Dichiarazione di Sara Funaro (assessore al Welfare del Comune di Firenze) del 18 agosto 2017 (fonte)
“Il sindaco, io e l’amministrazione comunale conosciamo bene la situazione del carcere di Sollicciano, non solo per le visite che vi ha fatto personalmente il sindaco, non soltanto per quelle che vi ho fatto io con tanto di sopralluoghi, l’ultimo dei quali l’8 agosto scorso, nelle celle delle varie sezioni eseguiti sia in inverno che in estate, ma anche per l’impegno che mettiamo, per quanto di nostra competenza, a migliorare la vita dei detenuti”. L’assessore al Welfare Sara Funaro risponde così ai Radicali che oggi hanno visitato il carcere di Sollicciano. “Riteniamo il penitenziario un pezzo di città su cui prestare grande attenzione – ha aggiunto Funaro – tanto che avevamo scelto di partecipare al progetto Urban, destinato alle periferie, con un progetto di miglioramento mirato alla struttura di Sollicciano. Ricordo anche che ogni anno 350mila euro sono stanziati per investimenti destinati ad organizzare attività per i detenuti, per l’operatore ponte e per due strutture di accoglienza esterna per detenuti. Ricordo che il garante dei detenuti, nominato dal Comune, è molto attivo e ci relaziona continuamente e che i rapporti con la direzione del carcere sono costanti, e continueranno ad esserlo, proprio a dimostrazione dell’attenzione che abbiamo verso la struttura e i detenuti”.
Dichiarazione di Grazia Galli (Direttorio associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi”) del 20 agosto 2017
“Spiace osservare che la risposta del Comune di Firenze alla nostra richiesta di convocare un Consiglio comunale straordinario a Sollicciano, dedicato ai problemi del carcere, sia così stizzita. Una risposta un po’ burocratica, un elenco della spesa che ha il connotato della giustificazione e non, come sarebbe più consono, quello del dialogo e della riflessione. Il punto non è illustrare ciò che il Comune ha fatto, o cercato di fare, ma aprire e consolidare un ponte tra il carcere e la città per capire le vere necessità e quanto, tanto, ancora il Comune potrebbe fare.
Su questo l’Associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi” ha offerto e continuerà ad offrire il proprio aiuto. Occorre però una disponibilità politica che, al momento non pare esserci da parte del Comune. La Regione Toscana, invece, con l’invio dei ventilatori ha risposto positivamente, privilegiando l’attenzione verso Sollicciano e i fatti concreti: un primo mattone per la costruzione di quel ponte contro l’esclusione, che va ora rafforzato con altre iniziative.
Un lavoro non facile, certo, ma necessario: per i detenuti, per il corpo di Polizia Penitenziaria, per gli operatori, gli educatori e, soprattutto, per la città di Firenze, la cui storia non è certo quella della rassegnazione all’illegalità.
Rilanciamo quindi la nostra proposta al Sindaco, Dario Nardella, sulla cui sensibilità istituzionale confidiamo, affinché non faccia mancare il proprio apporto alla costruzione di un percorso che riporti nella legalità costituzionale l’istituto di Sollicciano, che della città di Firenze è parte integrante”.
Dichiarazione di Dario Nardella (Sindaco di Firenze) del 20 agosto 2017 (fonte)
«Apprezzo l’iniziativa dell’associazione ‘Andrea Tamburi’ legata al movimento dei Radicali che ha riguardato il nostro carcere e che ha messo nuovamente in luce i problemi atavici di questa struttura. Da parte del Comune di Firenze non c’è alcuna volontà di prendere le distanze, ma una concreta disponibilità a valorizzare le molte iniziative mirate a migliorare le condizioni dei detenuti a Firenze e in Italia in generale». Lo ha detto il sindaco Dario Nardella dopo le dichiarazioni di Grazia Galli, dell’associazione radicale ‘Andrea Tamburi.
«Non dimentichiamo – ha aggiunto – che il principio costituzionale della finalità educativa della pena è costantemente messo in discussione dalle condizioni oggettive di molti carceri italiani, come dimostrato purtroppo dai dati della recidività dei detenuti che, una volta usciti dal carcere, tornano a delinquere in assenza di concrete opportunità di reinserimento sociale e lavorativo. A Firenze, con il Comune abbiamo accumulato una grande esperienza e grazie alla grande collaborazione del garante dei detenuti abbiamo le condizioni per dare una svolta alla riqualificazione di Sollicciano».
«Tuttavia – ha concluso Nardella – è evidente che il sindaco e la sua comunità possono poco senza un la volontà forte dello Stato che è il responsabile formale e sostanziale della condizione dei carceri nel nostro Paese. Sono dunque pronto a lavorare insieme agli amici Radicali su questo fronte portando l’esperienza e la passione dei miei collaboratori su questo campo».
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