SETTEMBRE COME DICEMBRE

Vacanze terminate, buoni propositi.

Nostalgia.

E poi arriva quel giorno che tutto proprio tutto peggiora il tuo umore, e quello che credi di te.

Qualsiasi sia la causa: un’ incomprensione un budget sforato un giorno pessimo a lavoro.

Ci vorrebbe un sussidiario del tipo “Accettare se stessi e il proprio fallimento momentaneo” con consigli per ritrovare autostima e amor proprio, per sopravvivere al giorno di boa del pessimismo, e sopravvivere al down del pessimismo.

Per ora i miei modi per sopravvivere sono un miscuglio di cose lette e consigli dati da non ricordo più chi.

Camminare

Fare qualsiasi tipo di test per guardarsi dentro

Libri per ritrovare se stessi – ma poi mi ritrovo a leggere un qualsiasi romanzo-

Fare un viaggio

Tagliarmi i capelli

Fare un bagno e guardare il soffitto pensando al nulla

E alla fine, forse, la felicità: quella che aspettiamo ogni giorno. Che forse dovremmo imparare a gestire meglio.

” Dietro ogni malattia c’è il divieto di fare qualcosa che desideriamo oppure l’ordine di fare qualcosa che non desideriamo.

Ogni cura esige la disobbedienza a questo divieto o a questo ordine. E per disobbedire è necessario abbandonare la paura infantile di non essere amati; vale a dire di essere abbandonati. Questa paura provoca una mancanza di coscienza.

Non ci si rende conto di quello che si è davvero, cercando di essere quello che gli altri si aspettano che noi siamo.

Se si persiste in questa abitudine, si trasforma la propria bellezza interiore in malattia. La salute si trova solo nell’autentico, non c’è bellezza senza autenticità, ma per arrivare a quello che siamo davvero dobbiamo eliminare quello che non siamo.

Essere quello che si è: questa è la felicità più grande.”

Alejandro Jodorowsky

settembre inunastanzaper

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