Bari

Matera, la Capitale dalla cultura che nasconde la balenottera di 1,8 milioni di anni fa

Lo scavo che ha consentito di recuperare i resti della balenottera 
Scoperto da un agricoltore l'8 agosto del 2006 nel lago artificiale di San Giuliano, a cui deve il nome, il fossile non è stato ancora studiato: i resti giacciono dimenticati nel Museo archeologico nazionale
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MATERA - E' il fossile di balenottera vissuta nel Pleistocene, circa 1,8 milioni di anni fa, più grande mai scoperto e potrebbe raccontare la storia dell'evoluzione della Terra: si chiama 'Giuliana', nuotava nel Mediterraneo, dove oggi c'è la Basilicata, ma i resti giacciono dimenticati nel Museo archeologico nazionale di Matera, la città Capitale europea delle cultura 2019. La sua storia è raccontata nel documentario Giallo ocra - Il mistero del fossile di Matera, realizzato dal giornalista scientifico Renato Sartini.

Scoperto da un agricoltore l'8 agosto del 2006 nel lago artificiale di San Giuliano, a cui deve il nome, il fossile non è stato ancora studiato, ma dalle prime indagini fatte al momento del ritrovamento è stato possibile stabilire le dimensioni del cetaceo. "Il cranio ha permesso di stimare in 25 metri la lunghezza della balenottera, misure raggiunte oggi soltanto dalla balenottera azzurra e dalla balenottera comune, che con i loro 33 e 26 metri circa sono i più grandi animali del pianeta", spiega nel documentario il paleontologo Giovanni Bianucci, dell'Università di Pisa, che ha esaminato il fossile con i paleontologi Walter Landini, della stessa Università, e Angelo Varola dell'Università del Salento.

Secondo l'esperto è "il più grande fossile di balenottera mai scoperto risalente al periodo compreso fra 1.8 milioni e 781 mila anni fa" e la sua grandezza potrebbe fornire informazioni anche sui cambiamenti climatici. "Poiché quanto più grande è la massa di un corpo tanto più lenta è la sua perdita di calore in acque fredde, il fossile - osserva - confermerebbe la teoria secondo la quale l'aumento delle dimensioni di questi cetacei sarebbe una risposta alle glaciazioni degli ultimi 2 milioni di anni".

Della balenottera sono state trovate 12 vertebre, diverse costole, la pinna pettorale, la parte posteriore del cranio, mandibola e mascella. I resti risalgono a quando l'Italia meridionale era molto diversa da oggi: l'attuale Puglia era un arcipelago di isolette e un ampio canale univa quello che oggi è il mar Ionio all'Adriatico.