a un giornalista che gli chiede se lui si senta insultato risponde: "Non io, la magistratura italiana". E continua: "Si tratta di trovare le strade più idonee per dare efficienza al sistema giudiziario. Sotto questo profilo le dichiarazioni del ministro Orlando mi sembrano molto incoraggianti".

Anm: "Serve rirforma organica della prescrizione". Per combattere il fenomeno della corruzione serve "una riforma organica della prescrizione, che non può passare con l'adozione di norme che allungano i termini dei vari gradi di giudizio" ha sottolineato il segretario dell'Anm, Francesco Minisci, sintetizzando la presa di posizione della giunta del sindacato delle toghe.

Boschi: "Temo che il ddl tornerà alla Camera". Non confida in tempi brevi per l'approvazione del ddl la ministra per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, che durante la trasmissione 'Otto e Mezzo' su La7 ha detto: "Mi auguro che la commissione Giustizia del Senato termini rapidamente l'esame in modo che il disegno possa passare in Aula ma temo che dovrà tornare alla Camera". Sollecitata sulla possibilità di porre la fiducia sul provvedimento, Boschi si è mostrata scettica. "La valuteremo", ha detto, spiegando però che si tratterebbe di un percorso difficile perché le norme comprendono l'intera riforma del codice penale.
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