Il futuro dello shopping (di design)

Iniettare tecnologia, guidata dal design thinking, può cambiare non solo l'esperienza dello shopping ma lo shopping stesso. Trasformandolo in un atto coinvolgente, dove l'acquisto è il momento finale di un processo di crescita: sensoriale, creativa e intellettuale. Lo racconta l'Elle Decor Concept Store a Palazzo Bovara a Milano.

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È ancora possibile visitare, fino al 28 aprile, l'Elle Decor Concept store inaugurato durante il FuoriSalone (di cui abbiamo già parlato qui) che mostra quale forma ed esperienza i negozi dedicati alla casa potrebbero avere nel futuro prossimo venturo. E vale davvero la pena raccontare questo interessante progetto perché mostra quanto ci sia da guadagnare, in termini di qualità dell'esperienza, quando in un luogo dedicato allo shopping alla tecnologia si unisce il design. Inteso ovviamente come thinking, forma di pensiero, più che styling, forma da dare alle cose (anche se nell'installazione a Palazzo Bovara a Milano c'è spazio anche per l'eleganza e il buon gusto).

Il percorso, infatti, innesta sul negozio, luogo familiare analogico, con le sue vetrine, “cabine-armadio”, con i suoi set, un'esperienza digitale nuova in cui la tecnologia aumenta e diversifica la percezione ma non osa mai sopraffare la realtà. Ci sono le vetrine che diventano schermi per raccontare in modo evocativo gli arredi esposti (come un photoshooting di una rivista, ma live), c'è un appartamento arredato da visitare con occhiali olografici, che forniscono informazioni sugli oggetti esposti, c'è la galleria della luce, dove nascondersi per vivere in prima persona i diversi utilizzi di sofisticati sistemi di illuminazione. C'è un delizioso stanzino con il campionario di tessuti: basta toccarne uno per vederlo proiettato sull'intera parete e capire l'effetto che fa. E dopo i “camerini”, dove testare con mano la luce su un tavolo apparecchiato o la sensazione di fresco di un condizionatore nell'angolo verde del salotto, troviamo persino una sala di progettazione: un luogo dove immergersi e – utilizzando l'app Sayduck per la realtà aumentata – spostare mobili, decorazioni, tappezzerie e reinventarsi un ambiente come un architetto di interni.

C'è un forte elemento giocoso che rende l'Elle Decor Concept Store una mostra decisamente appetibile per il grande pubblico. Ma vi è anche un'intelligenza diffusa che dovrebbe far riflettere chi vende arredi in spazi che ancora oggi, malgrado i fiumi di parole e la popolarità sempre crescente del design non riescono a risultare “vicini” al pubblico. Ma attenzione: la semplice iniezione di tecnologia non basta. L'intelligenza del progetto viene infatti nell'aver progettato l'esperienza high tech costruendola sulla familiarità analogica e partendo da un “design thinking”: cioè partendo da un'osservazione quasi antropologica del pubblico e immaginando qualcosa di nuovo ma di ancorato ai suoi valori fondanti (non a caso c'è un'infrastruttura di ricerca alla base del progetto, tratta dal libro ConsumAutori di Francesco Morace del Future Concept Lab).

 La cosa interessante è anche che addomesticando l'high tech al servizio dello shopping, anche quest'ultimo cambia volto: spostando l'attenzione dal possesso al percorso creativo che a esso conduce, alimentato da creatività, informazione, divertimento. Perché lo scopo di questo divenire a cavallo tra analogico e digitale è prima di tutto creare un'esperienza. Che, come tale, deve stimolare tutti i sensi ma anche il cervello e rimanere impressa nella memoria – e il colpo di genio del Concept Store è anche la fornitura di un piccolo strumento all'entrata che permette di registrare i prodotti che interessano in una WishList da rivedere più tardi: come avviene già nel musei, per esempio al Cooper Hewitt a New York (di cui abbiamo parlato qui), e come accade ovviamente online).

Elle Decor Concept Store, Palazzo Bovara, Via Palestro 51, Milano, fino al 28 aprile (crediti della mostra a questo link).

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