giovedì 15 dicembre 2016
L'agenzia europea per le frontiere punta il dito contro le organizzazioni umanitarie impegnate a salvare vite umane nel Mediterraneo
(foto Msf)

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Duro attacco di Frontex, l'agenzia europea per le frontiere. Dopo polemiche e rimbalzi di responsabilità sulla gestione dei flussi migratori e in particolare su quei 4.700 morti solo nel 2016, da Bruxelles arriva l'affondo: le Ong che operano nel Mediterraneo sono colluse con gli scafisti. Il documento, confidenziale, è stato pubblicato dal Financial Times nel giorno del vertice europeo.

Nel rapporto, che Frontex ha condiviso con i membri europei il mese scorso, si spiega che ai migranti verrebbero date "chiare istruzioni prima della partenza sulla direzione da seguire per raggiungere le imbarcazioni delle Ong". In aggiunta, settimana scorsa, l'agenzia Ue ha scritto che si tratta del "primo caso in cui le organizzazioni criminali hanno trafficato i migranti direttamente sull'imbarcazione di una ong".

In entrambi i documenti Frontex afferma che le persone tratte in salvo dalle Ong spesso "non sono disposte a collaborare" con le forze dell'ordine e alcune sostengono di essere state avvertite di non farlo direttamente dalle organizzazioni umanitarie.

Secondo l'agenzia, ci sarebbe inoltre, un netto calo delle richieste di soccorso in coincidenza con un aumentato numero di salvataggi in mare messo in atto appunto dalle Ong. Queste ultime, sempre secondo Frontex, avrebbero risposto a oltre il 40% degli Sos lo scorso ottobre contro il 5% dell'inizio dell'anno.

Dati che, secondo le organizzazioni si spiegano con un incremento delle iniziative di salvataggio. Si cerca cioè di intervenire in modo più tempestivo per salvare vite umane.

"Siamo attivamente impegnati nella ricerca di imbarcazioni in difficoltà. Le individuiamo prima. Questa è una risposta alla situazione che vediamo in mare. Non credo che questi provi collusione" ha dichiarato al Finacial Times, Gemma Gillie di Medici senza frontiere.


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