«Nessuno può pretendere di avere l’esclusiva del messaggio francescano. Sono contento che i politici si richiamino a San Francesco, ma che ci si autodefinisca veri francescani non si può dire». Così il cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin ai giornalisti a margine delle iniziative per l’inaugurazione del Santuario della Spogliazione, tenutesi ieri pomeriggio ad Assisi. Il riferimento è a quanto dichiarato da Beppe Grillo, che ha definito il Movimento 5 Stelle «i veri francescani di oggi» nel corso della Marcia Perugia-Assisi per il reddito della cittadinanza.

«Se esiste un partito che oggi può identificarsi con San Francesco? Direi di no», ha detto il porporato sollecitato dai cronisti, «io non vedo nessun partito, questa è la mia umile considerazione, che possa identificarsi con il messaggio di San Francesco. Forse mai nessuno potrà dire “mi identifico con San Francesco”. San Francesco si identificava con Cristo, lui sì che è stato la vera immagine di Cristo tanto che ha meritato di ricevere nelle sue membra le stigmate e le piaghe».

«Oggi spogliarsi è uscire da se stessi per mettere Dio al primo posto e, per amor suo, mettersi al servizio degli altri», ha poi sottolineato Parolin durante la messa solenne concelebrata con il vescovo Domenico Sorrentino nella Chiesa di Santa Maria maggiore, alla presenza di centinaia di fedeli, militari, autorità civili e religiose.

A loro il cardinale ha portato il saluto del Papa: «Il Pontefice è vicino alla città di San Francesco», ha detto. Bergoglio aveva già inviato la sua “benedezione” tramite una lettera inviata il 16 aprile scorso a monsignor Sorrentino, nella quale definiva il luogo di culto «una nuova perla che si aggiunge al ricco panorama religioso» della città serafica. «Mi farò interprete dei vostri sentimenti nei confronti del Santo Padre», ha detto Parolin.

Ricordando poi le visite del Papa nella cittadina umbra, il Segretario di Stato ha lodato la «provvida» iniziativa di erigere il Santuario perché ricorda la forza profetica del gesto di San Francesco, il quale «accolse il Vangelo con una radicalità ed essenzialità che affascina e stupisce che attira e nello stesso tempo un po’ inquieta». «Questo Santuario – ha aggiunto il porporato – è per tutti un richiamo ad essere autentici a fare un vero esame di coscienza, a spogliarci dell’egoismo e del peccato, di trovare la perla preziosa e la forza di abbandonare qualcosa del nostro mondo per riscoprire la gioia di essere cristiani, figli adottivi di Dio».

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